Confronto a villa maraini su strategie contro le dipendenze e il ruolo delle forze dell’ordine a roma

Confronto a villa maraini su strategie contro le dipendenze e il ruolo delle forze dell’ordine a roma

A Roma, a Villa Maraini, istituzioni e società civile collaborano per contrastare le dipendenze con politiche di deflection e diversion, coinvolgendo forze dell’ordine e strutture sanitarie in un approccio integrato.
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A Villa Maraini a Roma si è tenuto un incontro tra istituzioni, forze dell’ordine e società civile per discutere strategie condivise di prevenzione e cura delle dipendenze, con focus su politiche innovative come deflection e diversion contro gli oppioidi sintetici. - Gaeta.it

Le difficoltà legate alle dipendenze restano un tema cruciale per molte realtà italiane. A Roma, un incontro recente a Villa Maraini ha mostrato come istituzioni e società civile provino a mettere a punto risposte condivise e concrete. Sul tavolo, esperienze internazionali, riflessioni sul ruolo delle forze dell’ordine e dati sulle nuove politiche per contrastare la diffusione di sostanze come gli oppioidi sintetici. Ecco cosa è emerso da questo confronto.

Un approccio comune fra istituzioni e società civile per affrontare il problema dipendenze

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha evidenziato l’importanza di un dialogo continuo fra i diversi attori coinvolti nella lotta alle dipendenze. Il messaggio è stato chiaro: solo una collaborazione concreta tra istituzioni e organizzazioni civili può incidere su un fenomeno così articolato. A Villa Maraini, sede operativa della fondazione omonima impegnata da anni sul fronte delle tossicodipendenze, si sono ritrovati rappresentanti di forze dell’ordine, magistratura, medici e autorità locali. Il confronto ha puntato sulla capacità di combattere la crisi con interventi che non siano solo repressivi, ma anche di cura e prevenzione. Le cosiddette politiche di deflection e diversion, oggetto centrale della discussione, tentano di spostare il percorso degli utilizzatori di sostanze da una spirale penale a un sistema di supporto sanitario.

Un ruolo nuovo per le forze dell’ordine

La definizione di tali politiche prevede un coinvolgimento diretto delle forze dell’ordine non tanto nel ruolo di punizione, quanto in quello di una possibile prima linea di aiuto. Questo tema ha raccolto al tavolo molte esperienze straniere e ha aperto un confronto sui rischi e le possibilità di una coercizione terapeutica, ossia impostare trattamenti obbligatori in casi selezionati. Il ministro Piantedosi ha sottolineato quanto l’opera della fondazione, con passione e impegno, sostenga questo percorso, consentendo interventi più umani verso chi dipende.

Dati e esperienze internazionali sulle politiche di deflection e diversion contro gli oppioidi sintetici

Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini, ha introdotto il tema invitando gli esperti americani e inglesi a illustrare i risultati raggiunti con alcune misure non punitive. Negli Stati Uniti, secondo il National Survey on Drug Use and Health, si è assistito a un’efficace riduzione dei decessi da oppioidi sintetici, come il fentanyl, che nel 2024 hanno raggiunto 48.422 mortalità. Grazie a politiche di deflection e diversion, la diminuzione di questi eventi fatali è stata stimata intorno al 37% in un solo anno.

Focus sull’età d’inizio del consumo

Negli USA che hanno adottato queste strategie, le forze di polizia svolgono un lavoro in cui l’arresto spesso lascia spazio a un accompagnamento verso strutture sanitarie. Inoltre, sono emersi dati preoccupanti sull’età d’inizio del consumo di antidolorifici prescritti: la media più bassa si attesta a 18 anni, mentre quella generale per l’inizio d’uso non medico è 24 anni. Questi numeri mostrano quanto sia urgente mantenere l’attenzione anche sui giovani, cercando di intercettare con focus terapeutici chi oggi corre rischi elevati di dipendenza precoce.

La condivisione di queste statistiche ha alimentato un dibattito necessario su come modellare in Italia simili approcci, tenendo conto delle specificità geografiche e sociali. In particolare, il modello della deflection impone di considerare la complessità di servizi pubblici sensibili al bisogno di chi si trova ai margini, garantendo percorsi personalizzati soggetti a monitoraggio continuo.

Testimonianze dal campo: l’esperienza delle forze dell’ordine e la risposta alle dipendenze a roma

Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha raccontato un’esperienza diretta maturata sul campo, ai tempi in cui lavorava con le volanti. Ha ricordato l’impatto che aveva osservato incontrando persone consumatrici di sostanze, spesso finite in circuiti di criminalità o abusi, con situazioni che degeneravano rapidamente. Ha ribadito come l’utente di droga resti una persona con un problema da affrontare tramite un aiuto specifico e non solo attraverso una qualità di intervento repressivo.

Giovanni Conzo, procuratore aggiunto di Roma, ha fornito un quadro più ampio sul fenomeno locale. Nel capoluogo, il consumo di droga si conferma massiccio. A sostegno di questa realtà ci sono anche le analisi svolte sulle acque del Tevere, che segnalano una presenza consistente di sostanze e metaboliti. I proventi legati al traffico illegale alimentano la criminalità che, a sua volta, aggredisce direttamente i consumatori, considerati fra le categorie più vulnerabili.

Il procuratore ha espresso l’esigenza di strumenti normativi che consentano di avviare direttamente i fermati in strutture di cura, una strada finora limitata. Questo consentirebbe di intervenire più rapidamente e con strumenti più mirati, contrastando l’intensità del problema e decongestionando l’apparato penale.

Collaborazione fra forze di sicurezza e strutture sanitarie: il ruolo di villa maraini e croce rossa

Il generale Marco Pecci, comandante provinciale dei Carabinieri a Roma, ha voluto sottolineare l’utilità di momenti come quello organizzato a Villa Maraini per favorire lo scambio di esperienze a diverse latitudini. Il confronto continuo su modelli e strategie aiuta gli operatori a gestire situazioni complesse con maggiore consapevolezza.

Ha citato la collaborazione già avviata con Villa Maraini e la Croce Rossa come esempio di un ponte operativo fondamentale. Quando un utilizzatore di sostanze finisce in stato di arresto e si trova a vivere una crisi di astinenza, queste realtà rispondono rapidamente alle chiamate, fornendo supporto sanitario. Si tratta di un intervento che permette di evitare complicazioni e peggioramenti nello stato degli arrestati.

La discussione ha messo in luce come il dialogo tra forze dell’ordine e operatori della salute sia necessario, e come interessi comuni passino da un coordinamento efficace e dalla conoscenza delle realtà sul territorio. Questo porta a interventi che, diversamente da un semplice controllo di polizia, provano ad affrontare in modo puntuale una reale emergenza sociale.

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