A Cerveteri, l’estate degli eventi si presenta con immagini contrastanti: alcune manifestazioni registrano grande affluenza, mentre altre, organizzate negli stessi giorni in zone diverse, restano quasi deserte. Il consigliere Luca Piergentili ha mostrato con un video la serata del 17 maggio scorso, in cui la Legnara ospitava “Gaming-out”, evento dedicato ai videogiochi che però ha visto pochissimi partecipanti. Nel frattempo, nel rione Madonna dei Canneti si svolgeva la Festa del Fiore di Zucca con il pieno di pubblico. Questa situazione ha acceso il dibattito su programmazione, coordinamento e sovrapposizione di appuntamenti estivi nel comune.
La serata della legnara: poche presenze a un evento di nicchia dedicato ai videogiochi
L’evento “Gaming-out”, tenutosi sabato sera alla Legnara, si proponeva come un incontro per appassionati di videogiochi, con postazioni pensate per coinvolgere bambini, ragazzi e appassionati del settore. Nonostante l’originalità della proposta, le immagini diffuse da Piergentili mostrano file di sedie vuote e un’assenza quasi totale di pubblico. Il dato colpisce perché si svolgeva in contemporanea con un’altra festa, molto più partecipata, creando evidente discordanza nelle scelte della cittadinanza. L’evento alla Legnara aveva un costo stimato intorno ai 10.000 euro, un investimento non compensato dalla partecipazione rilevante.
In un comune come Cerveteri, che raggruppa varie frazioni e località, gestire il calendario degli eventi non è semplice. La Legnara, come altre zone, ospita iniziative che dovrebbero rafforzare la vivacità culturale e sociale. Eppure, l’incrocio con altre feste penalizza alcune proposte, specie quelle che si rivolgono a nicchie più ristrette rispetto a manifestazioni tradizionali o folkloristiche. Il caso del “Gaming-out” evidenzia la necessità di un maggiore coordinamento nella distribuzione degli appuntamenti estivi.
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Sovrapposizione degli eventi: un problema accademico o reale a cerveteri?
Il consigliere Luca Piergentili mette in luce le criticità di una programmazione che vede sovrapporsi eventi nello stesso giorno ma in luoghi diversi. Alla Festa del Fiore di Zucca, organizzata dal rione Madonna dei Canneti, si è registrato un afflusso consistente, a differenza dell’evento alla Legnara. Secondo Piergentili, l’amministrazione comunale continua a promuovere iniziative doppie senza sincronizzare gli sforzi, una prassi che si è già manifestata in passato.
Un esempio da lui citato è la Festa della Maremma, avvenuta a San Martino nello stesso fine settimana, con un investimento di 32.000 euro per un evento nel centro storico che ha raccolto poche presenze. Il consigliere denuncia una gestione priva di una visione complessiva, che porta sprechi e frustrazione tra chi organizza e partecipa. La sua opinione si basa sulla convocazione sporadica o assente di incontri tra assessori e associazioni per definire un calendario unico, evitando sovrapposizioni che dividono il pubblico.
Non è un problema isolato, ma una difficoltà di fondo che riguarda la pianificazione delle attività estive. Il rischio è che la domanda degli abitanti venga frammentata e la riuscita di certi eventi diventi un incidente di percorso. Il caso della prossima Sagra del Melone alle Due Casette, accompagnata da altri cinque appuntamenti nello stesso periodo, sembra confermare la tendenza a moltiplicare iniziative senza filtro. Di fronte a questa situazione, molti cittadini finiscono per scegliere tra diverse offerte, lasciando alcuni eventi con poco riscontro.
Le feste dei rioni e la differenza di approccio con gli eventi comunali
Piergentili spiega perché le manifestazioni organizzate dai rioni attirano pubblico in modo più efficace rispetto a quelle promosse dall’amministrazione. Secondo lui, le associazioni e i comitati di quartiere hanno un interesse diretto nel portare più persone possibile agli eventi, mentre la gestione pubblica si basa su criteri diversi di finanziamento e svolgimento. Questo porta i rioni a intensificare la comunicazione e a impegnarsi per animare le loro feste, anche ricorrendo a contatti con artisti e sponsor già mesi prima.
La Festa del Fiore di Zucca è un esempio concreto: grazie a una lunga preparazione, ha garantito una presenza numerosa di visitatori, creando un’atmosfera viva e partecipata. Le associazioni spesso presentano i progetti già a inizio anno, dando così tempo a tutta la macchina organizzativa di entrare in funzione. Contatti con sponsor, gestione della sicurezza e annunci pubblici avvengono con largo anticipo, diversamente da quanto accade negli eventi comunali che talvolta si annunciano con poco preavviso.
Programmazione e coordinamento: la mancanza che pesa su eventi e cittadini
Questa differenza crea una frattura nella qualità e nella frequentazione delle feste estive. I rioni sembrano più radicati nella comunità e sanno coinvolgere meglio il pubblico, anche nelle frazioni meno centrali. Piergentili sottolinea la necessità di far collaborare di più l’amministrazione con le realtà locali, mettendo sul tavolo le varie proposte per costruire un calendario unico, meno dispersivo, capace di valorizzare tutte le feste.
Il nodo centrale resta la decisione e la gestione delle date. I rioni e le associazioni presentano le loro idee già a gennaio o febbraio. Questo tempo serve a organizzare tutto, dai costi fino alla scelta degli ospiti. L’amministrazione sa di queste date, anche se non sempre con precisione definitiva. Il compito di distribuire le manifestazioni durante l’estate e evitare sovrapposizioni spetta agli assessori competenti.
Piergentili evidenzia la carenza di un dialogo stabile tra le parti, che dovrebbe prevedere incontri regolari per definire un programma organico. La recente riorganizzazione dell’amministrazione non ha migliorato la situazione secondo il consigliere, e questo pesa su tutta la stagione estiva. Gli eventi finiscono per competere tra loro invece che integrarsi, disperdendo pubblico e risorse. La ricaduta si vede sia nei numeri degli spettatori, sia nell’umore di chi dedica tempo a organizzare.
Il fatto che alcuni eventi costino decine di migliaia di euro senza assicurare la partecipazione prevista accentua la difficoltà democratica e culturale. La coordinazione avrebbe aiutato a concentrare gli sforzi in eventi più rappresentativi o nei luoghi con maggiore afflusso. Mancano quindi momenti di confronto e scelte mirate, che potrebbero evitare le sovrapposizioni e dare forza a tutta l’offerta estiva.
La situazione a Cerveteri riflette la complessità di gestire un territorio con diverse realtà frazionali, ognuna con la propria identità e iniziative. Alla base rimane il bisogno di ascolto e programmazione, aspetti senza i quali la vivacità culturale corre il rischio di spegnersi nella frammentazione e nella distribuzione casuale degli appuntamenti.