L’evento “Intelligenza Artificiale tra presente e futuro” ha offerto un’importante occasione per fare il punto sulle sfide delle reti in relazione alla diffusione dell’AI agentica. L’incontro ha visto Cisco presentare i dati di uno studio dedicato e annunciare una partnership con Domyn, azienda deep-tech italiana, per sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale sicura e rispettosa della sovranità digitale, soprattutto in ambiti regolamentati. I temi affrontati spingono a riflettere su come le infrastrutture di rete debbano adattarsi a una trasformazione tecnologica rapida e profonda.
La rete al centro della trasformazione tecnologica nell’era dell’AI agentica
Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia, ha aperto l’evento sottolineando come la tecnologia stia vivendo un cambiamento radicale paragonabile all’arrivo di internet, ma molto più veloce. Ha spiegato che l’AI agentica porterà a una rete in cui agenti autonomi lavoreranno insieme e interagiranno in modo indipendente per raggiungere obiettivi specifici, costruendo un contesto lavorativo e sociale ibrido. Questa trasformazione richiederà reti in grado di supportare flussi di lavoro complessi e dinamici, con standard elevati di sicurezza e affidabilità.
Il concetto di internet, nato per collegare persone in tutto il mondo quasi istantaneamente, si amplia ora con l’ingresso in rete di agenti autonomi capaci di coordinarsi e automatizzare processi di diversi settori. La rete dovrà evolversi per ospitare questa nuova generazione di “attori digitali” e garantirne il funzionamento fluido. Lo studio “Cisco Networking Research”, presentato all’evento, mostra come il 96% dei responsabili IT italiani riconosca la necessità di rinnovare infrastrutture per l’adozione dell’AI, con l’83% impegnato a investire in questa direzione. Oltre l’88% ritiene che reti più sofisticate aumenteranno i ricavi, mentre il 92% intravede risparmi grazie a infrastrutture più intelligenti e sicure.
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Le sfide tecniche ed energetiche per costruire reti adatte all’intelligenza artificiale
Enrico Mercadante, vice president networking per l’area EMEA di Cisco, ha spiegato i requisiti necessari per le reti al servizio dell’AI agentica. Ha evidenziato come la rete debba includere architetture multi-cloud e multi-modello, in grado di integrare agenti che operano dentro e fuori i data center, realizzati da diverse aziende. Le reti richieste devono garantire velocità molto elevate, latenza minima e consumi energetici ridotti per sostenere carichi complessi in modo efficiente.
In quest’ambito, la sicurezza si configura come un tema cruciale, senza precedenti nelle sue dimensioni e complessità. Ogni agente autonomo rappresenta un punto vulnerabile oltre che un valore strategico, per questo occorrono nuove modalità di protezione. Mercadante ha sottolineato come la sicurezza debba essere integrata direttamente nella rete e sviluppata con l’AI che, utilizzando l’intelligenza artificiale stessa, consente maggiore visibilità, capacità di prevenzione e risposta agli attacchi. Il networking deve diventare infatti non solo veloce e flessibile, ma anche in grado di reagire rapidamente alle minacce.
La collaborazione tra cisco e domyn per soluzioni AI sicure in settori regolamentati
Durate l’evento è stata annunciata una partnership tra Cisco e l’azienda deep-tech italiana Domyn. Quest’ultima si concentra su soluzioni di intelligenza artificiale rivolte a settori con elevati requisiti di regolamentazione come finanza, sanità, difesa e infrastrutture critiche. La cooperazione punta a sviluppare sistemi di AI che garantiscano sicurezza dei dati e rispettino la sovranità digitale, con soluzioni personalizzate per il mercato italiano.
Domyn porta la sua esperienza nello sviluppo di applicazioni AI regolamentate, mentre Cisco mette a disposizione la sua tecnologia per costruire reti capaci di ospitare agenti autonomi in modo sicuro. L’obiettivo è accompagnare le aziende e le istituzioni italiane nel percorso verso un’adozione dell’AI sempre più consapevole, che valorizzi i dati senza lasciarli esposti a rischi. Questa alleanza è un passo significativo nella diffusione di tecnologie che accompagneranno settori strategici del paese.
La dimensione europea e globale della strategia di cisco sull’intelligenza artificiale
Agostino Santoni, senior vice president Cisco per il Sud Europa, ha collegato l’iniziativa italiana a un quadro più ampio. Da Parigi, ha ricordato che in Europa circa 550.000 persone stanno studiando temi legati all’intelligenza artificiale, in un momento segnato da tensioni geopolitiche e crescente attenzione alla sovranità digitale. Secondo Santoni, la crescita dell’AI deve accompagnarsi a uno sviluppo equilibrato dei mercati, che in Europa procedono a ritmi diversi.
La parola chiave per Cisco resta “ecosistema”. L’azienda si impegna a sostenere progetti nazionali ed europei, come le AI Gigafactory, e opera come partner in diversi paesi per promuovere infrastrutture di rete e piattaforme di intelligenza artificiale. Oltre all’accordo con Domyn in Italia, Cisco ha annunciato la creazione di un AI Hub in Francia e partecipa a progetti internazionali come Stargate negli Emirati Arabi Uniti. La rete globale di collaborazioni consente di affrontare i problemi legati alla diffusione dell’AI con un approccio coordinato e solido.