Commemorazione delle vittime dell’esplosione eni a calenzano a sei mesi dalla tragedia

Commemorazione delle vittime dell’esplosione eni a calenzano a sei mesi dalla tragedia

A sei mesi dall’esplosione al deposito Eni di Calenzano, sindacati e istituzioni della Piana fiorentina ricordano le vittime e rilanciano l’impegno per migliorare la sicurezza sul lavoro e le normative.
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A sei mesi dall’esplosione mortale al deposito Eni di Calenzano, sindacati e istituzioni si sono riuniti per un minuto di silenzio, ribadendo l’urgenza di migliorare la sicurezza sul lavoro e le responsabilità nelle appaltatrici per prevenire future tragedie. - Gaeta.it

A sei mesi dall’esplosione che il 9 dicembre 2024 ha causato cinque vittime davanti al deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, si è svolto un minuto di silenzio per ricordare quei drammatici momenti. L’iniziativa, promossa dalla Cgil di Firenze, ha visto la partecipazione di rappresentanti sindacali e istituzionali provenienti dai comuni della Piana fiorentina, per ribadire l’importanza della sicurezza sul lavoro e denunciare le carenze ancora presenti nelle normative. L’evento ha riportato l’attenzione su temi delicati legati alla gestione delle appaltatrici e al rischio di incidenti nelle aziende.

Ricordare le vittime e l’importanza della sicurezza

Davanti al deposito Eni di Calenzano, dove sei mesi fa un’esplosione ha provocato la morte di cinque lavoratori, sindacati e istituzioni si sono riuniti per un minuto di silenzio. Presenti il segretario generale della Cgil Firenze, Bernardo Marasco, insieme ai sindaci dei comuni più coinvolti nella zona della Piana: Giuseppe Carovani di Calenzano, Lorenzo Falchi di Sesto Fiorentino e Andrea Tagliaferri di Campi Bisenzio. Al fianco dei rappresentanti locali, anche le assessore regionali Serena Spinelli e Monia Monni. Invito a rispettare la memoria delle vittime, accompagnato da uno striscione ben visibile con la scritta “La sicurezza sul lavoro è un diritto”, e sotto i caschi in testa e i fischietti sui quali si è soffermato anche Marasco nel suo intervento.

Le riflessioni del segretario generale cgil

La commemorazione ha lasciato spazio alle riflessioni su quanto avvenuto. Il segretario generale Cgil ha descritto le situazioni comuni in cui spesso avvengono incidenti: “Le tragedie accadono nei casi di subappalto, quando le responsabilità sul ciclo produttivo risultano frammentate. Questo genera buchi nella sicurezza che non possono più essere tollerati”. Nel suo discorso ha anche messo in risalto il referendum sulla responsabilità solidale del committente, che poi attribuisce la responsabilità agli infortuni dei dipendenti delle imprese appaltatrici e subappaltatrici. Serve, ha detto, una modifica nelle leggi per rendere chiaro che le tragedie sul lavoro non sono mai colpa del fato, ma conseguenza di scelte errate.

L’impegno sindacale per la sicurezza continua

Massimo Pagli, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Eni nella sede di via Santelli a Firenze, ha offerto un contributo toccante durante il presidio. Ha sottolineato che quanto accaduto a Calenzano deve essere un monito che valica le sole responsabilità istituzionali, richiedendo invece un’attenzione continua in ogni momento sul luogo di lavoro. “Quando ti ritorna in mente quel giorno, ti vengono i brividi – ha raccontato – non puoi mai essere certo di fare abbastanza per evitare incidenti”. La sua testimonianza riflette l’ansia diffusa tra chi lavora in contesti a rischio, dove la paura spesso si mescola con la consapevolezza che la sicurezza va curata senza sosta. Pagli ha ricordato che l’emergenza non termina con la commemorazione pubblica, ma richiede un impegno quotidiano.

Un sistema di responsabilità più chiaro

La sua voce ha rimarcato la necessità di migliorare la gestione della sicurezza nelle aziende e di combattere la dispersione delle responsabilità, fenomeno che, secondo i sindacati, aumenta il pericolo di incidenti gravi. Oltre alla pressione sulle istituzioni per adeguare le norme, le organizzazioni sindacali chiedono che la vigilanza operi non solo a livello legale, ma anche dentro le fabbriche ogni giorno. Rinnovare la cultura della sicurezza significa evitare che simili tragedie si ripetano, tutelando chi svolge mansioni con rischi concreti.

Collaborazione tra istituzioni e sindacati

Le autorità locali e regionali hanno partecipato all’iniziativa mostrando una volontà comune di mantenere alta l’attenzione sui temi della tutela dei lavoratori. I sindaci della Piana, uniti nel ricordo del grave evento di Calenzano, hanno ricordato l’importanza di un confronto continuo con i sindacati per migliorare le condizioni nei luoghi di lavoro. Le assessore regionali Spinelli e Monni hanno preso la parola evidenziando che la prevenzione deve essere alla base della gestione di ogni azienda, sia pubblica che privata, per evitare fatalità evitabili.

Azioni concrete per la prevenzione

L’azione congiunta tra sindacati e istituzioni si concentra su iniziative pratiche, dalla formazione alla verifica delle condizioni di sicurezza, fino alle responsabilità da attribuire lungo tutta la catena produttiva, comprese appaltatrici e subappaltatrici. Queste situazioni richiedono un sistema di controlli più rigoroso e leggi allineate alle esigenze moderne. Solo così si potranno evitare disastri come quello che a dicembre ha colpito la comunità di Calenzano. Il presidio davanti al deposito Eni si è così trasformato in un momento per richiamare all’ordine tutti gli attori coinvolti, chiamati a garantire ambienti di lavoro più sicuri per tutti.

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