Un’aggressione violenta avvenuta a Fabriano il 25 agosto 2024 ha portato la procura di Ancona a chiedere 12 anni di carcere per un uomo di 46 anni di origine marocchina. L’accusa principale è tentato omicidio, aggravato da premeditazione e dall’uso di una sostanza chimica contro la moglie, insieme ad altri reati come stalking, lesioni gravissime, rapina e tentata violenza sessuale.
La dinamica dell’aggressione e gli atti contestati
Secondo le ricostruzioni, il 46enne è entrato in casa della moglie, una donna di 43 anni anch’essa di origine marocchina, usando una copia delle chiavi. La donna si trovava in bagno quando lui l’ha colpita con una coltellata al petto. Dopo il primo attacco, l’uomo ha inseguito la moglie fino alla camera da letto, tentando di assestare altri fendenti e di abusare di lei. L’aggressione si è interrotta grazie all’intervento di uno dei figli della coppia, che ha fermato il 46enne.
Un’aggressione con conseguenze gravissime
La violenza si è però spinta oltre: l’uomo avrebbe versato sul volto della donna una sostanza acida prelevata da un barattolo in casa, causando danni gravissimi alla vista. La vittima ha perso quasi completamente l’uso di un occhio. Oltre al tentato omicidio, gli viene contestata la rapina per aver sottratto con violenza 410 euro dalla borsa della donna, facendola cadere dalle scale il 2 maggio 2024. Il reato di stalking riguarda invece tre denunce depositate dalla vittima nel corso del 2024.
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Il processo in tribunale e le posizioni delle parti
Il procedimento si è aperto con la richiesta di giudizio immediato. Il 46enne ha scelto il rito abbreviato, che si sta svolgendo al tribunale di Ancona davanti al giudice Alberto Pallucchini. Durante l’udienza, la pm Valeria Cigliola ha illustrato la requisitoria per la condanna a 12 anni. Mentre la difesa, sostenuta dagli avvocati Francesco De Minicis e Sara Talamonti, ha chiesto l’assoluzione, rigettando tutte le accuse.
La donna, che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Ennio Tomassoni, ha descritto l’episodio come un evento che ha cambiato la sua vita per sempre. L’imputato resta in carcere, in attesa della sentenza prevista per il 12 settembre 2025.
Conseguenze fisiche e legali per la vittima e il contesto familiare
Le ferite riportate dalla donna sono gravissime. La perdita quasi totale della vista da un occhio complica ogni aspetto della sua vita quotidiana. Le denunce per stalking evidenziano un quadro di minacce e molestie che si sono protratte per mesi, creando un clima di paura e pericolo. La rapina con violenza ha aggravato ulteriormente la situazione legale dell’uomo.
Un caso emblematico nella regione
Il caso rappresenta uno degli episodi più estremi di violenza domestica registrati negli ultimi mesi nella regione. La combinazione di lesioni fisiche, tentato omicidio e reati da stalking configura un contesto di prevaricazione e terrore all’interno di un ambiente familiare. La giustizia dovrà valutare non solo i fatti di agosto ma anche i precedenti comportamenti dell’imputato nel corso dell’anno 2024.
Una vicenda che richiama l’attenzione sul problema della violenza domestica
Questa vicenda arriva in un momento in cui il tema della violenza contro le donne rimane centrale nel dibattito pubblico. L’aggressione fisica accompagnata dall’uso di sostanze chimiche mostra una forma particolarmente crudele e pericolosa di abuso. Le autorità hanno messo in evidenza come la prevenzione e l’intervento tempestivo siano fondamentali per evitare che situazioni di violenza degenerino in tragedie.
Il processo in corso a Ancona segue un filone giudiziario che punta a punire severamente chi usa la violenza in famiglia, soprattutto quando si coinvolgono minori e vengono accumulate condotte criminali come stalking e tentata violenza sessuale. L’esito del processo potrà avere un peso significativo sul modo in cui casi simili verranno affrontati in futuro.