Mario Cipollini, ex campione del ciclismo e campione del mondo, si trova ad affrontare una difficile battaglia legale a Verona. La pm Eugenia Bertini ha richiesto una condanna a due anni di carcere per l’ex ciclista, attualmente di 57 anni, per calunnia nei confronti di Ivano Fanini, suo ex sponsor e patron di diverse squadre ciclistiche. Questa situazione complessa accende i riflettori su un episodio che risale a diversi anni fa, portando alla luce tensioni e accuse nel mondo del ciclismo professionistico.
Le accuse e le denunce reciproche
La controversia tra Cipollini e Fanini ha preso avvio il 9 marzo 2017, quando Cipollini ha presentato una querela presso la procura di Verona. L’ex ciclista accusò Fanini di aver minacciato di rivelare dettagli scottanti sulle presunte pratiche di doping durante la sua carriera, nel tentativo di estorcere un pagamento. Questo pagamento si riferiva a una sentenza di un giudice civile di Lucca riguardante contratti di sponsorizzazione che non erano stati onorati. L’affermazione di Cipollini, se provata, avrebbe avuto gravi conseguenze legali, ma il caso ha preso una piega imprevista.
Dopo che la querela di Cipollini venne archiviata nel luglio 2018, Fanini rispose con una controdenuncia per calunnia, sostenendo che il ciclista avesse fabbricato accuse infondate contro di lui. Il legale di Fanini ha chiesto un risarcimento record di 70.000 euro, a cui ha aggiunto una provvisionale di 30.000 euro, rivolgendosi al tribunale per confermare la grave infrazione. Le posizioni di entrambi gli imputati si sono quindi irrigidite, rendendo la situazione sempre più tesa e complicata.
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L’udienza e la richiesta di assoluzione
Nell’udienza in corso, il difensore di Cipollini ha presentato una robusta argomentazione a favore dell’assoluzione del proprio assistito, sostenendo che non vi fosse alcuna intenzione da parte dell’ex ciclista di calunniare Fanini. Secondo il suo avvocato, Cipollini si sarebbe limitato a segnalare una serie di fatti meritevoli di attenzione da parte della magistratura, senza alcuna volontà di danneggiare l’immagine o l’onore di Fanini. Questa dichiarazione è cruciale per stabilire le reali motivazioni che hanno spinto Cipollini ad agire legalmente contro il suo ex sponsor.
Il processo si svolgerà in un contesto in cui le testimonianze e le prove saranno decisive per la determinazione della verità . Entrambi i protagonisti, da campioni del ciclismo a imputati in un caso di calunnia, saranno attentamente scrutinati dal pubblico e dai media, sottolineando come anche le figure più illustri possano trovarsi nel mirino della giustizia.
Prossimi sviluppi e l’attesa della sentenza
La data fissata per la sentenza è il 28 aprile prossimo, un appuntamento che sta già creando grande attesa tra gli appassionati di ciclismo e i media. La decisione del tribunale potrebbe avere effetti significativi non solo su Cipollini e Fanini, ma anche sull’immagine del ciclismo italiano, un ambito spesso caratterizzato da polemiche legate a doping e sponsor.
La vicenda di Cipollini non è solo una questione legale, ma rappresenta anche uno spaccato di un ambiente complesso e a volte controverso. Mentre il mondo del ciclismo osserva attentamente l’evoluzione del caso, gli appassionati attendono con ansia l’esito di una battaglia che potrebbe ridefinire non solo le carriere di chi ne è coinvolto, ma anche la percezione del ciclismo nella società .