Cgil, Cisl e Uil in piazza maggiore a bologna chiedono lavoro sicuro e giustizia per le vittime

Cgil, Cisl e Uil in piazza maggiore a bologna chiedono lavoro sicuro e giustizia per le vittime

A Bologna, in piazza Maggiore, Cgil, Cisl e Uil denunciano morti sul lavoro e lavoro povero, chiedendo sicurezza rafforzata, giustizia rapida e interventi contro l’aumento del costo della vita.
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Il 1° maggio 2025 a Bologna, in Piazza Maggiore, sindacati e familiari delle vittime hanno manifestato contro le morti sul lavoro e il lavoro povero, chiedendo maggiori controlli, sicurezza e giustizia. - Gaeta.it

Il primo maggio 2025 a bologna si è svolta una manifestazione in piazza maggiore organizzata da cgil, cisl e uil per denunciare le morti sul lavoro e il lavoro povero. Il cuore della città ha ospitato un evento che ha unito riflessione e impegno. Sul palco sono intervenuti i segretari sindacali locali e il sindaco matteo lepore, insieme a familiari di vittime di incidenti sul lavoro. La giornata ha richiamato l’attenzione sulle condizioni drammatiche in cui si trovano molti lavoratori e sulle richieste di maggiori controlli e giustizia.

La manifestazione a bologna per il primo maggio e il messaggio dei sindacati

In piazza maggiore, i leader sindacali di cgil, cisl e uil hanno espresso parole di forte denuncia. Michele bulgarelli, segretario della cgil bolognese, ha ricordato come il primo maggio resti un momento per riflettere sulle troppe vittime invisibili del lavoro ogni giorno. Ha sottolineato che si è speso tanto a parlare, ma la realtà è che la frustrazione e la rabbia crescono. Chi lavora, anche con contratto stabile e full time, resta spesso in condizioni di povertà: un lavoratore su dieci in italia vive sotto la soglia di povertà nonostante abbia un impiego regolare.

Priorità urgente per la sicurezza e il salario

Enrico bassani per la cisl ha fatto leva su due emergenze parallele: la sicurezza sul lavoro e la questione salariale, specie nel contesto urbano di bologna dove il costo della vita cresce e l’inflazione pesa soprattutto sul settore abitativo. Bassani ha indicato alcune strade da battere, dalle ispezioni più frequenti agli interventi per alleggerire la burocrazia che rallenta la giustizia e compromette la rapidità delle indagini in materia di salute sul lavoro.

Marcello borghetti della uil ha puntato tutto sulla denuncia di un sistema produttivo che continua a provocare troppe morti. Ha invocato sanzioni più severe e il potenziamento degli ispettori per prevenire altri incidenti. Ha chiesto l’istituzione di una procura speciale dedicata esclusivamente ai reati sul lavoro e l’introduzione di norme che puniscano chi causa decessi in modo grave e diretto. Infine, ha condannato la debolezza degli attuali meccanismi di controllo, definiti inefficaci.

Testimonianze dal palco di bologna: dolore e richiesta di giustizia

La manifestazione ha avuto momenti di forte impatto emotivo grazie alle testimonianze dirette di chi ha perso un familiare. Monica michielin, mamma di mattia battistetti, morto a 23 anni in un cantiere di montebelluna nel 2021, ha preso la parola invitando tutti a non dimenticare queste tragedie. Ha raccontato il peso di vivere con una sedia vuota in casa e ha chiesto azioni concrete da parte delle istituzioni, dei sindacati e della politica per fermare questa “mattanza quotidiana”.

Anche la voce di paola pauwlikowicz, compagna di lorenzo cubello morto nell’esplosione alla toyota material handling di borgo panigale, è stata trasmessa in audio, confermando quanto queste storie personali spingano la piazza a chiedere misure di prevenzione più decise.

Un appello all’azione e alla memoria

Le parole di michielin hanno raccolto un lungo applauso dai presenti. La mamma ha ricordato il sostegno ricevuto anche dal presidente della repubblica, sergio mattarella, che l’ha incoraggiata a mantenere viva la memoria e a spingere per leggi che evitino altri lutti sul lavoro.

Richieste sindacali per garantire sicurezza e contrastare il lavoro povero in italia

I sindacati hanno posto particolare attenzione alla necessità di rafforzare le verifiche e gli interventi sulle aziende. Non si tratta solo di aumentare i numeri degli ispettori ma anche di intervenire con una normativa più severa e di snellire la giustizia per far arrivare rapidamente le sentenze contro chi viola le regole di sicurezza.

La situazione economica si infiltra nella discussione: il lavoro povero resta un problema grave che preclude condizioni di vita dignitose per molti. Le tensioni sociali a bologna e in altre città italiane crescono anche a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi degli alloggi, elementi che incidono sul potere d’acquisto di chi lavora.

Un paese che deve mettere al centro il rispetto dei lavoratori

I rappresentanti sindacali bolognesi danno il quadro di un paese che ha necessità di mettere al centro il rispetto delle persone che lavorano. Il tema della sicurezza sul lavoro rimane una priorità irrinunciabile, insieme alla richiesta sulla giustizia che deve agire con strumenti adeguati su chi irresponsabilmente mette a rischio vite umane.

bologna si è così trasformata in un palco importante per ribadire parole che, pur lontane dal clamore nazionale, riguardano tutti: morire mentre si lavora è una ferita mai rimarginata nel paese. Le voci raccolte in piazza maggiore tratteggiano una realtà difficile, che reclama un intervento immediato e concreto.

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