Chiusura della rassegna “che ci faccio QUI?” con cristicchi al teatro romano di minturno

Chiusura della rassegna “che ci faccio QUI?” con cristicchi al teatro romano di minturno

Simone Cristicchi e Don Francesco Fiorillo invitano mille studenti a riflettere su talento, responsabilità e felicità al Teatro Romano di Minturnae, chiudendo la rassegna «Che ci faccio QUI?» promossa dalla Provincia di Latina.
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L’evento finale della rassegna «Che ci faccio QUI?» al Teatro Romano di Minturnae ha visto Simone Cristicchi riflettere con circa mille studenti sul talento, la responsabilità e il senso della vita, promuovendo autenticità, cura di sé e valorizzazione personale. - Gaeta.it

L’ultimo appuntamento della rassegna «Che ci faccio QUI?» ha radunato circa mille studenti da tutta la provincia di Latina al Teatro Romano del Parco Archeologico di Minturnae. L’evento, promosso dalla Provincia di Latina e organizzato in collaborazione con l’Associazione Tuttilibri e Riccardo Campino, ha avuto come protagonista Simone Cristicchi. Tra musica, parole e riflessioni, l’incontro ha invitato i giovani a interrogarsi sul proprio talento e sul senso dell’esistenza.

Un confronto diretto con i giovani sul talento e la responsabilità

Simone Cristicchi ha affidato al pubblico riflessioni cariche di significato sul talento e sull’identità personale. Ha paragonato le capacità innate all’istinto delle anatre domestiche, che smettono di volare se nutrite dall’uomo, rimarcando come spesso si perda il proprio potenziale finendo per seguire la massa senza più volare con le proprie ali. Per lui, la scuola dovrebbe essere un luogo dove scoprire e coltivare i talenti nascosti, un vero e proprio centro di ricerca in cui ciascuno possa trovare la propria strada.

Ha richiamato la parabola evangelica dei talenti per sottolineare che l’unica scelta che ci è realmente data è quella di far fruttare ciò che abbiamo ricevuto. Il talento non è un’opzione ma una responsabilità, un dono che non si può nascondere o sotterrare. Ciò richiede impegno e cura, per evitare che finisca sprecato nel corso della vita. Cristicchi ha tenuto il pubblico sulla corda con una riflessione sincera e intima: la vita è un intreccio di emozioni e contrasti, pesante e fragile allo stesso tempo. Nel suo racconto ha spiegato come sia preferibile essere autentici piuttosto che inseguire una perfezione illusoria.

La felicità e l’arte secondo cristicchi

Per rendere concreta questa idea ha parlato anche di felicità, definendola come un’apertura verso l’esterno e non qualcosa che si può trovare isolandosi nel proprio mondo. L’arte, secondo lui, è uno strumento che aiuta a mantenere viva la propria essenza, evitando di morire dentro. Ha concluso citando la speranza di poter dire, alla fine, di essere stati fortunati a vivere, un messaggio che ha toccato chi ascoltava.

Parole di conforto e incoraggiamento da don francesco fiorillo

Il moderatore Don Francesco Fiorillo ha tratto dal discorso di Cristicchi un invito rivolto ai ragazzi a prendersi cura di sé con lo stesso impegno che spesso dedicano agli altri. Ha sottolineato come il tempo sia la risorsa più preziosa a disposizione di ciascuno e ha esortato gli studenti a non rimandare gesti semplici ma importanti come un abbraccio, una parola di affetto o una telefonata. Ha ricordato che il futuro non è garantito e che il presente va vissuto con attenzione a sé stessi.

Questo appello ha segnato una condivisione intensa con i giovani in sala, trasformando l’evento in un momento di vicinanza autentica. Don Francesco ha invitato i ragazzi a dedicare una canzone a se stessi, ribadendo l’importanza di riconoscere il proprio valore prima di tutto.

Il saluto istituzionale e il valore della cultura nel luogo di storia

Ad aprire la mattinata è stato il presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, che ha espresso la sua soddisfazione nel vedere numerosi giovani radunati in un sito carico di memoria e importanza storica. Ha definito la domanda «Che ci faccio qui?» come una delle più fondamentali della vita, una sfida a dare senso al proprio cammino esistenziale.

Stefanelli ha sottolineato come nessuno scelga di nascere ma ciascuno sia chiamato a cercare un significato nel proprio percorso. Il messaggio rivolto ai ragazzi è stato quello di riconoscere la bellezza della vita nonostante le sue difficoltà. Ha inoltre ringraziato la Direzione del Museo Lazio, il Parco Archeologico di Minturnae, e gli organizzatori, rivolgendo un augurio di buona estate agli studenti.

Testimonianze e partecipazione attiva

Questo incontro ha rappresentato la chiusura della rassegna che, durante diversi mesi, ha ospitato sette figure di rilievo della cultura italiana. Tra loro ci sono stati Folco Terzani, Daniel Lumera, Paolo Ruffini, Alessandro D’Avenia, Simona Atzori e Daniele Cassioli. Ogni appuntamento ha cercato di mettere a fuoco il senso della vita e l’identità personale attraverso le esperienze e le riflessioni degli ospiti.

La trasmissione in diretta streaming sul canale YouTube «Checifaccioqui?» ha permesso a chi non ha potuto essere presente di seguire l’evento da remoto. In questo modo la rassegna ha raggiunto un pubblico più ampio, allargando l’impatto di un dialogo rivolto soprattutto ai giovani, che rappresentano il futuro della comunità.

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