Come l’introduzione dell’intelligenza artificiale cambia il lavoro nella logistica dell’e-commerce in Italia ed Europa

Come l’introduzione dell’intelligenza artificiale cambia il lavoro nella logistica dell’e-commerce in Italia ed Europa

Lo studio del Politecnico di Milano con Amazon e Caio Digital Partners evidenzia come l’intelligenza artificiale stia trasformando la logistica in Italia ed Europa, migliorando efficienza, sostenibilità e formazione professionale.
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Lo studio del Politecnico di Milano con Amazon evidenzia come l’intelligenza artificiale stia trasformando la logistica e l’e-commerce in Italia ed Europa, migliorando efficienza, sostenibilità e creando nuove professionalità attraverso investimenti e formazione mirata. - Gaeta.it

L’impatto delle nuove tecnologie ha modificato profondamente il modo di lavorare nelle aziende logistiche, in particolare nel settore dell’e-commerce. Un recente studio condotto dal Politecnico di Milano con Amazon e Caio Digital Partners ha analizzato come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione stiano incidendo sulla previsione della domanda e sulla gestione dell’inventario. I dati raccolti fotografano una realtà dove la tecnologia non sostituisce solo il lavoro umano, ma crea nuove figure professionali e migliora tutti i processi legati alla logistica. Le aziende coinvolte nello studio hanno riorganizzato i ruoli, ottimizzato risorse e incrementato la soddisfazione dei clienti. Questo articolo approfondisce i cambiamenti nei ruoli professionali, i benefici operativi, gli effetti ambientali e gli investimenti che guidano questa trasformazione in Italia e in Europa nel 2025.

Come la tecnologia trasforma i ruoli nei centri logistici

L’adozione di soluzioni basate su intelligenza artificiale ha portato a una ridefinizione delle mansioni nelle aziende di logistica. Lo studio del Politecnico di Milano evidenzia che l’80% delle imprese intervistate ha riallocato con successo i dipendenti verso attività che richiedono un valore aggiunto superiore. In pratica, molti lavoratori sono passati da compiti ripetitivi e manuali a ruoli più specializzati, legati ad esempio all’analisi dei dati, alla manutenzione tecnica o alla pianificazione avanzata. Amazon stessa, nei propri centri europei, ha ampliato la gamma di posizioni lavorative che vanno dall’operatore al tecnico specializzato fino all’analista. Nel 2024, più di 20.000 lavoratori dell’ultimo miglio sono stati formati per usare le nuove tecnologie. In questi centri, la gestione quotidiana si basa anche sull’analisi predittiva per migliorare il flusso operativo senza sostituire completamente il contributo umano.

Stefano Perego, vicepresidente di Amazon per le operazioni internazionali, evidenzia come la tecnologia abiliti i lavoratori a concentrarsi su attività che richiedono capacità di decisione e interventi qualificati. Durante gli ultimi anni, l’azienda ha aumentato fino al 50% il numero di tecnici specializzati in manutenzione e ingegneria in Europa, un dato che dimostra la richiesta crescente di competenze tecniche specifiche nei centri di distribuzione. L’esperienza di Amazon riflette un percorso in cui la tecnologia si utilizza per estendere le possibilità del personale e non per eliminarlo. Nel complesso, la ricerca mostra che il lavoro in logistica si sta evolvendo verso nuove specializzazioni, con conseguente creazione di opportunità professionali e miglioramento delle capacità digitali del personale.

Vantaggi operativi dell’intelligenza artificiale nella logistica

I benefici dell’introduzione dell’IA nei processi logistici si manifestano soprattutto nella precisione delle previsioni e nell’efficienza di gestione dell’inventario. Tutte le aziende coinvolte nello studio hanno registrato un aumento dell’accuratezza delle previsioni della domanda grazie agli strumenti digitali adottati. La variazione è più evidente nelle realtà con processi meno strutturati in partenza, che hanno visto migliorare la precisione anche fino al 95%. Le imprese con sistemi di previsione consolidati hanno comunque ottenuto risultati significativi, con miglioramenti tra il 5 e 10%.

Questi avanzamenti hanno reso possibile un controllo più puntuale delle scorte, riducendo l’incidenza di surplus o mancanze e ottimizzando lo spazio nei magazzini. Il 40% delle aziende ha recuperato fino al 20% della superficie utilizzata, mentre alcune realtà sono riuscite a dimezzare lo spazio occupato mantenendo invariati i livelli di servizio. Dal punto di vista del trasporto, le innovazioni tecnologiche hanno permesso di migliorare il carico dei veicoli: metà delle aziende ha aumentato la saturazione dei mezzi fino al 95%, diminuendo del 30% il numero delle spedizioni complessive.

