Le nuove generazioni guardano alla sostenibilità come a un tema centrale, ma tra conoscenza e azioni concrete emerge un quadro complesso. Le dimensioni sociali, economiche e culturali ricadono su chi ha davanti gran parte del proprio cammino, offrendo una prospettiva unica sulla relazione tra i giovani e il loro domani. Il libro “Sostenibilità: i giovani e la percezione del futuro”, pubblicato da FrancoAngeli, approfondisce queste questioni attraverso il secondo rapporto di Eikon Sc, realizzato in collaborazione con Adnkronos.
Il rapporto di eikon sc e adnkronos sul rapporto tra giovani e sostenibilità
Il volume presentato il 26 maggio svela i risultati di un’indagine dettagliata sulla consapevolezza e il coinvolgimento delle nuove generazioni rispetto ai temi della sostenibilità. Eikon Sc, società specializzata in ricerca sociale, ha raccolto dati importanti per capire quanto i ragazzi e le ragazze conoscano il tema, come lo vivano nella quotidianità e se si sentano coinvolti alle decisioni che riguardano il loro futuro. L’analisi è stata effettuata con un approccio qualitativo e quantitativo rivolto ad un campione significativo, al fine di cogliere sfumature, timori e aspettative. Il rapporto si distingue per un’attenzione particolare al modo in cui i giovani trasformano le parole in comportamenti, esaminando se si tratti di azioni concrete o di atteggiamenti più distaccati.
Come la sostenibilità influenza le scelte e i comportamenti dei giovani
Il libro evidenzia che per molti giovani la sostenibilità non è solo un tema astratto, ma una condizione necessaria per costruire un domani migliore, anche se spesso lascia il passo a un certo scetticismo. I comportamenti risultano infatti oscillanti: si passano in rassegna scelte di consumo, orientamenti politici, partecipazione a forme di impegno civile e attenzione all’ambiente. Tuttavia, la sostenibilità non si traduce ancora in un coinvolgimento pieno, ma tende a manifestarsi in forme di prudenza o disimpegno. Dal rapporto emerge che una parte significativa degli intervistati non si riconosce pienamente nelle istituzioni o nelle aziende, percepite talvolta lontane dai bisogni reali delle nuove generazioni. Il lavoro analizza quindi come l’attesa di risposte concrete si scontri con ostacoli di varia natura, dal deficit di informazione ai limiti percepiti nelle politiche pubbliche.
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La presentazione del libro e la partecipazione delle imprese italiane
La presentazione ufficiale dell’opera si è svolta il 26 maggio in diretta streaming su adnkronos.com. Hanno partecipato in studio gli autori Paola Aragno, vicepresidente di Eikon Sc, Cristina Cenci senior partner, Enrico Pozzi presidente della stessa società, insieme a Enrico Giovannini, direttore scientifico di ASviS, che ha curato la prefazione. Fabio Insenga, vicedirettore di Adnkronos, ha introdotto l’iniziativa rimarcando l’importanza di approfondire questo tema all’incrocio tra società e futuro. Dalla sede di Adnkronos sono intervenuti anche rappresentanti di aziende che hanno fornito progetti e dati, come Edison, Gruppo Fs, Inwit, Philip Morris Italia, Pomellato, Poste Italiane e Sisal. Queste imprese hanno illustrato pratiche e sfide concrete legate alla sostenibilità, offrendo così un punto di vista diretto sulle politiche aziendali e le iniziative rivolte a coinvolgere i giovani.
Valori e aspettative dei giovani tra società, economia e istituzioni
Il rapporto affronta l’interazione tra giovani e realtà socio-economiche inserendo la sostenibilità nel tessuto delle scelte quotidiane e nelle strategie di crescita. L’indagine mette in luce la distanza che spesso sussiste tra ciò che i giovani vorrebbero e ciò che ritengono possibile, soprattutto in relazione a istituzioni e aziende. Molti percepiscono un disallineamento, come se le proposte e le politiche fossero insufficienti a rispondere alle proprie esigenze. La soddisfazione è parziale, e il senso di frustrazione o di attesa predomina in diverse fasce d’età. In questo contesto, la sensibilità verso i temi ambientali e sociali convive con un’incertezza più ampia sul ruolo che si potrà svolgere nei prossimi anni. Le risposte offerte dal mondo del lavoro, dalla scuola e dai servizi pubblici si rivelano spesso insufficienti per tradurre i valori in prospettive concrete.
L’importanza di un dialogo aperto e continuo tra giovani e attori della sostenibilità
Il dibattito scaturito dalla presentazione del rapporto suggerisce la necessità di mantenere aperti i canali di comunicazione tra chi costruisce politiche e mercati e chi invece vivrà maggiormente le conseguenze di queste scelte. L’intervento di aziende con progetti concreti tende a mostrare che il cambiamento può assumere forme diverse e non solo istituzionali. Non si tratta più di discorsi generici, ma di una serie di azioni legate a settori specifici, dalla mobilità alla gestione delle risorse, passando dai comportamenti di consumo. I giovani sono chiamati a diventare protagonisti di questo processo, non solo destinatari passivi, ma con una posizione attiva che richiede sia strumenti culturali sia opportunità pratiche. Il rapporto invita a creare un terreno comune per misurare e valutare i progressi, rimanendo vicini alle esigenze che emergono dalla società.