Nel cuore della Calabria, Civita si distingue come un borgo dove il tempo sembra fermarsi. Piccolo e raccolto, con un’anima arbëresh ben radicata, questo paese offre uno spaccato unico di cultura, storia e natura. Immerso ai piedi del parco nazionale del Pollino, Civita rappresenta un punto di incontro tra identità antiche e paesaggi mozzafiato, diventando una meta ideale per chi cerca un’esperienza autentica lontano dal ritmo frenetico della vita moderna.
Origini di civita e la cultura arbëresh
Civita nasce nel 1471 dalla fuga di profughi albanesi, che scapparono in seguito alla morte del condottiero Giorgio Castriota Skanderbeg. Questa storia di esilio e resistenza dà ancora oggi un’identità solida al borgo, uno dei cinquanta insediamenti arbëresh sparsi nel sud Italia. Qui, la lingua albanese non è mai stata dimenticata: viene infatti insegnata nelle scuole locali, mantenendo viva la comunicazione tra le generazioni. Anche la religione evidenzia questo legame con le origini, grazie al rito greco-bizantino che si svolge nelle chiese del paese. Le danze tradizionali, come le Vallje, rievocano l’antica vittoria contro gli invasori turchi, un ulteriore segno di orgoglio e unità. La forte identità culturale di Civita è stata recentemente raccontata nel film “Arbëria”, di Francesca Olivieri, che ha messo in luce le tradizioni e la storia di questa comunità.
Visite e luoghi da scoprire nel borgo: musei, architetture e leggende
Appena si entra nel paese, il museo etnico arbëresh accoglie i visitatori con un percorso ricco di oggetti e documenti legati alla cultura albanese. Suddiviso su due piani, il museo espone costumi antichi, strumenti tradizionali e libri tematici. Una sezione è dedicata alle peculiarità del paese, come le case kodra e il ponte del diavolo. Questo ultimo, un ponte a forma di dorso d’asino, attraversa le gole del raganello, una gola scavata dall’acqua del torrente omonimo. Il ponte è avvolto da una leggenda locale: si narra che sia stato costruito dal diavolo stesso, ingannato da un abitante che riuscì a farci passare prima una pecora. Girando per le vie del centro storico si notano le case kodra, le cui finestre e porte sembrano comporre volti umani. Queste abitazioni si ispirano all’artista albanese Ibrahim Kodra e rappresentano un esempio di come arte e tradizione locale si sovrappongano. I comignoli tradizionali, poi, raccontano lo status sociale delle famiglie nel passato: semplici per i contadini, più elaborati per i nobili e simbolici per la componente spirituale della comunità. Da non perdere è la dorsale del raganello, un sentiero panoramico che regala viste sulla timpa del demanio. Chi ama la natura può trovare qui un angolo di pace e silenzio, anche se il tracciato è privo di segnalazioni e richiede esperienza e buona attrezzatura. Nel centro del paese si trova anche la chiesa di santa maria assunta, una struttura che unisce barocco e tradizione bizantina, con un iconostasi in legno di noce e ulivo, distintiva per la spiritualità locale. Per chi vuole un incontro ravvicinato con la fauna locale, l’associazione i setteventi del Pollino organizza incontri con rapaci, mostrando il rapporto tra uomo e natura che da sempre caratterizza questo territorio. Le gole del raganello sono l’ambientazione ideale per il canyoning, attività che dura circa tre ore e porta ad attraversare cascate, laghetti e formazioni rocciose scavate nel tempo.
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Escursioni nel parco nazionale del pollino partendo da civita
Civita funge da punto di partenza per molte escursioni nel parco nazionale del Pollino. Tra queste, si segnala il percorso verso monte manfriana e serra dolcedorme, la cima più alta dell’Appennino meridionale. Questi sentieri offrono paesaggi ampi e possibilità di esplorazioni per chi ama camminare tra boschi e salite. Chi preferisce un trekking meno impegnativo può scegliere monte sellaro, situato a Cerchiara, poco distante da Civita. Ogni cammino regala scorci particolari e una visione diversa della natura calabrese, fatta di valli, foreste e rupi. Questo borgo si distingue quindi per il suo equilibrio tra ambienti naturali, memoria storica e tradizioni ancora visibili all’occhio del visitatore. Chi va a Civita scoprirà antichi richiami, sentieri nascosti e un’atmosfera che sembra immobile, pur muovendosi lentamente nel presente.