Il comitato dei residenti del centro storico di Fano ha espresso un durissimo giudizio sulla recente modifica al regolamento di polizia urbana approvata dall’amministrazione comunale. Il tema centrale riguarda le emissioni sonore consentite agli esercizi pubblici privi di autorizzazione per pubblico spettacolo. La giunta ha introdotto, infatti, una deroga che autorizza tali attività a diffondere musica fino a 70 decibel per un massimo di quattro giorni a settimana, soprattutto durante i mesi estivi nelle zone costiere e nel centro cittadino. Questa modifica ha scatenato proteste dai residenti, che ritengono le nuove disposizioni troppo permissive e non adeguate alla natura delle aree coinvolte.
La modifica del regolamento e il contesto della decisione comunale
La modifica al regolamento di polizia urbana approvata a Fano interviene su un tema delicato: le emissioni sonore provocate dagli esercizi pubblici, soprattutto nei quartieri con vocazione residenziale e nelle aree turistiche. La giunta comunale ha deciso di consentire agli esercizi che non possiedono un’autorizzazione ufficiale per organizzare spettacoli pubblici di trasmettere musica con un volume massimo di 70 decibel, per non più di quattro giorni a settimana. Questa norma viene applicata principalmente durante il periodo estivo nelle zone dove si concentra la vita turistica e, in particolare, nel cuore storico della città. La scelta mira a favorire le attività commerciali e l’animazione estiva, ma ha suscitato dubbi e critiche, soprattutto da chi abita il centro storico.
Regolamentazione precedente e nuove criticità
Questa nuova regolamentazione contrasta con la previsione precedente, fortemente voluta dagli abitanti, che imponeva lo stop alle emissioni sonore a prescindere dal volume. La precedente amministrazione, infatti, aveva recepito parzialmente le indicazioni provenienti da direttive regionali e nazionali, stabilendo un divieto totale che teneva conto delle difficoltà nel misurare il superamento dei decibel e dei disagi causati dal rumore. La scelta ora ribaltata era stata già giudicata come insufficiente da diversi cittadini: “sebbene tutelasse il riposo, non garantiva un pieno rispetto dei limiti previsti dalla legge.”
Leggi anche:
Le ragioni della protesta e il ruolo del comitato residenti
Il comitato dei residenti del centro storico di Fano ha espresso la propria preoccupazione e contrarietà riguardo questa modifica. Gli abitanti sostengono che la decisione del Comune non consideri la natura residenziale delle zone interessate, cioè aree dove la convivenza tra attività commerciali e vita privata dovrebbe trovare un equilibrio diverso rispetto a zone a vocazione esclusivamente turistica o commerciale. Il comitato contesta inoltre che la giunta abbia introdotto queste deroghe senza un dialogo con chi vive quotidianamente il centro storico, ignorando le ripetute richieste di confronto avanzate in passato.
Criticità nella procedura decisionale
Secondo i portavoce dei residenti, la mancata partecipazione al dibattito sul regolamento rappresenta un grave limite della procedura decisionale. L’amministrazione avrebbe avviato la revisione delle norme senza prendere in considerazione le osservazioni che il comitato aveva cercato di consegnare in più occasioni. Questo atteggiamento ha creato un clima di sfiducia e di insofferenza tra chi abita e lavora nel centro antico della città, dove gli effetti delle emissioni sonore si fanno sentire con maggiore intensità rispetto ad altre aree.
La posizione del comitato e le azioni annunciate
Il comitato ha ribadito il proprio impegno a difesa dei diritti dei residenti nel centro storico, sottolineando la necessità di mantenere un equilibrio tra il diritto al riposo e le esigenze di chi lavora nei locali pubblici. Nel documento reso pubblico, gli abitanti rivendicano la volontà di tutelare la qualità della vita urbana, mantenendo il rispetto delle norme vigenti senza deroghe che aggravino la situazione attuale. Il comitato punta a far valere il proprio ruolo di controllo civico, vigilando sull’applicazione delle regole e facendo pressione sulle istituzioni.
Iniziative future e sorveglianza
Fra le iniziative annunciate vi è l’attivazione di procedure amministrative volte a monitorare e eventualmente contestare il rispetto della normativa sulle emissioni sonore. I residenti promettono una sorveglianza continua e l’uso di tutti gli strumenti legali a disposizione per evitare che la nuova regolamentazione produca un peggioramento delle condizioni di vivibilità nelle zone interessate. A valle delle proteste, sarà importante seguire il riscontro da parte del Comune e valutare se verranno sviluppati ulteriori momenti di confronto o aggiustamenti alle regole indicate.