Come gestire la transizione ecologica in Italia tra partnership e incentivi mirati

Come gestire la transizione ecologica in Italia tra partnership e incentivi mirati

Il dibattito sulla transizione ecologica in Italia, con Piergabriele Andreoli di Renael e Aess, evidenzia la necessità di partnership pubblico-private, incentivi mirati e strategie per risparmio energetico e adattamento climatico.
Come Gestire La Transizione Ec Come Gestire La Transizione Ec
L'articolo affronta il tema della transizione ecologica in Italia, sottolineando l'importanza di incentivi mirati, partenariati pubblico-privato e strategie innovative per il risparmio energetico e l’adattamento climatico, secondo Piergabriele Andreoli di Renael e Aess. - Gaeta.it

Il dibattito sulla transizione ecologica in Italia ha ampliato i suoi orizzonti, mettendo al centro la necessità di un cambio di passo nelle politiche ambientali e nei modelli di sostegno. Al centro della discussione, tenutasi in occasione di rebuild 2025, emerge l’importanza di superare gli approcci basati su sussidi indiscriminati per adottare percorsi più sostenibili e partecipati. Le parole di Piergabriele Andreoli, presidente di Renael e direttore generale di Aess, offrono uno sguardo dettagliato sulle strategie da seguire per sviluppare una transizione reale, che tenga conto delle competenze e delle responsabilità coinvolte.

Gestione della transizione: più partnership, meno sussidi totali

Andreoli ha spiegato che la transizione ecologica andrebbe affrontata puntando su dinamiche di partenariato piuttosto che su sussidi integrali dati senza un filtro. in Italia esistono competenze diffuse, sia nel settore pubblico che privato, che costituiscono la base per affrontare questa sfida complessa. Le esperienze maturate con le agenzie Renael e Aess mostrano come diversi incentivi siano stati sperimentati, ma non sempre con la necessaria attenzione alla loro efficacia. Un caso emblematico è il superbonus, che ha premiato anche soggetti che non ne avevano effettiva necessità, alimentando un meccanismo troppo dispersivo.

Questa riflessione invita a calibrare meglio le risorse pubbliche, indirizzandole verso chi davvero ne ha bisogno, evitando sprechi e distorsioni nel mercato. Secondo Andreoli, un sistema basato su ruoli chiari e responsabilità ben definite nel pubblico e nel privato ha dimostrato di funzionare meglio, perché ognuno si concentra sul proprio compito specifico, generando risultati più tangibili e sostenibili nel tempo.

Il ruolo del risparmio energetico nel sistema di incentivi

Nel suo intervento, Andreoli ha evidenziato anche l’importanza del risparmio energetico, definito “un tesoretto” per gli investimenti. Contenere i consumi rappresenta infatti una leva fondamentale per garantire la sostenibilità economica di molte iniziative. L’incentivo pubblico diventa prezioso quando è proporzionato alle reali esigenze e rivolto a categorie che altrimenti rimarrebbero escluse dai circuiti degli investimenti privati, come le situazioni di povertà energetica.

Secondo il direttore generale di Aess, però, non basta erogare fondi a pioggia: occorre costruire interventi mirati e calibrati, capaci di stimolare la responsabilità dei cittadini e degli utenti. Questo approccio non solo preserva risorse, ma coinvolge direttamente gli individui nel percorso verso le emissioni zero. Senza un interesse concreto e una partecipazione attiva delle persone, l’obiettivo di decarbonizzazione rischia di restare lontano.

Collaborazione pubblico-privato per una transizione efficace

Nella gestione efficace degli incentivi, infatti, pesa il modo in cui pubblico e privato riescono a collaborare integrando le proprie capacità: il caso delle partnership di successo dimostra che chi ha ricevuto un ruolo preciso ha contribuito in modo diretto al progresso delle politiche energetiche.

Adattamento climatico: nuove opportunità per il sistema economico

Un altro aspetto sollevato è quello dell’adattamento ai cambiamenti climatici, un tema che deve entrare con urgenza nelle strategie nazionali e locali. I fenomeni meteorologici estremi richiedono interventi concreti e mirati per ridurre i danni e aumentare la resilienza dei territori.

Andreoli ha suggerito come questa area apra nuove prospettive per l’ingresso di soggetti diversi dall’ordinario circuito degli investimenti, come banche, imprese e assicurazioni. Il coinvolgimento di questi attori può creare modelli di business che non si limitano alla semplice reazione al clima, ma propongono soluzioni sostenibili e continuative nel tempo.

Strategie innovative per l’adattamento climatico

L’adattamento climatico comporta una gestione complessa, che richiede strumenti finanziari innovativi e collaborazioni strutturate tra soggetti privati e pubblici. Questo nuovo scenario, secondo il presidente di Renael, può tramutarsi in una strategia per far convivere economie resilienti e salvaguardia dell’ambiente, portando benefici che vadano oltre l’emergenza stessa.

Change privacy settings
×