La pianificazione più precisa ha avuto impatti diretti anche sulla gestione delle emergenze. Circa il 70% delle aziende ha ridotto le spedizioni dell’ultimo minuto, alleggerendo così sia i costi che l’impronta ambientale legata al trasporto. Complessivamente, l’85% delle imprese dichiara di aver migliorato l’efficienza dei processi logistici, con conseguente aumento della soddisfazione dei clienti, un aspetto che si riflette anche nel miglioramento della disponibilità dei prodotti, salita dal 60% rispetto alla situazione precedente all’adozione di sistemi intelligenti.

Impatto ambientale e riduzione degli sprechi nel settore logistico

I risultati dello studio confermano che l’integrazione di IA e tecnologie digitali produce effetti tangibili anche sull’ambiente. La metà delle aziende coinvolte ha ridotto gli sprechi fino al 50%. Un’efficienza maggiore nella gestione delle scorte e nelle spedizioni evita il sovraccarico dei magazzini e impedisce l’eccesso di merce invenduta o da smaltire.

La diminuzione delle spedizioni di emergenza, registrata nel 70% dei casi, ha consentito un utilizzo più razionale dei mezzi di trasporto. Inoltre, ottimizzando la capacità di carico, molte aziende sono riuscite a limitare le percorrenze inutili, con una conseguente riduzione delle emissioni e dei consumi. L’impatto è ben visibile anche rispetto al recupero di spazio nei magazzini, dove il 40% degli interlocutori ha risparmiato fino a un quinto della superficie occupata. Questo indica una migliore organizzazione dei prodotti e una riduzione delle movimentazioni inutili, aspetti fondamentali per abbassare il dispendio energetico delle strutture.

Le imprese più virtuose hanno addirittura dimezzato la superficie utile per la logistica mantenendo gli standard di servizio, cui si aggiunge una gestione dei mezzi più sostenibile. Questi dati mostrano come la tecnologia possa favorire una logistica meno impattante, senza compromettere l’efficacia operativa. La ricerca si allinea con l’attenzione crescente che il settore riserva all’ambiente e riconosce il ruolo centrale delle tecnologie evolute nella trasformazione verde della logistica.

Investimenti e formazione, la spina dorsale della logistica digitale europea e italiana

Amazon conferma la sua attenzione alla tecnologia e all’innovazione con impegni finanziari che superano 1,4 miliardi di euro solo negli ultimi anni dedicati al miglioramento della rete logistica europea. Nel 2025 è stato annunciato un nuovo investimento di oltre 700 milioni per l’introduzione di sistemi basati sull’intelligenza artificiale e automazione nei depositi di smistamento destinati all’ultimo miglio. Questi investimenti si affiancano a quelli fatti nei centri di distribuzione, dove già sono operative più di 550 nuove tecnologie in circa 70 siti.

Il team europeo di advanced technology, nato nel 2019 e con base in Italia a Vercelli, si occupa di sviluppare hardware e software per robotica industriale, veicoli autonomi e sistemi di imballaggio automatizzati. L’attività di questo gruppo ha aperto la strada a numerose innovazioni nelle operazioni logistiche, supportando una rete sempre più digitalizzata e integrata. Parallelamente, c’è un focus marcato sulla formazione delle risorse umane, pensata per accompagnare i dipendenti nel passaggio da mansioni tradizionali a ruoli con competenze tecnologiche elevate.

Solo nel 2024, oltre 20.000 addetti europei coinvolti nelle consegne dell’ultimo miglio hanno acquisito conoscenze pratiche sull’uso di strumenti digitali avanzati. L’azienda ha incrementato del 50% i tecnici in manutenzione e ingegneria, segno di una crescente domanda di personale qualificato. In Italia, dal 2010, Amazon ha investito più di 20 miliardi di euro, con oltre 19.000 occupati diretti a tempo indeterminato. L’azienda si caratterizza per offrire contratti stabili e una serie di benefit, tra cui programmi di formazione per permettere ai propri dipendenti di affermarsi in diversi ambiti professionali.

Tale strategia punta a mantenere un equilibrio tra sviluppo tecnologico e crescita occupazionale, evitando la sostituzione totale del lavoro umano e valorizzando invece le competenze digitali. Il territorio italiano ospita circa sessanta siti Amazon con opportunità di carriera diversificate, dal magazziniere al tecnico fino ai ruoli manageriali, in una filiera che include anche servizi IT, sicurezza e gestione ordini. Tale approccio si conferma un esempio di come le tecnologie avanzate possono convivere con forme di lavoro moderne e ben strutturate.

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