Commercio extra Ue27 a marzo 2025: export in crescita e importazioni in lieve calo, dati istat

Commercio extra Ue27 a marzo 2025: export in crescita e importazioni in lieve calo, dati istat

Istat rileva a marzo 2025 crescita delle esportazioni italiane extra Ue27, con aumenti significativi verso Stati Uniti e Mercosur, mentre importazioni mostrano dinamiche differenziate tra aree geografiche e settori merceologici.
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A marzo 2025 l’export italiano verso i paesi extra Ue27 cresce del 2,9% mensile e del 7,5% annuo, mentre le importazioni calano dell’1,1% mensile ma aumentano dell’8,7% annuo, con forti variazioni geografiche e settoriali che riflettono un’evoluzione nelle rotte commerciali internazionali. - Gaeta.it

I dati più recenti dell’Istat sul commercio extra Ue27 a marzo 2025 mostrano dinamiche diverse tra esportazioni e importazioni. Le esportazioni registrano un aumento sia su base mensile sia su quella annua, mentre le importazioni evidenziano una riduzione rispetto a febbraio ma una crescita significativa rispetto all’anno precedente. Questi risultati confermano cambiamenti nelle rotte commerciali e nelle tipologie di beni scambiati con i paesi extra europei.

Andamento delle esportazioni e importazioni a marzo 2025

A marzo 2025 l’export verso i paesi extra Ue27 è cresciuto del 2,9% rispetto al mese di febbraio. Questo segnale positivo emerge dalla rilevazione congiunturale dell’Istat e segnala un miglioramento nell’andamento delle vendite estere. Sul fronte delle importazioni, si registra invece una flessione pari all’1,1% a confronto con il mese precedente. Questo andamento differenziato fa emergere una fase congiunturale di aggiustamento nei flussi commerciali.

Se si guarda al confronto annuo la situazione risulta ancora più marcata. Le esportazioni mostrano una crescita del 7,5% rispetto a marzo del 2024, mentre le importazioni hanno messo a segno un incremento dell’8,7%. Nel dettaglio, gli acquisti dall’estero di beni di consumo hanno contribuito a sostenere questa crescita, soprattutto grazie alla forte domanda per i prodotti durevoli e per quelli non durevoli . Questi dati evidenziano un recupero delle esportazioni dopo il calo di febbraio e una dinamica positiva negli scambi commerciali complessivi.

Nel primo trimestre 2025 l’insieme degli scambi commerciali si presenta in aumento con un incremento del 4,8% per le esportazioni e del 5,3% per le importazioni. Questi risultati indicano una ripresa degli scambi con i paesi al di fuori dell’Ue, con segnali di rafforzamento nelle dinamiche commerciali complessive.

Variazioni per aree geografiche e principali partner commerciali

Le esportazioni italiane verso i diversi paesi extra Ue mostrano cambiamenti significativi nei rapporti commerciali rispetto all’anno precedente. A marzo 2025 si registra una forte crescita verso gli Stati Uniti, con un aumento tendenziale del 41,2%. Questo dato attesta una forte ripresa delle vendite verso l’America settentrionale e sottolinea il ruolo cruciale di questo mercato per l’economia italiana.

Ottimi risultati si riscontrano anche nelle esportazioni verso il Mercosur, con un salto del 28,9%. L’area sudamericana ritorna a essere una destinazione importante per le imprese italiane, in particolare per la vendita di prodotti industriali e alimentari. Anche i paesi Opec segnano un aumento rilevante nelle vendite italiane, frutto della domanda di prodotti europei da parte di questo blocco di stati produttori di energia.

Al contrario, si registrano riduzioni marcate nelle esportazioni verso alcuni paesi. La Turchia ha visto diminuire le esportazioni italiane del 31,3%, mentre la Cina subisce un calo dell’8,5%. Questi dati suggeriscono possibili turbolenze o riorganizzazioni nelle relazioni commerciali con questi mercati, forse legate a momenti di incertezza economica o a variazioni nelle politiche commerciali.

Nel campo delle importazioni, alcune aree mostrano un aumento importante. Le merci provenienti dai paesi Mercosur sono cresciute del 71,2%, una percentuale molto alta che indica un forte aumento degli acquisti da Sud America, soprattutto di materie prime e prodotti agricoli. Anche la Cina mantiene un ruolo di rilievo con un incremento del 44,9%, seguita dai paesi Asean con una crescita del 25,6%.

D’altra parte, le importazioni provenienti da altri paesi evidenziano cali sostanziali. Gli acquisti dall’area Opec sono diminuiti del 25,4%, mentre quelli dall’India scendono del 17,8%. Anche gli Stati Uniti registrano una contrazione delle importazioni del 9,5%, segnalando un possibile riequilibrio nei flussi commerciali. Infine, diminuzioni si notano anche nel Regno Unito con un decremento del 9,2%.

Impatto dei settori merceologici sulle dinamiche commerciali

Il recupero delle esportazioni è legato in parte all’andamento dei beni di consumo, che sembrano muoversi su territori diversi rispetto ad altri segmenti del commercio estero. I beni durevoli, come elettrodomestici, automobili e prodotti tecnologici, registrano aumenti significativi in export , mostrando una domanda estera crescente per questi articoli.

Parallelamente i beni non durevoli, ovvero prodotti alimentari, tessili e cosmetici, segnalano a loro volta una ripresa . Questi trend indicano che i consumatori esteri continuano a cercare prodotti e marchi italiani, simbolo di qualità e tradizione.

Le importazioni, pur risentendo di alcuni cali mensili, aggregano nel trimestre segnali di crescita sostenuta. Questo fenomeno si potrebbe collegare a esigenze di materia prima e prodotti semilavorati necessari per la produzione interna italiana, come evidenziato dai volumi registrati da paesi Mercosur e Asean.

Il commercio con i paesi Opec, in particolare, dimostra una flessione sugli acquisti, probabilmente legata a variazioni nel prezzo e nella disponibilità dei prodotti energetici, nonché ad aggiustamenti nella domanda industriale.

Nel complesso, il quadro che emerge testimonia un’evoluzione nelle rotte del commercio estero italiano, con risultati differenti per ogni area geografica e per le categorie merceologiche coinvolte. La fase segnata da questi dati riflette un contesto economico mondiale in fase di adattamento, con flussi commerciali che mutano non solo in quantità ma anche in qualità.

Questi dati offriranno spunti per monitorare l’andamento delle imprese italiane nell’ambito globale, nonché per prevedere le strategie di penetrazione nei mercati esteri più dinamici e quelli in difficoltà. Gli sviluppi del prossimo trimestre saranno cruciali per capire se questa fase di crescita potrà consolidarsi.

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