Firenze ha varato un nuovo regolamento che limita gli affitti brevi, una mossa accolta con favore da Confindustria Alberghi. L’associazione esprime il proprio appoggio deciso a questa iniziativa, ritenendola fondamentale per mantenere l’identità della città, salvaguardare la qualità del turismo e preservare l’equilibrio tra residenti e visitatori. In un momento in cui molte città italiane si confrontano con la pressione degli affitti brevi e l’impatto sul tessuto urbano, Firenze sceglie di intervenire per frenare un fenomeno che rischia di modificare profondamente la vita quotidiana dei quartieri storici.
Il contesto fiorentino e il sostegno di confindustria alberghi
Firenze ha messo mano al regolamento sulle locazioni turistiche brevi dopo aver constatato gli effetti negativi di uno sviluppo disordinato degli affitti a breve termine. Secondo Elisabetta Fabri, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, l’amministrazione comunale ha adottato una decisione coraggiosa e responsabile. Le città storiche come Firenze rischiano infatti di perdere il loro carattere autentico: troppi affitti brevi svuotano il centro storico, allontanano i residenti e trasformano gli spazi in luoghi più omogenei e meno vivibili.
Confindustria Alberghi ritiene che il turismo debba essere sostenibile e non sfociare in un modello “a tutti i costi”. Preservare la vivibilità urbana significa non solo difendere i cittadini ma anche tutelare il settore turistico. Le città capaci di valorizzare il rapporto tra abitanti e visitatori, offrendo un’offerta turistica di qualità con servizi adeguati, sono quelle più attrattive nel lungo periodo. L’equilibrio tra residenza e accoglienza, sottolinea Fabri, è il cuore di un turismo che arricchisce culturalmente e socialmente.
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Il quadro normativo nazionale e il caso sirmione
La decisione di Firenze arriva in un momento delicato anche a livello giuridico. La recente sentenza n. 2928/2025 del Consiglio di Stato ha annullato un provvedimento simile emanato dal Comune di Sirmione, limitando così gli spazi di intervento dei Comuni sulle locazioni turistiche. Questo induce a riflettere sul quadro normativo nazionale, considerato da Confindustria Alberghi non ancora sufficientemente completo per permettere agli enti locali di gestire efficacemente il fenomeno.
Fabri ha richiesto una normativa nazionale che dia ai sindaci strumenti adeguati per regolamentare le locazioni turistiche secondo la realtà specifica di ogni territorio. Questo dovrà avvenire anche grazie al monitoraggio basato su dati aggiornati forniti dalla Banca Dati Strutture Ricettive e dal Codice Identificativo Nazionale. Solo così si potrà affrontare il fenomeno con maggiore consapevolezza e misure più mirate.
Sfide e prospettive per un turismo di qualità a firenze
Firenze mira innanzitutto a difendere l’autenticità del proprio tessuto urbano e la qualità della vita nei quartieri. Confindustria Alberghi sottolinea la necessità di evitare la “desertificazione” dei centri storici, fenomeno pericoloso che mina l’attrattività stessa della città. Il legame tra abitanti e visitatori deve restare saldo, in modo da favorire uno scambio culturale e umano che rappresenta il vero patrimonio delle città.
Fabri evidenzia come questo equilibrio contribuisca a trasformare il turismo in un motore di crescita fondato su relazioni genuine, patrimonio culturale e servizi adeguati. Senza la vita quotidiana dei residenti, le città rischiano di perdere la loro anima e il fascino che le rende uniche a livello internazionale. Proteggere questo patrimonio significa preservare valori che hanno un significato profondo per Firenze e per tutte le altre città con forte vocazione turistica.
La posizione di confindustria alberghi e le richieste per il futuro
L’associazione invita a riflettere su un modello turistico che contempli sostenibilità e rispetto delle comunità locali. Le misure adottate a Firenze sono viste come un passo necessario in questa direzione. Al tempo stesso, Confindustria Alberghi auspica un dialogo costante tra istituzioni, operatori e residenti per trovare un equilibrio duraturo e condiviso.
Il tema degli affitti brevi resta complesso, soprattutto in un contesto dove il turismo rappresenta un’importante risorsa economica. Serve una visione di medio-lungo termine che metta al centro la tutela del territorio e della sua identità, nonché la piena valorizzazione di un turismo che crei benessere per tutti. La scelta di Firenze può quindi rappresentare un modello di riferimento e uno stimolo per altre città italiane alle prese con il medesimo problema.