L’episodio violento che ha coinvolto il latina calcio ha avuto conseguenze importanti nelle ultime settimane, con l’applicazione di misure di prevenzione e denunce penali. Quando il pullman della squadra è stato preso di mira da un gruppo di ultras nel ritorno da Potenza, a dicembre, l’eco dell’evento era giunto anche fuori dai confini locali. Ora, dopo l’indagine della Digos e le verifiche della questura di Latina, sono stati emessi cinque daspo nei confronti degli indagati per quella violenta aggressione.
La dinamica dell’assalto al pullman del latina calcio
Il dicembre scorso il pullman con a bordo giocatori e staff tecnico del latina calcio rientrava da Potenza, dopo una partita persa con un risultato pesante. Quella sera poco prima di arrivare in città, il mezzo è stato bloccato da un minivan da cui sono discesi quattro soggetti incappucciati. Subito hanno rivolto minacce e insulti pesanti alla squadra e agli allenatori. La situazione è degenerata rapidamente: gli ultras hanno colpito a calci il pullman e poi hanno lanciato sassi contro i vetri. Per finire hanno acceso un petardo, provocando ulteriore paura tra i presenti.
Il gruppo è poi risalito sul minivan ed è fuggito velocemente. I giocatori e lo staff sono rimasti scossi dall’aggressione, tanto che la scena ha fatto rapidamente il giro delle cronache sportive e locali. L’episodio ha mostrato con chiarezza i rischi di tensione esistente intorno a certe tifoserie e mette in discussione la sicurezza durante i rientri dalle trasferte.
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Come la digos di latina ha individuato gli aggressori
L’identificazione degli autori dell’assalto è stata possibile grazie a una combinazione di attività investigative coordinate dalla Digos della questura di Latina. I poliziotti hanno innanzitutto esaminato i filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle vie vicine al luogo dell’aggressione. Questi video hanno permesso di ricostruire i movimenti del minivan e delle persone coinvolte.
In aggiunta, è stato raccolto materiale testimoniale da parte delle persone che viaggiavano sul pullman, fornendo dettagli su chi fossero coloro intenti a compiere l’assalto. Si è inoltre risaliti all’autonoleggio che aveva concesso il minivan, ottenendo informazioni sui clienti che lo avevano noleggiato in quella data. Questo ha portato a identificare quattro ultras e l’autista coinvolto nell’azione.
Il gruppo è stato denunciato alla procura per violenza privata, danneggiamento e accensione di materiali esplosivi pericolosi. Le indagini si sono concluse formalmente a maggio, quando è stato notificato ai cinque indagati l’avviso di conclusione delle indagini.
Il daspo e la recidiva tra i tifosi individuati
Dalla ricostruzione della questura emerge che quattro delle persone coinvolte avevano già precedenti specifici legati a provvedimenti di daspo emessi in passato. Due di questi provvedimenti erano stati disposti proprio dal questore di Latina. Un altro era stato emesso dal questore di Terni e un quarto da quello di Perugia. Questa situazione ha confermato la pericolosità del gruppo e la loro tendenza a tenere comportamenti violenti, mettendo a rischio ordine pubblico e sicurezza.
Il daspo, misura prevista per chi si rende protagonista di episodi di violenza negli eventi sportivi, ha durata quinquennale. Per i quattro ultras recidivi è stato richiesto anche l’obbligo di firma. In pratica, se il giudice per le indagini preliminari convaliderà questo provvedimento, essi dovranno recarsi in questura ogni volta che il latina calcio giocherà, sia in casa sia in trasferta.
Questi provvedimenti vogliono limitare la loro presenza in occasione delle partite, per scongiurare nuovi episodi di violenza e mantenere sotto controllo i soggetti più a rischio. Il controllo sarà più stretto soprattutto per quest’ultimi dieci mesi, periodo in cui i provvedimenti sono attivi.
Le implicazioni per la sicurezza e la gestione degli eventi sportivi
L’episodio del pullman dimostra che durante le trasferte e i rientri delle squadre può effettivamente verificarsi un pericolo concreto di violenze da parte di gruppi organizzati di tifosi. La risposta delle forze dell’ordine sul territorio, con la Digos in prima linea, risulta fondamentale per impedire escalation e azioni di vigilanza ai limiti della legalità.
Il ricorso al daspo e all’obbligo di firma si inserisce nel quadro di misure cautelari previste dalla normativa per proteggere giocatori, staff e appassionati. La gestione del fenomeno ultras in molte città italiane resta delicata. In casi come quello di Latina, gli agenti lavorano non solo per reprimere, ma anche per prevenire altre violazioni nei prossimi mesi.
Lo spettro di nuovi fatti violenti spinge le autorità a mantenere alta la soglia di attenzione. Lo sappiamo da altre città dello sport: nessun episodio può passare inosservato o sottovalutato. Questi provvedimenti danno segnali precisi e, in teoria, dovrebbero andare a limitare la presenza di chi maggiormente è capace di trasformarsi in causa di disordini gravi.