Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: un vino che racconta la sua evoluzione

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG si rivela un vino evolutivo, capace di sorprendere per complessità e ricchezza aromatica, come dimostrato durante una recente degustazione a Villa Brandolini.
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Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: un vino che racconta la sua evoluzione - Gaeta.it

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è molto più di uno spumante giovane e fresco. Scoperto grazie a una recente degustazione, questo vino mostra la sua vera essenza attraverso un percorso evolutivo, stimolato dall’accurata analisi condotta da esperti del settore. L’evento tenutosi il 25 ottobre presso Villa Brandolini ha svelato le sfumature aromatiche che il tempo sa donare a questo prodotto stellare, il quale continua a sorprendere anche i palati più esperti.

L’importanza dell’enologia nella valorizzazione del Prosecco

Guidati dal Prof. Luigi Moio, illustre enologo e docente presso l’Università Federico II di Napoli, i partecipanti hanno esplorato la ricchezza di questo vino. Moio, che è stato per anni presidente dell’OIV, ha sottolineato come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG possieda un potenziale di invecchiamento spesso inaspettato. L’uso del metodo Charmat, pensato per la produzione di vini freschi e immediati, non deve far dimenticare la capacità di evoluzione di questo spumante.

Nei primi 12-18 mesi, il Prosecco DOCG mostra la sua freschezza, caratterizzata da vivaci aromi di frutta e un’acidità decisa. Questa fase giovanile è fondamentale, ma è solo l’inizio. Con il passare del tempo, il vino entra in una fase più matura, durante la quale emerge una complessità aromatica che arricchisce l’esperienza degustativa. La transizione da fresca a complessa permette al vino di offrire note che evidenziano la sua versatilità.

Degustazione alla cieca: un viaggio sensoriale tra le annate

Durante la degustazione “Ieri, oggi e domani: cosa ci svela il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG”, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assaporare diverse annate, da quella del 1992 alle più recenti del 2024. L’evento si è svolto alla cieca per permettere una valutazione obiettiva delle caratteristiche di ciascun campione. Tra le proposte, sono stati assaggiati vari vini come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Brut, con vini base provenienti da annate diverse.

Ogni sorso ha rivelato livelli distintivi di freschezza e complessità, creando un confronto interessante fra le varie annate. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut, per esempio, ha impressionato per la sua capacità di combinare l’intensità aromatica con una piacevole morbidezza. Le note di brioche e frutti maturi, unite a una piacevole effervescenza, hanno permesso di capire come l’evoluzione del vino possa trasformare ogni bottiglia in un’esperienza unica.

L’esplorazione del profilo aromatico del Prosecco

Un aspetto cruciale emerso dalla degustazione è stata la consapevolezza delle potenzialità aromatiche che il tempo può conferire al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Diego Tomasi, Direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, ha commentato l’evento evidenziando quanto sia importante per questo vino riflettere sulla propria identità. Con una personalità complessa, il Prosecco è in grado di sorprendere non solo per la sua freschezza ma anche per la profondità che riesce a raggiungere nel corso del tempo.

Questo evento ha permesso ai partecipanti di apprezzare un aspetto spesso sottovalutato del Prosecco, contribuendo a scardinare l’idea che si tratti di un vino destinato solo a bere in occasioni informali. La ricchezza di aromi e la capacità di evolversi rendono il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG un vino di grande valore, capace di soddisfare le aspettative anche dei degustatori più esigenti.

L’esperienza presso Villa Brandolini ha sottolineato come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG continui a raccontare storie attraverso i calici, rivelando quanto possa essere un vino affascinante e, soprattutto, evolutivo.

Ultimo aggiornamento il 28 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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