Conclave 2025 in corso: il cardinale daniel fernando sturla tra i papabili per la successione

Conclave 2025 in corso: il cardinale daniel fernando sturla tra i papabili per la successione

Il conclave del 2025 a Roma sceglie il nuovo papa, con il cardinale Daniel Fernando Sturla Berhouet di Montevideo come possibile successore, noto per la sua interpretazione tradizionale della fede cattolica.
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Il conclave del 2025 a Roma potrebbe eleggere il cardinale Daniel Fernando Sturla, arcivescovo di Montevideo noto per la sua interpretazione tradizionale della fede e il suo impegno pastorale in un Uruguay fortemente secolarizzato. - Gaeta.it

Il conclave del 2025 si è aperto nel cuore di roma con la missione di scegliere il nuovo papa che guiderà la chiesa cattolica. Tra i nomi segnati come possibili successori figura quello del cardinale daniel fernando sturla berhouet, arcivescovo di montevideo noto per la sua interpretazione tradizionale della fede. La sua storia personale e il ministero svolti in uruguay, paese segnato da una forte secolarizzazione, ne fanno una figura di rilievo nelle discussioni vaticane.

La formazione e i primi anni di daniel fernando sturla

Daniel Fernando Sturla Berhouet nasce a montevideo il 4 luglio 1959, ultimo di cinque figli in una famiglia cattolica. La perdita precoce del padre, avvocato, nel 1972 e della madre nel 1975 segna profondamente la sua adolescenza. I fratelli maggiori prendono a quel punto in mano il sostegno della famiglia. Studia inizialmente presso il colle san juan bautista, per poi completare la scuola superiore all’istituto salesiano juan xxiii a montevideo.

Si laurea in giurisprudenza e successivamente in teologia, frequentando l’istituto teologico dell’uruguay. Nel 1980 pronuncia i voti religiosi con i salesiani e poi si dedica a studi in filosofia e scienze dell’educazione all’istituto miguel ruá, gestito dalla congregazione. Nel 1987 viene ordinato sacerdote dopo aver completato la formazione teologica presso l’istituto universitario monsignor mariano soler.

Esperienze formative e primi incarichi

Tra il 1982 e il 1987 lavora con i talleres don bosco, ricoprendo ruoli di guida formativa per i novizi e dirigendo l’istituto preuniversitario juan xxiii. Nel 2008 diventa superiore provinciale dei salesiani in uruguay. Parallelamente insegna storia della chiesa alla facoltà di teologia monsignor mariano soler e pubblica diversi articoli di approfondimento.

La traiettoria ecclesiastica e gli incarichi vaticani

L’attività pastorale di sturla si concentra soprattutto a montevideo, dove segue con attenzione i giovani e le persone più fragili. Nel dicembre 2011 papa benedetto xvi lo nomina vescovo ausiliare della capitale uruguaiana. Nel marzo 2012 riceve la consacrazione episcopale e adotta il motto «servite domino in laetitia», che riassume la sua visione gioiosa del servizio ecclesiastico.

Papa francesco lo nomina arcivescovo di montevideo nel 2014, conferendogli il pallio nel giugno dello stesso anno nella basilica di san pietro. Nel febbraio del 2015 lo crea cardinale. Da allora, sturla si impegna in diversi dicasteri nella curia romana, dedicandosi agli istituti di vita consacrata, l’evangelizzazione e cura del culto divino. Nel 2015 entra nella pontificia commissione per l’america latina, e nel 2020 assume ruoli amministrativi nel patrimonio del soglio apostolico.

La storia della chiesa in uruguay è segnata da una presenza debole e tardiva. La prima diocesi si costituisce solo nel 1878, con monsignor jacinto vera come vescovo. Il paese, attraversato da grandi ondate migratorie, vede una chiesa spesso ignorata o messa da parte. Sturla ha ricordato più volte questa realtà di una fede in crisi davanti alla pressione della secolarizzazione.

La visione di chiesa del cardinale sturla e il suo approccio pastorale

Sturla interpreta in modo netto la tradizione cattolica, mantenendo un orientamento fedele a benedetto xvi e giovanni paolo ii. La centralità di cristo e dell’eucaristia nella vita ecclesiale è per lui non negoziabile. La sua lettura del concilio vaticano ii sottolinea continuità con il passato, contrastando interpretazioni considerate di rottura.

Secondo lui la chiesa deve restare “sale della terra e luce del mondo”, un ponte aperto a tutti, ma senza perdere la propria identità. Ricorda spesso l’urgenza di consolidare la fede, soprattutto nelle fasce popolari ancora distanti dal messaggio cristiano. In questo senso, invita a non scivolare in forme di auto-secolarizzazione che indeboliscono la testimonianza della chiesa.

L’annuncio del vangelo e la pastorale

L’annuncio del vangelo deve presentarsi con chiarezza, affrontando temi come il peccato originale e la salvezza piena, per incoraggiare una conversione autentica e profonda. La pastorale, nelle sue parole, richiede una fedeltà creativa alla rivelazione divina, capace però di toccare le vite di persone concrete.

Nel contesto attuale, dove molte correnti spingono a riforme più radicali, il portato del cardinale sturla ricorda la linea tradizionale. Un eventuale pontificato potrebbe riallacciare la chiesa a un percorso stabile, conforme alla tradizione ratzingeriana o wojtyliana, secondo alcuni ambienti del cattolicesimo americano.

Il conclave in corso dovrà decidere in quale direzione indirizzare l’istituzione mondiale più antica, scegliendo tra diversi orientamenti e sensibilità all’interno della chiesa universale.

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