conferito a simona paolella il premio franz kafka italia© alla cultura per il contributo tra arte e psicologia

conferito a simona paolella il premio franz kafka italia© alla cultura per il contributo tra arte e psicologia

Simona Paolella delle Marche riceve il premio franz kafka italia© per l’integrazione tra arte e psicologia, presentando il romanzo “Antartide interiore” che esplora dolore, lutto e rinascita attraverso la narrazione terapeutica.
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Simona Paolella, psicoterapeuta e scrittrice marchigiana, ha ricevuto il premio Franz Kafka Italia© per il suo approccio interdisciplinare che unisce arte e psicologia, celebrato nel suo nuovo libro "Antartide interiore" che esplora il dolore, la rinascita e il potere terapeutico del contatto umano. - Gaeta.it

Simona Paolella, psicoterapeuta e scrittrice delle Marche, ha ricevuto il prestigioso premio franz kafka italia© alla cultura nella sua diciannovesima edizione. Il riconoscimento sottolinea il particolare legame tra arte e psicologia nei suoi lavori, mettendo in luce il modo in cui l’autrice intreccia narrazione, musica e teatro con i processi formativi dell’individuo. Nello stesso periodo è uscito il suo nuovo libro, “Antartide interiore”, un romanzo breve che approfondisce queste tematiche e si trova disponibile negli e-commerce editoriali.

Il premio franz kafka italia©: tra arte e psicologia

Il premio franz kafka italia© alla cultura è giunto ormai alla sua diciannovesima edizione, rappresentando un riconoscimento nazionale con un’attenzione particolare verso le opere che uniscono discipline diverse. Quest’anno ha scelto di premiare l’approccio interdisciplinare di simona paolella. La giuria ha apprezzato il modo in cui l’autrice esplora i livelli più profondi della psiche, soprattutto quelli inconsci, attraverso media artistici come la narrazione, la musica e il teatro. Questa sinergia, secondo la giuria, rende possibile un’analisi più completa dei processi che modellano l’essere umano.

Arte come strumento di trasformazione personale

Paolella ha spiegato come il premio consideri l’arte un mezzo concreto per la trasformazione personale. “In un’epoca dove il benessere psicologico assume un ruolo centrale, l’arte può diventare uno strumento capace di curare l’anima e riavvicinare la persona a sé stessa”. Il riconoscimento mette quindi in rilievo il valore terapeutico oltre quello estetico e intellettuale delle sue opere.

“antartide interiore”, un viaggio tra dolore e rinascita

Parallelamente al premio è stato lanciato anche il nuovo romanzo di simona paolella, “antartide interiore”. Pubblicato autonomamente, il libro propone la storia di Sam, un uomo colpito da una perdita che ha rimosso pian piano la sua vitalità. La narrazione procede con delicatezza verso il tema del lutto e della possibilità di ritrovare sé stessi attraverso il sostegno esterno. Simona racconta come questo romanzo nasca da episodi reali vissuti durante il suo lavoro in clinica.

Un momento di empatia e riconnessione

Un episodio significativo è quello di una ragazza che, durante un seminario, si era allontanata silenziosa perché si sentiva esclusa. Un’altra partecipante, vista la sua solitudine, le si è avvicinata senza forzare, offrendo semplicemente compagnia. Questa azione ha aperto uno spiraglio: la ragazza ha versato lacrime e ha rivelato il dolore nascosto per il suicidio del fratello. Paolella sottolinea come “spesso proprio il dolore spinga a isolarsi, rafforzando la sensazione di abbandono e solitudine, un circolo difficile da spezzare”.

Le radici psicoterapeutiche del racconto

Il tema centrale di “antartide interiore” prende le mosse da teorie e studi consolidati nella psicotraumatologia e nella psicoterapia relazionale. Studi come quelli di Judith Herman, Donald Winnicott e Petech Levine hanno ispirato l’approfondimento del percorso di Sam. L’autrice mostra come la possibilità di rinascere sia sempre presente, soprattutto quando qualcuno offre un gesto di vicinanza concreta.

La forza del contatto umano

Sam, protagonista del romanzo, rappresenta tante persone che attraversano una crisi profonda. Paolella lascia intendere che la cura non è mai un processo solitario, ma spesso si risolve o si riattiva grazie a un contatto umano che rompe l’isolamento. Questo principio si riflette nella pratica clinica e nelle esperienze quotidiane alla base della psicoterapia.

Il riconoscimento affidato a simona paolella conferma l’interesse per narrazioni che comprendono la sofferenza psicologica in modo diretto ma umano, affidando all’arte un ruolo terapeutico ben preciso. Il legame tra discipline artistiche e psicologia resta così un terreno fertile per racconti che parlano al presente con uno sguardo aperto al cambiamento e alla possibilità di guarigione.

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