L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando molti aspetti della società, dalla produzione ai rapporti di lavoro, fino ai diritti dei lavoratori. A Pescara, sabato 10 maggio 2025, si è svolto un evento promosso dal Partito Democratico Abruzzo per approfondire come questa tecnologia influisce sul lavoro e come la politica intende governarla. Il dibattito ha coinvolto figure chiave del panorama politico e tecnico, lanciando un percorso per una legge regionale dedicata a regolare l’uso dell’intelligenza artificiale nel contesto lavorativo.
Il ruolo del partito democratico abruzzo nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale
L’iniziativa del Partito Democratico Abruzzo rappresenta una risposta diretta ai cambiamenti provocati dall’IA sul lavoro e sulle relazioni industriali. Monia Pecorale, responsabile lavoro del partito, ha guidato il confronto mettendo in luce l’importanza di una normativa regionale specifica. Ha affermato che la legge dovrà considerare aspetti occupazionali, produttivi ed etici, coinvolgendo attivamente lavoratori, imprese, università, scuole e sindacati. L’obiettivo è avviare un confronto ampio per costruire una proposta normativa condivisa da presentare in Consiglio regionale, con il sostegno di Silvio Paolucci.
Il segretario regionale Daniele Marinelli ha sottolineato che il tema dell’intelligenza artificiale non può essere affidato solo al mercato o al caso. Ha citato come esempi l’Emilia-Romagna e il Lazio, regioni che hanno già intrapreso una strada di regolamentazione e protezione attraverso strumenti pubblici e visione politica. Questo approccio mira a garantire che l’innovazione resti sotto controllo per tutelare i lavoratori e la società nel suo complesso.
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L’intervento di brando benifei e il valore dell’AI act europeo
Brando Benifei, europarlamentare del PD e relatore dell’AI Act europeo, ha spiegato il senso e la portata di questo regolamento, primo al mondo a disciplinare l’intelligenza artificiale. La normativa europea focalizza l’attenzione sui diritti delle persone, la trasparenza degli algoritmi e la sicurezza nell’uso di queste tecnologie. Benifei ha insistito sul fatto che l’intelligenza artificiale non può essere gestita senza regole: serve un quadro giuridico solido che impedisca derive incontrollate e protegga cittadini e lavoratori.
Il discorso ha posto l’AI Act come modello da seguire a livello locale, perché il mondo del lavoro richiede un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto dei diritti umani e sociali. Il regolamento europeo stabilisce criteri precisi per valutare i rischi e l’impatto degli algoritmi, e invita a tenere sotto controllo strumenti potenzialmente pericolosi per libertà e privacy.
Confronto tra esperti e rappresentanti politici su futuro e sfide dell’intelligenza artificiale
Oltre a Benifei, all’evento hanno partecipato esponenti del PD di altre regioni e esperti di trasformazione digitale. Eleonora Mattia del Lazio e Vincenzo Colla dell’Emilia-Romagna hanno raccontato le esperienze delle rispettive regioni, dove si cerca di gestire l’IA partendo da regole chiare e un coinvolgimento attivo di tutti gli attori sociali. Valentino Grossi, specialista del settore digitale, ha analizzato le implicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale sul lavoro quotidiano, rimarcando la necessità di formazione e aggiornamenti continui per chi opera in ambienti tecnologici.
Saverio Gileno, segretario dei Giovani Democratici, ha portato l’attenzione sulle opportunità e i rischi per le nuove generazioni, invitando a un’azione politica che unisca innovazione e protezione sociale. Luigia Caponi, dalla Conferenza Donne Democratiche, ha sottolineato infine l’importanza di inserire nella normativa aspetti di equità di genere legati all’uso dell’intelligenza artificiale.
Percorso futuro per una legge regionale sull’intelligenza artificiale in abruzzo
L’assemblea si è chiusa con l’annuncio di un percorso che nelle prossime settimane vedrà coinvolti diversi soggetti produttivi e sociali per elaborare una legge dedicata all’intelligenza artificiale. Il PD Abruzzo ha deciso di far partire una fase di ascolto aperta, con audizioni e incontri, per raccogliere osservazioni e proposte concrete. La legge dovrà affrontare non solo le ricadute occupazionali, ma anche gli aspetti etici e sociali legati all’adozione crescente di algoritmi intelligenti nei luoghi di lavoro.
Il modello europeo dell’AI Act sarà punto di riferimento per questa norma, ma sarà adattato al contesto regionale e alle necessità specifiche di lavoratrici, lavoratori e imprese abruzzesi. In questo modo si punta a creare uno strumento legislativo efficace, che bilanci sviluppo tecnologico e tutela dei diritti in un ambito cruciale dell’economia regionale.
Il confronto promosso a Pescara apre così una fase nuova e concreta sul rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro in Italia. Le discussioni e le decisioni che seguiranno avranno una ricaduta diretta sulla vita quotidiana di molti cittadini e sulla capacità della politica di governare temi tecnologici complessi con trasparenza e responsabilità.