Confcommercio Federalberghi del Friuli Venezia Giulia ha rivolto un appello alle imprese associate per aderire a una causa collettiva contro Booking.com. L’iniziativa prende corpo sulla scia della recente sentenza della Corte di giustizia europea che, a fine settembre 2024, ha giudicato anticoncorrenziali alcune clausole imposte dalla piattaforma. La mobilitazione coinvolge anche associazioni alberghiere di 25 Paesi europei, in un’azione paneuropea indirizzata a ottenere un risarcimento per i danni economici subiti dal settore.
La sentenza della corte di giustizia europea contro le clausole di parità tariffaria di booking.com
Il 19 settembre 2024 la Corte di giustizia europea ha emesso un giudizio importante riguardo le clausole di parità tariffaria che Booking.com ha imposto negli ultimi venti anni agli hotel. Queste clausole vietavano agli albergatori di offrire prezzi più bassi o condizioni migliori su canali diversi dalla piattaforma, limitando fortemente la concorrenza sul prezzo. La sentenza definisce queste pratiche una violazione delle norme sulla concorrenza fissate dall’Unione Europea.
Effetto delle clausole sulla concorrenza
Le clausole avevano come effetto principale il blocco della competizione fra Booking.com e altre piattaforme di prenotazione online. Gli alberghi, pur potendo decidere autonomamente le tariffe, venivano vincolati a mantenere costante il prezzo più alto, anche sui propri siti ufficiali. In questo modo la piattaforma ha conservato un potere di mercato significativo, costringendo gli hotel a pagare commissioni elevate, spesso imposte senza margini di negoziazione. L’azione della Corte segna così una variazione normativa che apre la strada a rivendicazioni economiche da parte degli albergatori europei e italiani.
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Il ruolo di federalberghi friuli venezia giulia e le richieste agli associati
Enrico Guerin, presidente regionale di Federalberghi Friuli Venezia Giulia, ha confermato la volontà di promuovere un’azione legale collettiva contro Booking.com, estendendo l’appello a tutte le imprese associate della regione. Guerin, da poco eletto anche presidente provinciale di Udine, ha ricordato che la federazione collabora con Hotrec, l’associazione europea degli operatori del settore ospitalità, e con gruppi nazionali di oltre 25 Paesi europei per sostenere la causa comune.
Gli obiettivi della mobilitazione
La mobilitazione punta a ottenere un risarcimento per le perdite finanziarie causate dall’applicazione delle clausole accusate dalla Corte. Queste perdite comprendono le commissioni pagate dalle strutture ricettive a Booking.com nel periodo compreso tra il 2004 e il 2024, comprese le percentuali maturate come interessi. Federalberghi ha sottolineato che tale comportamento ha compromesso la capacità degli hotel di promuovere le proprie offerte, limitandone l’autonomia commerciale e gli spazi di manovra sul mercato.
Il coinvolgimento diretto degli associati è ritenuto fondamentale per dare forza alla causa collettiva. Partecipare all’azione legale significa puntare a recuperare somme importanti, soprattutto per imprese di piccole e medie dimensioni che hanno subito gli effetti negativi di queste restrizioni economiche. La federazione si occupa di fornire le informazioni necessarie e guida le strutture nel percorso di adesione, collegando l’iniziativa con le associazioni nazionali e internazionali.
Le conseguenze economiche delle clausole anticoncorrenziali per le imprese italiane
Secondo la valutazione di Federalberghi, la presenza delle clausole ha significato un danno finanziario rilevante per le aziende turistiche italiane. Per oltre vent’anni, queste disposizioni hanno ostacolato la possibilità di vendita diretta da parte degli alberghi, che non hanno potuto competere sul prezzo con la piattaforma principale utilizzata dai clienti. Questo fattore ha contribuito a un aumento ingiustificato delle commissioni versate, che sono rimaste bloccate su livelli elevati senza possibilità di riduzione dovuta al confronto di mercato.
Impatto sulle strutture di dimensioni ridotte
La ripercussione sul modello di business degli hotel ha colpito in modo più evidente le strutture di dimensioni ridotte o medie, che si sono trovate prive di strumenti efficaci per attrarre clienti al di fuori delle grandi piattaforme online. Anche la capacità di fidelizzare la clientela e gestire in autonomia le politiche tariffarie è stata limitata dalle restrizioni imposte.
Dal punto di vista finanziario, recuperare gli importi versati tra il 2004 e il 2024 rappresenta una questione rilevante per il settore. Interessi e penalità potrebbero aumentare sensibilmente il valore del risarcimento. Il percorso giudiziario è supportato da associazioni europee come Hotrec, che coordinano le azioni legali e raccolgono dati relativi alle pratiche anticompetitive.
Questa mobilitazione legale punta a rimettere in gioco la libertà di mercato degli albergatori, offrendo loro la possibilità di contare su condizioni più eque e di ottimizzare i propri margini senza obblighi impropri verso le piattaforme di prenotazione. Di riflesso si potrebbero generare nuove dinamiche concorrenziali nel mercato turistico europeo.