Christian Di Martino, vice ispettore di polizia, è tornato a lavorare presso la questura di Milano dopo un lungo periodo di assenza causato da una grave aggressione subita nel maggio 2024. L’agente era stato ferito mentre interveniva per difendere alcuni passeggeri durante un episodio di violenza alla stazione di Lambrate. La polizia di Stato ha comunicato il ritorno in servizio con un messaggio che ha sottolineato il forte legame e il sostegno dei colleghi nei confronti di Di Martino. Il suo rientro segna un momento importante sia per lui che per l’organico delle volanti cittadine.
L’aggressione alla stazione di lambrate: i fatti del 2024
L’8 maggio 2024, Christian Di Martino si trovava sul posto alla stazione di Lambrate quando un uomo di 37 anni, di nazionalità marocchina, ha iniziato a lanciare pietre contro i passeggeri. In quel frangente, il vice ispettore ha deciso di intervenire per proteggere le persone presenti. Durante la sua azione, è stato accoltellato con tre fendenti, che lo hanno colpito alla schiena, al torace e all’addome. I magistrati lo hanno poi descritto come un intervento che ha messo a rischio la vita dell’agente. L’aggressore è stato arrestato poco dopo ed è stato condannato in primo grado a 12 anni e due mesi di carcere per tentato omicidio.
Un intervento decisivo per la sicurezza
Questo episodio si era subito rivelato come uno degli interventi più delicati per la polizia milanese negli ultimi anni, perché l’uomo armato e violento aveva creato il panico tra i passeggeri. La presenza di Di Martino, che ha deciso di non tirarsi indietro, ha evitato che la situazione degenerasse ancora di più. In quel momento, la gravità delle ferite subite aveva fatto temere per la sopravvivenza dell’agente. Il suo coraggio era stato ampiamente riconosciuto all’interno della questura e dalla cittadinanza.
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La lunga fase di recupero e il sostegno della polizia di stato
Dopo l’aggressione, Di Martino è stato ricoverato immediatamente in ospedale. La complessità delle ferite al torace e all’addome ha richiesto un trattamento medico prolungato, con diverse operazioni e un percorso di riabilitazione faticoso. Il recupero non si è limitato al fisico: il trauma subito ha comportato anche una difficile gestione emotiva. La polizia di Stato ha seguito l’agente passo dopo passo, mantenendo un contatto costante e comunicando con regolarità lo stato di salute di Di Martino alla comunità e ai suoi colleghi.
Sostegno e vicinanza durante il percorso di ripresa
Durante questi mesi, la questura di Milano ha organizzato iniziative di supporto e momenti di vicinanza. Il senso di squadra e l’affetto reciproco hanno giocato un ruolo fondamentale nel percorso di ripresa dell’agente. Gli equipaggi delle volanti hanno spesso espresso sui social la speranza e la fiducia di rivedere presto il collega in servizio attivo. Sono stati condivisi messaggi di solidarietà che hanno sottolineato come quell’episodio abbia unito ancora di più il personale di polizia.
Il ritorno alle volanti e la reazione dei colleghi
Dopo oltre 13 mesi, Christian Di Martino ha ripreso servizio nel turno serale presso le volanti della questura di Milano. L’annuncio è arrivato tramite i canali ufficiali della polizia di Stato, che sui social hanno postato un video in cui l’agente appare sorridente e ringrazia i colleghi. «Sono felicissimo di essere ancora qui alle volanti e soprattutto con voi. Auguro a tutti buon servizio e sempre forza polizia», ha detto Di Martino, visibilmente emozionato ma determinato.
Un abbraccio da tutta la questura
Il suo rientro è stato accolto con affetto dai colleghi, che l’hanno abbracciato come una famiglia. La sua presenza rappresenta un segnale di ripresa per il gruppo e mostra come gli agenti siano pronti a sostenersi tra loro di fronte a difficoltà e pericoli. La questura ha rimarcato che il ritorno in servizio non solo rafforza l’organico ma è anche un esempio tangibile del valore del lavoro di polizia sul territorio.
Questo episodio e il ritorno di Di Martino hanno richiamato l’attenzione sul rischio concreto che le forze di polizia affrontano ogni giorno. L’impegno si traduce in azioni quotidiane, spesso silenziose, che salvaguardano la sicurezza dei cittadini. A Milano, la presenza di uomini come Di Martino conferma la necessità di tenere alta la guardia e sostenere chi, ogni giorno, è in prima linea.