'Coltiviamo nuove opportunità': un progetto innovativo per l'inclusione sociale dei giovani

‘Coltiviamo nuove opportunità’: un progetto innovativo per l’inclusione sociale dei giovani

Il progetto “Coltiviamo nuove opportunità” ha creato un Laboratorio Agroalimentare per giovani con disabilità psichica, promuovendo inclusione sociale e sostenibilità attraverso formazione pratica e coinvolgimento della comunità.
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'Coltiviamo nuove opportunità': un progetto innovativo per l'inclusione sociale dei giovani - Gaeta.it

Il progetto “Coltiviamo nuove opportunità“, realizzato da TAM ‘Tieni A Mente ODV’ insieme all’ODV Hypocrites e alla Cooperativa ‘Giancarlo Siani’, ha recentemente concluso il suo percorso, creando un Laboratorio Agroalimentare che ha coinvolto giovani con disabilità psichica. Finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, il progetto ha mirato non solo a formare i partecipanti, ma anche a sensibilizzare la comunità sul valore dell’inclusione sociale.

Obiettivi e partecipazione attiva

Un elemento centrale di “Coltiviamo nuove opportunità” è stato il metodo di selezione personalizzato per i partecipanti. Il team ha collaborato con istituzioni locali e utilizzato strumenti di valutazione specifici per identificare giovani motivati, desiderosi di intraprendere un percorso di crescita. Per favorire la partecipazione continua, è stata adottata una soluzione di trasporto domiciliare, che ha consentito un accesso senza barriere al laboratorio, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo.

L’attenzione non si è limitata solo alla selezione, ma si è estesa anche ai percorsi formativi, saggiamente progettati per rispondere alle esigenze dei partecipanti. Gli argomenti trattati hanno compreso l’agricoltura sociale, la sostenibilità ambientale e un uso consapevole delle risorse. I giovani hanno potuto così potenziare le proprie competenze pregresse e apprenderne di nuove, preparandosi adeguatamente per un futuro lavorativo.

Il Laboratorio Agroalimentare e le attività svolte

Il Laboratorio Agroalimentare rappresenta il cuore del progetto, dove i partecipanti hanno avuto l’opportunità di mettere in pratica quanto appreso. Tra le attività pratiche, la coltivazione di ulivi, pomodori, agrumi e ortaggi, così come la gestione di fungaie. Queste esperienze dirette non solo hanno fornito competenze pratiche, ma hanno anche stimolato un senso di appartenenza e responsabilità tra i partecipanti, creando un legame concreto con il mondo agricolo e il territorio.

Il progetto ha visto un notevole coinvolgimento: ben 16 giovani hanno preso parte ai diversi percorsi di inserimento, accumulando circa 600 ore di affiancamento professionale. Anche la comunità locale ha beneficiato delle attività svolte, con eventi di sensibilizzazione che hanno attirato tra i 100 e i 110 partecipanti, contribuendo così a una maggiore consapevolezza riguardo l’importanza dell’inclusione sociale e del supporto ai giovani.

Rete di supporto e impatto duraturo

Coltiviamo nuove opportunità” ha potuto contare sulla partecipazione di diversi enti pubblici, tra cui il Comune di San Giorgio a Cremano e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Rocco Scotellaro”, oltre alla collaborazione di associazioni no profit. Questi partenariati hanno facilitato la creazione di una rete di supporto strutturata e capillare, fondamentale per integrare il progetto nella realtà sociale del territorio.

Il lavoro di squadra ha rafforzato i legami tra istituzioni, associazioni e famiglie, preparando il terreno per azioni future. I risultati concreti ottenuti hanno dimostrato come l’agricoltura sociale rappresenti uno strumento efficace non solo per l’inclusione, ma anche per lo sviluppo sostenibile, favorendo un impatto duraturo ben oltre la chiusura del progetto.

Testimonianza e futuro

Fabio Matascioli, legale rappresentante di TAM ODV, ha commentato i risultati del progetto sottolineando come “Coltiviamo nuove opportunità” abbia dimostrato che l’inclusione e la sostenibilità possono abbattere le barriere per i giovani con disabilità psichica. La creazione di percorsi personalizzati ha offerto ai partecipanti reali opportunità di crescita e inserimento lavorativo, stabilendo un modello replicabile per future iniziative di questo tipo.

Il progetto ha reso possibile il cambiamento, creando un esempio di come l’agricoltura sociale possa promuovere l’empowerment e la coesione comunitaria, lasciando una traccia positiva nel tessuto sociale locale. Questo approccio innovativo potrebbe servire da impulso per ulteriori progetti simili, dimostrando l’efficacia dell’integrazione delle pratiche agricole con l’inclusione sociale.

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