Cinque spettacoli per celebrare san francesco nei teatri storici delle marche

Cinque spettacoli per celebrare san francesco nei teatri storici delle marche

La regione Marche celebra gli otto secoli del Cantico delle creature di san Francesco con cinque spettacoli teatrali in teatri storici, promuovendo il patrimonio culturale e la tradizione spirituale locale.
Cinque Spettacoli Per Celebrar Cinque Spettacoli Per Celebrar
La regione Marche celebra gli 800 anni del Cantico delle Creature di San Francesco con una rassegna teatrale in teatri storici, unendo tradizione, cultura e spiritualità attraverso spettacoli che coinvolgono artisti e comunità locali. - Gaeta.it

La regione Marche ha organizzato una serie di eventi teatrali dedicati al cantico delle creature di san Francesco, per celebrare gli otto secoli dalla sua composizione. Tra il primo e l’8 giugno, cinque spettacoli porteranno in scena l’opera in diversi teatri storici disseminati sul territorio marchigiano. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto Teatrinfesta, con l’intento di promuovere e valorizzare quegli spazi culturali che rappresentano un patrimonio importante della regione.

Il progetto teatrinfesta e la valorizzazione dei teatri storici

La manifestazione dedicata a san Francesco è stata presentata a Ancona dall’assessora alla cultura della regione Marche, Chiara Biondi, insieme a rappresentanti di enti locali e culturali come Gilberto Santini di Amati, Fabrizio Del Gobbo della Fondazione Orchestra Filarmonica Marchigiana e Andrea Agostini di Marche Cultura. Questi soggetti collaborano al progetto con l’obiettivo di dare nuovo vigore ai teatri storici marchigiani, luoghi che spesso rischiano di perdere centralità ma che sono al centro di identità e vita culturale delle comunità.

Il patrimonio teatrale delle marche

Il territorio delle Marche può contare su sessantadue teatri agibili, molti dei quali storici. Quattordici di questi fanno parte insieme ad altre regioni vicine, come Umbria ed Emilia Romagna, della rete chiamata “Teatri condominiali dell’Italia centrale”. Questa rete è in corsa per il riconoscimento come patrimonio dell’umanità UNESCO. La rassegna dedicata a san Francesco punta anche a far emergere questo valore riconosciuto ai luoghi dello spettacolo, mostrando come venti e più spazi possano raccontare la storia e la cultura locale.

Lo spettacolo e la figura del giullare contemporaneo

Il filo conduttore di questi spettacoli è la figura del giullare, un personaggio che per Antonella Rondoni, drammaturga e scrittrice responsabile dei testi, rappresenta “il ponte tra culture alte e popolari, tra sapere e spiritualità condivisi tra la gente”. Ogni serata vedrà coinvolti artisti capaci di combinare umorismo, musica e narrazione per proporre il cantico delle creature con leggerezza e immediatezza.

Il linguaggio del giullare

I protagonisti sono comici, attori e musicisti che si alternano portando in scena monologhi, battute, conversazioni e canzoni. Il linguaggio resta accessibile, vicino al pubblico, con l’intento di mostrare la rilevanza dell’opera di san Francesco anche nella società attuale. L’uso del giullare serve a ricollegare una tradizione antica a un modo moderno di comunicare e di raccontare.

Gli appuntamenti nei teatri delle cinque province marchigiane

La rassegna inizia il primo giugno al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno con “Canto delle creature. Concerto di boschi, pascoli e cuori”, progetto ideato da Antonio Sparagna e Davide Rondoni per l’Orchestra Popolare Italiana. Questo spettacolo offre una lettura semplice ma intensa del cantico, un omaggio alle immagini della natura e alla spiritualità francescana nell’ultima fase della sua vita.

Il 5 giugno, al Teatro Rossini di Pesaro, va in scena “Francesco e i lupi”. Qui Rondoni si unisce a Mia Canestrini, zoologa e conduttrice RAI, che porta testi francescani alternati a filastrocche e racconti di altri autori. Il tutto è arricchito dall’elemento della danza grazie a Rebecca Mazzola e le sue coreografie curate da Ornella Sberna, creando un quadro suggestivo e originale.

Il 6 giugno il Teatro dell’Aquila di Fermo ospita lo spettacolo di Paolo Cevoli, comico noto per le sue performance improvvisate. Sarà un momento fatto di battute e ironia, che rimanda anche alla lunga tradizione della satira popolare in attesa di una riscoperta dell’opera di Francesco con leggerezza.

Al Teatro Persiani di Recanati, il 7 giugno, si esibisce Ippolita Baldini, attrice conosciuta per ruoli televisivi e cinematografici. La sua interpretazione inserisce risvolti comici e di costume, facendo dialogare il sacro e il teatro popolare in modo diretto e coinvolgente.

La chiusura del ciclo arriva al Teatro Gentile di Fabriano, l’8 giugno, con un appuntamento dedicato alla poesia e alla musica. Il cantautore e regista David Riondino si esibirà insieme ai poeti a braccio Pietro De Acutis e Giampiero Giamogante, proponendo una versione lirica e giocosa del cantico che prova a cogliere la freschezza delle parole di san Francesco.

L’eredità culturale e identitaria del cantico delle creature nelle marche

Chiara Biondi ha sottolineato come questa iniziativa sia parte di un percorso più ampio rivolto a mantenere vivi i teatri storici marchigiani. Quei luoghi raccontano molto delle comunità, che vi si riconoscono e trovano occasioni di aggregazione. Le radici culturali che passano attraverso il cantico delle creature sono un elemento che contribuisce a tenere unito il tessuto sociale e a ricordare un’eredità spirituale molto radicata.

Il cantico, scritto otto secoli fa, appare ancora oggi come un messaggio che attraversa tempo e contesti, capace di stimolare riflessioni sul rapporto tra uomo, natura e spiritualità. Nei teatri storici delle Marche prende forma una festa che unisce passato e presente, e ripropone senza sconti una tradizione che parla ancora a chi vuole ascoltare.

Change privacy settings
×