Cinque misure cautelari dopo l’indagine sulla gambizzazione al tufello legata al traffico di droga

Cinque misure cautelari dopo l’indagine sulla gambizzazione al tufello legata al traffico di droga

La polizia di stato e la procura della repubblica di roma eseguono cinque ordinanze cautelari per un giro di spaccio di cocaina al tufello, con arresti e sequestri dopo una gambizzazione nel febbraio 2023.
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La polizia di Roma ha eseguito cinque ordinanze cautelari legate a un giro di spaccio di cocaina nel quartiere Tufello, emerso dopo una gambizzazione avvenuta nel febbraio 2023. - Gaeta.it

Dopo mesi di indagini condotte dalla polizia di stato e coordinate dalla procura della repubblica di roma, sono state eseguite cinque ordinanze cautelari per un caso di gambizzazione avvenuto al tufello nel febbraio 2023. Le misure riguardano persone coinvolte in un giro di spaccio di cocaina scoperto grazie a una lunga attività investigativa nel quartiere.

La sparatoria del febbraio 2023 e i primi accertamenti

La vicenda ha avuto origine dal ferimento di un uomo, gambizzato nel cuore del quartiere tufello, a roma, nel febbraio 2023. Subito dopo il fatto, gli agenti del distretto fidene sono intervenuti per ricostruire dinamiche e responsabilità. Dalle prime verifiche è emerso che l’agguato non risultava un episodio casuale ma era legato a precise dinamiche criminali, legate soprattutto alla gestione dello spaccio di droga nel quartiere.

La vittima, un uomo di 48 anni con dimestichezza nel mondo dello spaccio, era infatti coinvolta in un traffico di cocaina concentrato in un’area circoscritta di pochi metri all’interno del tufello. Questo dettaglio ha aiutato gli inquirenti a indirizzare le indagini verso un contesto ben definito, dove la droga veniva venduta in maniera molto vicina e senza spostamenti frequenti.

L’organizzazione dello spaccio al tufello e i ruoli

I poliziotti hanno rilevato che la vittima, pur essendo la figura centrale, non agiva da sola. Gestiva le richieste di droga attraverso un telefono, definito “preziosissimo” dagli stessi indagati, con una lista di contatti che consentiva di ordinare e pianificare le consegne. La cocaina veniva invece conservata in casa di un’altra persona, incensurata e ritenuta pertanto poco sospettabile.

Questo sistema prevedeva che i cosiddetti “rider” dello spaccio operassero senza allontanarsi troppo, consegnando la droga a piedi e nel raggio di poche decine di metri. Tale organizzazione faceva affidamento su un piccolo gruppo selezionato di collaboratori, incaricati di muoversi rapidamente per effettuare le cessioni con discrezione.

Le punteggiature e l’attività di monitoraggio prolungata

Una svolta decisiva alle indagini è arrivata grazie alla “punteggiatura”, cioè il monitoraggio puntuale delle singole cessioni di droga nel periodo successivo alla gambizzazione. Tra marzo e giugno 2023, gli agenti hanno seguito più di 30 episodi di spaccio, raccogliendo così prove concrete e numerosi elementi sulla continuità delle attività criminali.

Gli sforzi investigativi hanno portato a un quadro chiaro e dettagliato. Gli stessi investigatori hanno potuto confermare non solo la ripresa dello spaccio subito dopo l’agguato, ma anche i punti di riferimento e i ruoli assunti dai componenti della rete criminale.

Il blitz di giugno 2023: arresti e sequestri

Nel giugno 2023 la polizia è intervenuta con un’operazione nel cuore del quartiere. Il blitz ha permesso di sequestrare droga, denaro contante e due pistole nascoste presso l’abitazione dove veniva conservata la sostanza stupefacente. In quella occasione sono stati arrestati due sospetti esecutori dell’attentato e la stessa vittima, sorpresa con una pistola calibro 40 rubata anni prima.

Questa azione ha segnato un momento chiave nell’inchiesta, fornendo ulteriori elementi per definire la struttura e l’intensità del traffico di cocaina. I documenti e le testimonianze raccolte dopo gli arresti hanno permesso di portare alla luce l’intera rete di distribuzione.

Le nuove ordinanze e le misure cautelari eseguite

Questa mattina è stata eseguita una nuova serie di provvedimenti cautelari disposti dal tribunale di roma su richiesta della procura. In tutto sono cinque le misure, rivolte a persone ritenute coinvolte nel traffico di droga e nelle attività connesse all’agguato.

Tra di loro la vittima dell’attentato, ora detenuta insieme a un uomo di 44 anni, entrambi accusati di traffico di stupefacenti e detenzione di arma rubata. Altri tre soggetti sono sottoposti a obblighi di presentazione quotidiana negli uffici di polizia, con restrizioni di dimora o domiciliari notturni per due di loro.

Gli indagati sono considerati presunti innocenti fino a sentenza definitiva, in base ai principi del diritto penale. Gli atti sottolineano che le accuse si basano sulle prime fasi delle indagini, rimandando a sviluppi successivi il giudizio definitivo.

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