La conferenza 2025 dei Registri europei delle imprese ha aperto i lavori a Milano affrontando temi centrali per il futuro digitale e giuridico delle imprese nel contesto europeo. L’intelligenza artificiale, i dati pubblici e la gestione dell’identità digitale sono al centro delle discussioni, con un focus sulle sfide e le opportunità legate alla trasparenza economica e alla sicurezza delle informazioni delle aziende.
L’importanza strategica dei registri imprese e il ruolo dell’europa
La conferenza è stata organizzata da Ebra, la European Business Register Association, che riunisce 43 rappresentanti dei registri imprese di 36 Paesi europei. Unioncamere e InfoCamere hanno fornito supporto all’evento, segnalando il valore che questi enti danno ai registri come strumenti per aumentare la trasparenza e facilitare le attività economiche. Gli accessi ai dati pubblici sulle imprese sono strumenti essenziali per chi opera nel tessuto economico, pubblico e privato: dai controlli amministrativi fino all’applicazione di regolamenti comunitari.
Un messaggio da raffaele fatto
Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme della Commissione europea, ha sottolineato l’impegno a promuovere soluzioni digitali sicure, affidabili e rispettose della privacy per l’identificazione digitale. In un video-messaggio ha evidenziato il contributo fondamentale dei registri imprese come partner fondamentali per rafforzare certezza del diritto e integrità del mercato unico europeo. Questo mercato, con oltre 30 milioni di imprese e 447 milioni di abitanti, si regge sulla trasparenza e sull’accessibilità alle informazioni economiche di origine pubblica, oltre che su servizi digitali sicuri e di semplice utilizzo.
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La realtà imprenditoriale europea e il peso dell’Italia nel contesto
A fine 2024, il conteggio delle imprese registra circa 30 milioni di attività attive in tutta l’Unione europea, equivalenti a una media di una impresa ogni 14,7 abitanti. L’Italia spicca come uno dei paesi con il più alto numero di imprese attive iscritte al registro delle camere di commercio con 4,6 milioni, circa una ogni 12,8 abitanti. Il dato posiziona l’Italia al secondo posto dopo la Francia, che ne conta 5,2 milioni, superando Spagna e Germania con rispettivamente 3,5 e 3,2 milioni di imprese.
Queste cifre non solo mostrano la dimensione del tessuto imprenditoriale italiano ma anche l’importanza strategica di processi amministrativi e registri sempre più efficienti e digitalizzati per gestire una così vasta quota di operatori nel mercato unico.
Numeri chiave e strategie
Le sfide poste dall’intelligenza artificiale e dai dati pubblici
L’arrivo delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale pone diverse questioni per i sistemi fiduciari europei. L’AI, in particolare, può offrire strumenti per automatizzare le procedure di verifica e gestione dei dati di impresa, alleggerendo oneri burocratici e migliorando le tempistiche di accesso alle informazioni. Resta però centrale la garanzia della sicurezza dei dati pubblici, specialmente quando si parla di informazioni sensibili legate all’identità digitale delle imprese.
Il wallet europeo dedicato alla gestione dell’identità digitale d’impresa è un altro tema in evoluzione che è stato al centro delle riflessioni della conferenza. L’obiettivo è offrire uno strumento che sia allo stesso tempo sicuro, conforme alle normative UE sulla privacy e pratico per gli imprenditori, facilitando accessi e scambi di informazioni all’interno del mercato unico con trasparenza e certezza.
Ebra: direttive per semplificare, digitalizzare e armonizzare i registri
Ebra promuove un ruolo da intermediario fra pubbliche amministrazioni nazionali e comunitarie e settore privato. L’intento è uniformare le pratiche amministrative e favorire lo scambio di dati certificati attraverso i registri imprese. Tre sono i pilastri su cui punta per il triennio in corso:
- semplificare normative esistenti, tagliando oneri burocratici, soprattutto quelli più gravosi per le piccole e medie imprese
- digitalizzare processi introducendo l’intelligenza artificiale, per gestire in modo automatico i flussi di dati e rendere più fluide le procedure a vantaggio degli utenti
- armonizzare e condividere informazioni, per garantire una maggiore collaborazione fra enti e operatori economici in Europa, creando valore attorno ai dati certificati
Questi obiettivi riflettono la crescente attenzione verso l’innovazione digitale e la necessità di una regolamentazione coerente che possa adeguarsi alla rapidità con cui cambia il mercato europeo.
Sicurezza e trasparenza a confronto
La conferenza è stata anche un momento per confrontarsi su come rafforzare la sicurezza dei sistemi e della gestione delle informazioni pubbliche. Garantire che i dati sulle imprese restino protetti, pur mantenendo trasparenza e accessibilità, è un equilibrio delicato che richiede strumenti e regole aggiornate.
L’evento a Milano conferma la centralità delle questioni legate a digitalizzazione, privacy e gestione dell’identità, aspetti che influenzano direttamente il funzionamento del mercato unico e il rapporto tra istituzioni, imprese e cittadini.