L’inchiesta sulla morte di pierina paganelli si avvia verso il processo. Pierina fu trovata senza vita nel garage di via del Ciclamino a Rimini, la sera del 3 ottobre 2023. La procura ha notificato la chiusura delle indagini a carico di Louis Dassilva, un uomo di 35 anni di origine senegalese. È accusato di omicidio volontario con diverse aggravanti. Le accuse e le tappe successive del caso stanno attirando l’attenzione della città e anche di chi continua a manifestare a sostegno dell’imputato.
Il quadro legale e le accuse contro louis dassilva
Il sostituto procuratore Daniele Paci ha contestato a Louis Dassilva l’omicidio volontario di pierina paganelli, definendo il fatto come un’azione premeditata e accompagnata da quattro aggravanti. Tra queste figurano motivi abietti e crudeltà verso la vittima, oltre all’aggravante legata all’orario notturno e all’ambiente in cui è avvenuto il delitto. Secondo l’accusa, Dassilva ha sfruttato condizioni tali da ostacolare la difesa della vittima, aggravando ulteriormente la sua posizione.
Dassilva è detenuto dal 16 luglio 2024, dopo essere stato arrestato nell’ambito delle indagini. La sua difesa è affidata agli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che hanno già presentato richiesta di udienza al tribunale del riesame di Bologna. L’udienza, fissata al 22 maggio 2025, rappresenta un passaggio fondamentale per il destino processuale dell’imputato e si concentra su alcune questioni procedurali emerse nel corso delle indagini.
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Il ruolo di manuela bianchi nell’inchiesta
Un elemento rilevante dell’inchiesta riguarda la testimonianza di manuela bianchi, nuora di pierina paganelli. La donna ha una relazione extraconiugale con louis dassilva e ha fornito particolari sulla mattina del ritrovamento del corpo. L’audizione è avvenuta davanti al gip riminese vinicio cantarini durante un incidente probatorio.
Manuela bianchi, assistita dall’avvocato nunzia barzan e dal consulente davide barzan, ha raccontato di essere stata contattata da dassilva la mattina stessa del ritrovamento. Secondo la sua versione, l’imputato le aveva comunicato la presenza della donna morta nel garage e le aveva spiegato come comportarsi con polizia e servizi sanitari. Queste informazioni hanno sollevato interrogativi sugli sviluppi dell’inchiesta e sulle dinamiche tra gli indagati.
Le reazioni sociali e le manifestazioni di supporto a louis dassilva
La vicenda ha generato reazioni anche fuori dall’ambito giudiziario. Nella mattina successiva, davanti al tribunale di rimini si sono radunate circa 26 persone per manifestare a favore di louis dassilva. I partecipanti provenivano da diverse regioni italiane e hanno portato striscioni con slogan per chiedere “giustizia per dassilva”.
La protesta segue il ricovero ospedaliero recente dell’imputato, conseguenza di uno sciopero della fame e della sete. I legali della famiglia paganelli, monica e marco lunedei, hanno diffuso una nota per commentare la manifestazione. Hanno sottolineato che la manifestazione nasce da una “distorsione mediatica” del caso e hanno invitato a lasciare che soltanto il processo chiarisca la colpevolezza o meno di dassilva.
Alta attenzione per il caso in ambito giudiziario
Il caso mantiene dunque alta l’attenzione, con la corte che si prepara a pronunciarsi su uno degli episodi di cronaca nera più seguiti della regione. Le prossime udienze potrebbero contribuire a chiarire molti aspetti ancora aperti della vicenda.