Il confronto tra whisky e brandy resta uno dei temi più discussi tra gli appassionati di distillati. Fratelli Branca Distillerie, storica azienda milanese con 180 anni di storia, propone una guida dettagliata che coinvolge tutti i sensi per orientarsi tra questi due spiriti. Dal colore al gusto, passando per profumi e sensazioni tattili, si può scoprire come riconoscere ogni caratteristica, concentrandosi in particolare sul Stravecchio Branca, brandy prodotto a Milano dal 1888. Questo articolo analizza passo dopo passo le differenze e le peculiarità di whisky e brandy, fornendo un quadro sensoriale completo per chi vuole approfondire la conoscenza di questi distillati.
La vista: come il colore racconta la materia prima e l’invecchiamento
Osservare il contenuto del bicchiere è il primo passo per capire di cosa si tratta. Il whisky mostra tonalità dorate, oro chiaro e trasparenze limpide che derivano dalla fermentazione di cereali come l’orzo e dall’invecchiamento in botti di legno. Questi colori trasmettono la leggerezza e la delicatezza di alcune tipologie di whisky, ma anche la loro complessità. Al contrario, il brandy si distingue per un bagliore ambrato, caldo e profondo, frutto della distillazione delle uve e di un lungo processo di maturazione.
Stravecchio Branca si caratterizza per un colore ricco e avvolgente, ottenuto da uve di Trebbiano e da un invecchiamento minimo di tre anni in botti di rovere. Il suo punto di forza è la ‘Magna Mater‘, una botte di legno da 84.000 litri all’interno dello stabilimento Branca a Milano. È la più grande d’Europa, contiene una parte consistente delle annate passate e regala al brandy un aspetto unico, brillante e stratificato. La continua miscelazione operata dal Master Blender tra vecchie e nuove partite permette una costante evoluzione cromatica e la formazione di un colore prezioso, con riflessi che cambiano stagione dopo stagione.
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L’olfatto: un viaggio tra aromi e profumi distintivi di ciascun distillato
Il naso è uno dei sensi più importanti per individuare le differenze tra whisky e brandy. Nel caso del brandy, le note olfattive si presentano calde e avvolgenti. Stravecchio Branca offre profumi che spaziano dal rovere tostato alle spezie dolci, passando per sentori di frutta secca e vaniglia. È possibile cogliere profumi di fiori freschi, miele, piccoli frutti come ribes rosso e uvetta passa, oltre a caratteristiche esotiche di frutta disidratata e scorze di agrumi.
Nel whisky, invece, predominano sensazioni affumicate, torbate o speziate, che possono variare in base all’area geografica in cui viene prodotto. Ogni ingrediente lascia la tua impronta nel bouquet, perciò il naso aiuta a identificare la radice del distillato, rivelandone la storia e il metodo produttivo.
Il confronto olfattivo tra questi due mondi rivela quindi una complementarità, che invita a immergersi nel profumo come anticipazione del gusto.
Il gusto: differenze marcate tra whisky secco e brandy morbido
Al palato, il whisky si presenta con caratteri decisi e intensi. Il sapore è più secco e talvolta speziato, con richiami affumicati o fruttati. Il retrogusto può essere persistente e pungente, riflettendo le materie prime e i metodi di produzione. Il brandy Stravecchio Branca, invece, si offre più ricco e morbido. I sapori includono miele di tarassaco, confetture di albicocche, frutta tropicale disidratata e spezie come cannella, macis e vaniglia. Le note legnose conferiscono una piacevole astringenza senza mai mettere in primo piano la gradazione alcolica.
Fabio Bottini, ambassador dell’azienda, spiega come il processo di distillazione si concentra sulla raccolta del cuore, la parte più rotonda e profumata del distillato. Le teste più volatili e le code più pesanti vengono eliminate per garantire equilibrio e pulizia. L’invecchiamento in botti di legno francese e salvadese permette uno scambio delicato di aromi. Il blend finale mescola lotti di diversa origine e maturazione, ottenendo un risultato armonico.
L’effetto in bocca è un invito a un secondo sorso, grazie all’integrazione perfetta dell’alcol e alla combinazione di sapori dolci e astringenti.
Il tatto: texture e sensazioni sulla lingua e sulle papille
Il tatto si affida alle sensazioni che distillati lasciano sulla lingua e in bocca. Entrambi gli spiriti hanno un corpo pieno e avvolgente, dovuto alla gradazione alcolica e alla maturazione nelle botti di legno. Nel whisky, questo si traduce in una viscosità che si percepisce chiaramente durante la degustazione, dando un senso di consistenza robusta.
Per il brandy Stravecchio Branca, la parola d’ordine è morbidezza. La sua texture appare vellutata, setosa ma al tempo stesso ben definita. La struttura regge senza affaticare, accarezzando il palato con un corpo medio-pieno. Questa combinazione di pregi rende il brandy adatto a chi cerca una bevanda calda e raffinata, senza appesantire.
La differenza di sensazioni tattili contribuisce a completare l’esperienza degustativa, portando chi beve a un riconoscimento più profondo di ogni distillato.
L’udito: il suono del tempo e della tradizione nella distillazione
Anche il silenzio o i rumori intorno a un bicchiere raccontano qualcosa. Nel caso del whisky, la storia arriva dai suoni della fermentazione dei cereali, dal sibilo del fuoco che asciuga l’orzo o dal gorgoglio negli alambicchi durante la distillazione. Sono rumori che raccontano il lavoro artigianale e la dedizione necessaria per ottenere il prodotto finale.
La storia del brandy Stravecchio Branca passa attraverso suoni più pacati, come il lento scrosciare del liquido nella gigantesca botte “Magna Mater” risalente al 1888, conservata nello stabilimento milanese. Quel leggero mormorio è parte di un rito antico, una sinfonia silenziosa che accompagna la maturazione nel tempo. In questo spazio, persino il silenzio acquista valore.
Per chi vuole approfondire, il Museo Branca a Milano organizza visite guidate dove si può ascoltare e vedere da vicino questa tradizione. La ‘Magna Mater‘ e tutto ciò che la circonda diventano così testimonianza materiale e sonora di una storia iniziata oltre un secolo fa.