Calo delle esportazioni tedesche dal 2017: la bundesbank segnala una perdita di quote di mercato strutturale

Calo delle esportazioni tedesche dal 2017: la bundesbank segnala una perdita di quote di mercato strutturale

La Bundesbank evidenzia un calo delle esportazioni tedesche dal 2017 con impatti negativi sul PIL, causati da costi elevati, carenza di personale e concorrenza cinese, ma segnala opportunità in Europa e Stati Uniti.
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La Bundesbank evidenzia un calo pluriennale delle esportazioni tedesche, legato a problemi strutturali di competitività, con impatti negativi sul PIL e propone misure per rilanciare il settore. - Gaeta.it

La bundesbank ha presentato il suo rapporto mensile sottolineando un trend negativo per le esportazioni tedesche che dura da anni. Dal 2017 i dati mostrano una diminuzione delle quote di mercato internazionale, con un peggioramento evidente a partire dal 2021. La situazione non dipende solo da eventi eccezionali come la pandemia, ma abbraccia problemi più profondi legati alla competitività della Germania su scala globale.

Andamento delle esportazioni e impatto sul pil

Secondo il rapporto della bundesbank, nel 2022 la riduzione delle quote export ha causato una perdita del prodotto interno lordo pari all’1,3%. Anche l’anno successivo, il 2023, ha registrato un calo significativo, attorno allo 0,8%. Questi valori indicano che il calo delle esportazioni non è un fenomeno passeggero ma ha effetti concreti sull’economia tedesca.

Le imprese di francoforte osservano che la riduzione delle quote di mercato sui mercati internazionali spiega una parte importante del rallentamento economico del paese. Mentre alcuni settori hanno subito contraccolpi forti, in generale l’intero tessuto produttivo ha risentito di questa situazione. Lo scenario evidenzia che la perdita non è circoscritta a un singolo evento ma si configura come problema radicato.

Fattori che hanno inciso sulla perdita di competitività

Diversi elementi concorrono al calo della forza delle aziende tedesche sui mercati esteri. Il cambiamento demografico sta aggravando la carenza di personale qualificato, un problema che appare sempre più stringente e difficile da risolvere. Parallelamente il costo del lavoro è aumentato, mettendo le imprese sotto pressione rispetto ai competitor internazionali.

La bundesbank evidenzia anche l’aumento della burocrazia come ulteriore ostacolo per le imprese che vogliono espandersi o mantenere la posizione sul mercato mondiale. A questi elementi si somma la concorrenza crescente di imprese cinesi, che oggi competono in modo diretto non solo nel settore automobilistico ma in altri comparti chiave. Questo ha modificato l’equilibrio competitivo a svantaggio delle aziende tedesche.

Evoluzione dei mercati di sbocco

Nel rapporto si segnala però un aspetto positivo. Le esportazioni verso i paesi dell’area euro sono aumentate in modo rilevante negli ultimi tempi. Ancora più marcato l’incremento verso i paesi dell’Europa centrale e orientale e verso gli Stati Uniti. Ciò mostra che alcune vie del commercio estero tedesco restano vive e capaci di crescita.

Questo comportamento differenziato indica che la crisi delle esportazioni non riguarda tutti i mercati allo stesso modo. La presenza forte in mercati regionali vicini e negli Stati Uniti apre opportunità, anche se non basta a compensare la perdita complessiva nel confronto con altri grandi esportatori globali.

Le proposte della bundesbank per rilanciare la competitività

Per invertire la tendenza la bundesbank suggerisce una serie di misure. Tra queste spiccano incentivi più efficaci verso il lavoro e la rimozione degli ostacoli che impediscono l’immigrazione di lavoratori qualificati. La riduzione degli oneri burocratici inutili dovrebbe facilitare l’attività delle imprese, rendendo meno costosa e complicata la loro operatività.

L’istituto di francoforte richiede inoltre di aumentare gli incentivi fiscali per gli investimenti privati così da rafforzare la capacità produttiva sulle esportazioni. Un altro punto cruciale è il contenimento del costo del lavoro, ritenuto fondamentale per migliorare le condizioni competitive. Infine, la bundesbank sottolinea la necessità di gestire con efficienza la transizione energetica nel paese, un fattore che incide pesantemente sui costi industriali e sulla sostenibilità dell’attività produttiva.

“È essenziale adottare politiche strutturali per invertire questo trend negativo e garantire un futuro competitivo all’industria tedesca,” conclude il rapporto.

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