Collaborare per crescere nei mercati ortofrutticoli: focus su consorzi e reti italiane nel 2025

Collaborare per crescere nei mercati ortofrutticoli: focus su consorzi e reti italiane nel 2025

Il sistema ortofrutticolo italiano punta su consorzi, reti d’impresa e innovazioni sostenibili per aumentare export e qualità, con progetti come anguria Dolce Passione e iniziative tecnologiche al Macfrut.
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L'articolo evidenzia la crescente collaborazione tra consorzi e reti d'impresa nel settore ortofrutticolo italiano, puntando su innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione, con focus su progetti come l'anguria Dolce Passione e iniziative tecnologiche per migliorare qualità e tracciabilità. - Gaeta.it

Il sistema ortofrutticolo italiano punta sempre più alla collaborazione tra consorzi e reti d’impresa per affrontare mercati nazionali e internazionali. L’attenzione si concentra sulle innovazioni agricole, la sostenibilità e l’ampliamento dell’export, temi trattati durante l’ultima edizione di Macfrut e approfonditi nella trasmissione “La Natura dal Campo alla Tavola” su 7Gold.

Ricerca e sviluppo sull’anguria dolce passione

Il progetto legato all’anguria Dolce Passione richiede un percorso di almeno otto anni di lavoro continuo. Sandro Colombi, ricercatore del relativo consorzio, ha spiegato che il miglioramento avviene grazie al confronto costante con il mercato e con le richieste dei consumatori. L’attenzione si rivolge al gusto, soprattutto al livello zuccherino, che rappresenta un elemento distintivo della varietà.

Obiettivi del consorzio dolce passione

Roberto Castello, presidente del consorzio, ha sottolineato l’esperienza accumulata e indicato per il 2025 un obiettivo di esportazione pari al 40% della produzione. La coltivazione è accompagnata da metodi che cercano di ridurre l’impatto ambientale: si utilizzano bioplastiche per la pacciamatura in campo, che aiutano a evitare residui, e si applicano tecniche di lotta integrata con prodotti biosostenibili dopo l’uso iniziale di piante di sintesi.

Luciano Trentini e Ferruccio Petrarchin hanno illustrato come le attività sperimentali si svolgano su scala nazionale, segnalando l’interesse concreto verso strategie di coltivazione meno invasive per l’ambiente. L’incremento produttivo previsto per il 2025 si attesta attorno al 10%, con una domanda notevole soprattutto nel nord Europa, dove l’anguria Dolce Passione ha trovato successo.

La rete la grande bellezza italiana e altre realtà territoriali

La rete di imprese La Grande Bellezza Italiana è la prima in Italia nel settore ortofrutticolo per diffusione. Cristiana Furiani, referente commerciale, ha messo in luce come unire le forze permetta di amplificare la promozione e raggiungere mercati più ampi. Il concetto di cooperazione è condiviso da Michele Laporta, rappresentante del Consorzio Uva di Puglia IGP, il quale ha ricordato che nella sua regione si coltivano 26mila ettari di uva da tavola.

Laporta ha evidenziato la necessità di valorizzare le proprietà organolettiche dei prodotti, facendoli conoscere meglio all’estero e aumentando così le opportunità di esportazione. Leonardo Odorizzi, uno dei fondatori della rete, ha aggiunto che “la scelta di puntare su prodotti a denominazione d’origine è legata al fatto che garantiscono qualità superiore e un marchio riconoscibile per i consumatori.”

Ruolo dei consorzi e regolamenti europei

Paolo De Castro, presidente di Nomisma, ha sottolineato come il nuovo regolamento europeo fornisca un supporto più forte ai prodotti Dop e Igp, i quali generano in Italia un fatturato che supera i 20 miliardi di euro. Secondo De Castro, “i consorzi svolgono un ruolo cruciale poiché rappresentano il legame tra territorio, prodotto e consumatore.”

Consorzio donnalucata e innovazioni tecnologiche nel controllo qualità

Paolo Ficili, presidente del Consorzio Donnalucata, ha descritto il lavoro degli agricoltori come essenziale per mantenere le tecniche agronomiche tradizionali e tutelare l’ambiente circostante. Il consorzio comunica il valore del territorio attraverso i suoi prodotti, valorizzandoli anche con strumenti tecnologici.

Un progetto recente, denominato Sesto Senso, sviluppato insieme all’Università di Catania, prevede l’introduzione di QR Code sui prodotti. Questi codici offriranno ai consumatori informazioni dettagliate su qualità, sapore e dolcezza, rilevate con scanner di nuova generazione. L’iniziativa punta a migliorare la trasparenza e la tracciabilità, strumenti sempre più richiesti nel mercato moderno.

Stato dell’export ortofrutticolo e sfide del settore

Sergio Marchi, direttore di Ismea, ha fornito dati sul valore delle esportazioni italiane nel comparto ortofrutticolo: oltre 12 miliardi di euro su un volume complessivo di circa 17 miliardi. Questi numeri mettono in luce il potenziale delle aziende italiane. A Macfrut, la presenza di delegazioni da fuori Italia ha confermato l’interesse internazionale verso i prodotti made in Italy.

Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, ha raggruppato oltre 300 imprese attive sia nell’importazione che nell’esportazione di ortofrutta. Ha evidenziato progressi nelle filiere di kiwi, uve senza semi, mele, fragole, albicocche e angurie. Allo stesso tempo, ha citato problemi causati dalle restrizioni europee sulle molecole disponibili per la difesa delle coltivazioni, che limitano gli strumenti a disposizione degli agricoltori.

Salvi ha mostrato speranza per un cambio di direzione con la nuova amministrazione europea, che starebbe inviando segnali positivi in merito al rilascio di nuovi prodotti per la protezione.

Novità in programma per macfrut e promozione dei prodotti di nicchia

Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, ha annunciato un evento previsto per ottobre in Francia. Si tratta di una fiera dedicata all’asparago e ai piccoli frutti, organizzata in collaborazione con Macfrut. Questo appuntamento mira a promuovere prodotti poco conosciuti ma con valore commerciale e territoriale interessante.

L’iniziativa rappresenta un passo importante per l’internazionalizzazione delle colture italiane, creando nuove opportunità di contatto e scambio con operatori stranieri. La collaborazione tra diverse realtà si conferma un elemento centrale per consolidare la posizione dell’Italia tra i maggiori produttori ed esportatori ortofrutticoli a livello europeo.

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