Il convegno “Per un ambiente di lavoro sano e sicuro”, tenutosi durante il 35° Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a Bologna, ha visto l’intervento di Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale di Confsal. L’attenzione si è concentrata sulla qualità della formazione in ambito lavorativo, sul ruolo della contrattazione collettiva e su nuove norme che puntano a migliorare la sicurezza negli ambienti professionali.
La sfida della formazione più efficace e monitorata
Angelo Raffaele Margiotta ha sottolineato come Confsal intenda affrontare il tema della formazione con maggiore rigore, superando la visione della semplice formalità burocratica. La formazione, secondo il segretario generale, deve diventare un processo attento, seguito e monitorato nel tempo, capace di incidere davvero sulla salute e sicurezza dei lavoratori. La critica principale è rivolta alla pratica attuale, spesso ridotta a un insieme di certificati da archiviare senza reale applicazione sul campo.
Nei prossimi giorni sono previste interlocuzioni con i decisori politici per promuovere modifiche concrete nella normativa e nelle prassi relative alla sicurezza sul lavoro. La posizione di Confsal è chiara: la formazione deve andare oltre il documento cartaceo e tradursi in comportamenti e controlli concreti nei luoghi di lavoro. Questo cambiamento sarà fondamentale per abbattere infortuni e malattie professionali.
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L’attenzione sulla qualità nasce anche dalla consapevolezza che solo un impegno serio può rendere efficaci le politiche di prevenzione. Lo scopo è far sì che ogni lavoratore riceva una preparazione adeguata e aggiornata, capace di rispondere ai rischi specifici della propria attività. Per Confsal, tutto questo rappresenta una sfida da affrontare con priorità assoluta.
Il ruolo concreto della formazione nella prevenzione
La qualità e il monitoraggio continuo della formazione appaiono come leve decisive per trasformare la sicurezza in un valore reale all’interno delle imprese. L’obiettivo è passare da una logica puramente certificativa a un coinvolgimento diretto e responsabile di tutti gli attori interessati.
Il ruolo della contrattazione collettiva nella sicurezza
Margiotta ha poi evidenziato quanto la contrattazione collettiva possa incidere in modo concreto nel migliorare le condizioni di salute e sicurezza. Nel contesto attuale, Confsal e la confederazione Cifa stanno portando avanti un nuovo modello di contrattazione che dà valore a questi temi, superando la semplice conformità normativa. L’obiettivo è fare della tutela della salute un elemento centrale per la qualità del lavoro e la competitività delle imprese.
In concreto, questo significa tradurre i principi di sicurezza da obblighi formali a leve operative capaci di migliorare la produttività e ridurre i rischi sul lavoro. Il recente rinnovo dei contratti collettivi firmati da Confsal risponde proprio a questi intenti, in linea con le norme nazionali e le raccomandazioni europee sul tema.
Oltre gli aspetti economici: formazione, prevenzione e innovazione
La contrattazione va oltre gli aspetti economici, includendo nel dialogo aspetti quali la formazione continua, la prevenzione, la gestione del rischio e l’innovazione nelle modalità di tutela. Per Margiotta questo rappresenta un “nuovo standard” che, partendo dal basso, può influenzare in modo diretto la sicurezza dei lavoratori, rendendo le imprese più responsabili e attente.
Innovazioni e rafforzamenti per la governance della sicurezza aziendale
Tra le novità introdotte dalla contrattazione Confsal, due elementi emergono come particolarmente significativi. Primo, l’uso dell’intelligenza artificiale per valutare i rischi in maniera predittiva. La tecnologia di machine learning si integra con i modelli organizzativi e di gestione per monitorare, prevenire e gestire situazioni pericolose negli ambienti lavorativi. Questa applicazione punta a anticipare i problemi e a intervenire prima che si verifichino incidenti, garantendo maggior sicurezza ai lavoratori.
Secondo, il rafforzamento del ruolo del preposto, figura chiave nella catena di sicurezza. Il nuovo accordo prevede per il preposto un emolumento specifico che varia in base al rischio del settore in cui opera. Viene inoltre istituita una copertura assicurativa per responsabilità civile e tutela legale per i compiti svolti durante l’attività. La formazione per questa figura viene stabilita come obbligo biennale, un impegno costante per garantire preparazione e aggiornamento.
Gestione moderna con tecnologie e tutele concrete
Questi interventi rappresentano un cambiamento sostanziale nella gestione della sicurezza. Inedito è il riconoscimento economico collegato al rischio e la tutela giuridica per i preposti, tradizionalmente esposti a responsabilità complesse senza adeguate garanzie. La combinazione di tecnologie avanzate e misure concrete sul piano giuridico ed economico si propone di mettere al centro la prevenzione, prevenendo incidenti e proteggendo ogni livello dell’organizzazione lavorativa.
La scelta di adottare strumenti innovativi e rafforzare responsabilità e tutele testimoniano una visione più pragmatica e attenta alle reali esigenze dei lavoratori. Questi temi sono stati discussi a Bologna, nel corso di un evento che ha richiamato professionisti, sindacalisti e rappresentanti d’impresa, sottolineando l’urgenza di aggiornare strumenti e metodi in vista di nuove sfide.