La giustizia veronese ha appena emesso condanne pesanti per una rete criminale operante nella zona della stazione di porta nuova, coinvolta in diverse attività illecite. Oggi il giudice per l’udienza preliminare ha pronunciato sentenze per un totale di 57 anni di carcere. L’inchiesta ha preso in esame decine di imputati, con capi d’accusa che spaziano dalla rapina allo spaccio di sostanze, passando per furti e lesioni.
Il profilo della banda e le accuse formulate
L’indagine ha concentrato l’attenzione su un gruppo composto da 38 persone, per la maggior parte di origine marocchina. Le accuse contestate coprono 96 episodi di reato che riguardano rapine, furti e cessione di droga, oltre a episodi di violenza e resistenza alle forze dell’ordine. Il gruppo agiva prevalentemente nell’area attorno alla stazione di porta nuova, che da tempo era stata segnalata come punto caldo per attività criminali di vario genere.
Misure cautelari e prime azioni
Il 12 luglio dell’anno scorso erano scattate misure cautelari per 33 indagati: 26 erano stati portati in carcere e 7 sottoposti a divieto di dimora. Questi provvedimenti avevano segnato una svolta nelle indagini, con il fermo di buona parte dei principali sospettati. Le attività criminali erano diverse, ma l’incrocio tra furti e spaccio aveva fatto emergere una rete ben organizzata, in grado di coprire più fronti.
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L’esito del processo e le pene inflitte
Con l’udienza di oggi si è chiuso il primo stralcio del procedimento. Sei imputati hanno deciso di patteggiare: per loro le pene vanno dai 2 ai 4 anni e mezzo di carcere. Altri otto hanno optato per il rito abbreviato, ricevendo condanne comprese fra i 4 anni e 2 mesi e i 7 anni e mezzo. Per sette di loro è stata anche disposta l’espulsione dal territorio nazionale una volta scontata la pena.
Prosecuzioni del procedimento
Chi aveva scelto il processo ordinario dovrà invece affrontare un’ulteriore udienza che è stata fissata per il 29 settembre. L’impostazione del giudice per il primo troncone del caso testimonia la severità con cui il tribunale di verona affronta i reati che intaccano la sicurezza urbana, soprattutto nelle aree sensibili come quella della stazione di porta nuova.
Impatto sul territorio e interventi delle forze dell’ordine
Il distretto attorno alla stazione rappresenta un’area strategica per il traffico di persone e merci. La presenza di una banda così attiva ha provocato un clima di insicurezza per residenti e pendolari. Le forze dell’ordine, impegnate da tempo in controlli e indagini, hanno stretto il cerchio sul gruppo grazie anche a indagini mirate e pedinamenti.
Le condanne odierne rappresentano un risultato importante per la polizia locale e per il sistema giudiziario. Resta da vedere come si evolverà la situazione dopo l’udienza del 29 settembre e se la repressione riuscirà a disincentivare nuove forme di illegalità nell’area. Sul tavolo ci sono poi possibili interventi di prevenzione e riqualificazione per restituire sicurezza e vivibilità a questa parte di verona.