Cifa evidenzia il ruolo della formazione e sicurezza nel lavoro durante il salone di bologna 2025

Cifa evidenzia il ruolo della formazione e sicurezza nel lavoro durante il salone di bologna 2025

Al 35° Salone della salute e sicurezza di Bologna, Andrea Cafà di Cifa presenta novità su formazione, remunerazione per la sicurezza e l’Osservatorio sull’intelligenza artificiale per migliorare i luoghi di lavoro.
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Il 35° Salone della salute e sicurezza di Bologna ha evidenziato l'importanza della formazione e della sicurezza sul lavoro, con novità normative, riconoscimenti per chi gestisce la sicurezza e l'introduzione di un Osservatorio sull'intelligenza artificiale per supportare le imprese. - Gaeta.it

L’importanza della formazione e della sicurezza nei luoghi di lavoro si conferma al centro del dibattito durante il 35° Salone della salute e sicurezza, tenutosi a Bologna. Andrea Cafà, presidente di Cifa, ha presentato aggiornamenti significativi sugli strumenti normativi e organizzativi introdotti per tutelare i lavoratori e sostenere gli imprenditori, soprattutto nelle piccole realtà aziendali. Il convegno ha offerto uno spazio per confrontarsi sulle sfide attuali e sulle soluzioni pratiche legate alla salute e alla sicurezza nei contesti lavorativi.

L’evoluzione della formazione in azienda al centro della strategia di cifa

Andrea Cafà ha sottolineato come la formazione rappresenti un asset fondamentale per le imprese che vogliono migliorare le condizioni lavorative. Secondo il presidente di Cifa, mettere la persona al centro significa prima di tutto garantire competenze aggiornate e attente alle esigenze della sicurezza. “Abbiamo rafforzato la qualità e la quantità delle ore formative,” ha detto, spiegando che il recente rinnovo del contratto collettivo ha portato a un aumento dei tempi destinati alla formazione professionale. Non si tratta solo di formazione in presenza ma anche di corsi a distanza, che permettono una più ampia partecipazione e flessibilità organizzativa.

Inoltre, la formazione rappresenta un investimento per gli imprenditori. Chi si impegna a far crescere i propri dipendenti in termini di sicurezza può trarne benefici tangibili, riducendo i rischi di incidenti sul lavoro e migliorando la produttività. Cafà ha sottolineato come la sicurezza non sia solo un obbligo normativo, ma una risorsa per aumentare il valore dell’azienda e salvaguardare i suoi lavoratori.

Riconoscere e remunerare il lavoro sulla sicurezza in azienda

Un passo importante segnalato durante il convegno riguarda il riconoscimento delle figure che si occupano della sicurezza interna alle aziende. Per la prima volta nel rinnovo del contratto collettivo nazionale è stata stabilita una remunerazione specifica per chi svolge attività legate al controllo e alla gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo riconoscimento contribuisce a valorizzare un’area spesso sottovalutata, ma cruciale per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute.

Cafà ha spiegato che questa novità si riflette sulla crescita della professionalità richiesta nei ruoli dedicati alla sicurezza. Premiare chi si impegna in quest’ambito non vuol dire solo riconoscere economicamente il lavoro svolto, ma indicare un cambiamento nei modelli organizzativi, dove la sicurezza non ce la si improvvisa ma diventa competenza qualificata e continuamente aggiornata.

L’osservatorio sull’intelligenza artificiale e il suo impatto nei luoghi di lavoro

Un’innovazione rilevante presentata da Cifa e Confsal riguarda l’attivazione dell’Osservatorio sull’intelligenza artificiale . Questo strumento ha l’obiettivo di monitorare come l’introduzione delle tecnologie legate all’IA viene ricevuta dai lavoratori, soprattutto in micro e piccole imprese. L’attenzione è rivolta a capire quali sono le percezioni, le difficoltà e le opportunità legate a questi nuovi strumenti.

L’Osservatorio funziona anche come supporto per l’alfabetizzazione digitale degli addetti, permettendo un uso più consapevole e sicuro delle tecnologie intelligenti. L’intento è garantire che il progresso tecnologico non resti incomprensibile o distante dai lavoratori, ma diventi uno strumento effettivo e adeguatamente gestito all’interno dei vari contesti produttivi.

La proposta di interoperabilità con inail per migliorare il controllo sulla formazione

Durante il convegno, Andrea Cafà ha evidenziato la necessità di realizzare un sistema di interoperabilità con l’Inail. Senza un collegamento diretto con l’istituto assicurativo, ha precisato, è difficile conoscere con precisione il numero di persone formate in fatto di sicurezza sul lavoro. Questo dato è essenziale per monitorare l’efficacia delle politiche formative e intervenire dove la formazione risulta carente o assente.

L’interoperabilità consentirebbe di avere dati puntuali e aggiornati sullo stato della formazione nei diversi ambiti lavorativi. Le aziende, le istituzioni e le organizzazioni sindacali potrebbero così confrontare informazioni attendibili per migliorare le pratiche di sicurezza e definire interventi mirati per gruppi di lavoratori specifici. Si tratterebbe di uno strumento utile a rendere più efficace il sistema di prevenzione sul territorio nazionale.

Il salone fiorito a Bologna conferma che i temi della sicurezza e della formazione restano centrali nelle agende di chi si occupa di lavoro. Le novità normative e tecnologiche si affiancano a iniziative condivise per migliorare il benessere nei luoghi di lavoro. Le discussioni emerse nel forum mostrano una concreta attenzione al ruolo dei lavoratori e delle imprese nel governare i rischi legati alle attività professionali.

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