Concluso a Potenza il ciclo di incontri contro il cyberbullismo con scuole e famiglie in Basilicata

Concluso a Potenza il ciclo di incontri contro il cyberbullismo con scuole e famiglie in Basilicata

A Potenza il progetto “Stop al cyberbullismo” coinvolge scuole, famiglie e istituzioni della Basilicata per prevenire e contrastare le devianze digitali attraverso formazione, dialogo e supporto continuo.
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A Potenza si è concluso il progetto "Stop al cyberbullismo", che ha coinvolto scuole, famiglie e istituzioni lucane per promuovere consapevolezza e prevenzione contro le forme di prevaricazione digitale. - Gaeta.it

La lotta al cyberbullismo ha visto una nuova tappa importante a Potenza, dove si è chiuso il percorso “Stop al cyberbullismo“. L’iniziativa, partita a dicembre 2024, ha coinvolto istituti scolastici lucani, studenti, insegnanti e genitori per accrescere la consapevolezza su un tema che resta diffuso e delicato. Promosso dal Consiglio regionale della Basilicata insieme all’Ufficio scolastico regionale e l’associazione “Il Cielo nella stanza“, il progetto ha puntato su confronto e dialogo diretto per contrastare le forme di prevaricazione via social.

Il percorso formativo e le scuole coinvolte in basilicata

L’attività educativa ha preso avvio nel dicembre scorso, interessando cinque scuole della Basilicata. La scelta di coinvolgere più istituti ha permesso di ampliare la platea e intercettare diverse fasce d’età. Le scuole sono state il luogo in cui studenti, docenti e famiglie si sono confrontati sui rischi e sulle conseguenze del cyberbullismo. Le lezioni e gli incontri hanno trasferito strumenti pratici per riconoscere comportamenti aggressivi e supportare chi ne è vittima. Ogni scuola ha organizzato momenti di dialogo dove esperti dell’associazione “Il Cielo nella stanza” hanno guidato ragazzi e adulti in una riflessione sulle sfide digitali contemporanee.

Uno spazio per la condivisione diretta

Questa esperienza diretta ha dato modo agli studenti di esprimere dubbi e raccontare esperienze personali, mentre insegnanti e genitori hanno colto spunti per intervenire e costruire percorsi di prevenzione dentro e fuori dalla scuola. La sinergia tra istituzioni e associazioni ha rafforzato la capacità di offrire risposte concrete in un momento in cui il web è spesso teatro di forme di aggressione difficili da individuare. Il progetto ha inoltre mostrato quanto sia importante tenere alta l’attenzione anche sulle evoluzioni tecnologiche, spesso sottovalutate.

Il ruolo del consiglio regionale e l’impegno per gli anni futuri

Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Marcello Pittella, ha sottolineato quanto sia essenziale proseguire con queste iniziative. Ha evidenziato che le devianze digitali non possono essere ignorate, perché possono precipitare in situazioni di conflitto difficili da gestire una volta che sfuggono al controllo. L’istituzione ha voluto con questo progetto far crescere una consapevolezza collettiva, iniziando proprio da chi vive più da vicino la realtà degli adolescenti e delle loro famiglie.

Progetti confermati per il futuro

Pittella ha confermato la volontà di riconfermare l’intervento anche nel prossimo anno scolastico, con l’obiettivo di coinvolgere un numero maggiore di istituti e ampliare il dialogo con le famiglie. Ha indicato come necessaria una presenza attenta, non solo a livello di informazione ma anche di monitoraggio costante delle situazioni delicate che si possono generare nell’uso dei social network. “Garantire supporto a studenti e famiglie è una sfida che richiede un’interazione continua tra scuola, enti locali e organizzazioni no profit.”

Il coinvolgimento di studenti, genitori e personale scolastico

Il percorso di sensibilizzazione ha puntato sulla partecipazione diretta dei principali soggetti interessati. Studenti, genitori e insegnanti hanno preso parte a momenti di confronto costruiti per amplificare la comprensione del fenomeno senza ricorrere a forme punitive o a un linguaggio troppo tecnico. La scelta dei mediatori dell’associazione “Il Cielo nella stanza” ha permesso di mantenere un approccio accessibile e pratico.

Storie ed esperienze reali

Ogni incontro ha messo in luce storie diverse e reali, per mostrare le molteplici forme che assume il cyberbullismo, dai messaggi offensivi alle esclusioni sociali digitali. La presenza delle famiglie, spesso poco coinvolte in queste tematiche, si è rivelata cruciale per creare un sistema di prevenzione a più livelli. Il personale scolastico si è invece trovato a dover affrontare con più strumenti situazioni di disagio, descritte ormai come frequenti nelle nuove generazioni. Attivare un confronto aperto ha permesso anche di avviare una riflessione sulle responsabilità e sulle azioni da intraprendere a livello quotidiano tra studenti.

L’importanza di un’azione istituzionale condivisa contro le devianze digitali

Il progetto “Stop al cyberbullismo” ha dimostrato l’utilità di una collaborazione tra diverse realtà, capaci di unire competenze educative e conoscenze sociali. Il Consiglio regionale, fornendo risorse e visibilità, ha agevolato un percorso che altrimenti sarebbe rimasto limitato alle iniziative singole delle scuole o delle associazioni. Il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico regionale ha garantito continuità e inserimento nelle attività curriculari.

Una risposta adeguata ai cambiamenti sociali

Nel 2025, l’attenzione posta alle devianze digitali rappresenta una risposta, ormai necessaria, al cambiamento dello scenario sociale. Non è più possibile pensare di affrontare certi fenomeni senza una rete di soggetti pronti a intervenire dall’interno delle comunità. Le azioni di informazione e prevenzione contribuiscono a disinnescare comportamenti pericolosi prima che si trasformino in casi di bullismo conclamato. La Basilicata si posiziona così tra le regioni che hanno inteso aggiornare le modalità di contrasto al problema, tenendo conto della sua complessità e delle implicazioni legate ai nuovi media.

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