Cerveteri ricorda il disastro di chernobyl con un convegno al granarone il 5 maggio

Cerveteri ricorda il disastro di chernobyl con un convegno al granarone il 5 maggio

Il 5 maggio a Cerveteri, Scuolambiente organizza un convegno nel Granarone per ricordare il disastro di Chernobyl, riflettendo sui rischi del nucleare e sostenendo le vittime ancora oggi.
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Il 5 maggio a Cerveteri, l’associazione Scuolambiente organizza un convegno per ricordare il disastro di Chernobyl, riflettendo sui rischi del nucleare e promuovendo la memoria delle sue conseguenze ancora attuali. - Gaeta.it

Lunedì 5 maggio alle 17, l’aula consigliare del Granarone a Cerveteri ospiterà un evento organizzato dall’associazione Scuolambiente per ricordare il disastro di Chernobyl. L’incontro punta a risvegliare l’attenzione sul terribile incidente nucleare del 1986 e sulle sue conseguenze ancora presenti. Il Comune di Cerveteri, la Regione Lazio e il Centro Servizi del Volontariato Roma Lazio hanno concesso il patrocinio all’iniziativa. Il ricordo non sarà solo storico ma sarà l’occasione per discutere i rischi legati all’energia nucleare oggi.

Il disastro di chernobyl e le conseguenze sulla popolazione

Il 26 aprile 1986 la centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, fu teatro di un’esplosione che provocò una fuoriuscita di materiale radioattivo di vaste proporzioni. Le vittime immediate superarono le quattro mila persone, tra operai, vigili del fuoco e personale medico, ma i danni della contaminazione si sono estesi ben oltre quella data. Milioni di persone in Russia, Bielorussia, Ucraina e in paesi limitrofi subirono effetti legati all’esposizione alle radiazioni. Problemi di salute come leucemie, tumori e malformazioni sono ancora presenti nelle generazioni successive. Le zone intorno alla centrale furono interdette e si dovettero attuare lunghi interventi di bonifica, molti ancora in corso.

La gravità di quanto accaduto ha fatto sì che Chernobyl diventasse il simbolo delle conseguenze drammatiche dell’uso del nucleare senza adeguate misure di sicurezza. Ancora oggi quei territori rappresentano un monito sui rischi connessi e sulla necessità di mantenere alta l’attenzione.

L’impegno di scuolambiente nel ricordo e nel sostegno alle vittime

Scuolambiente ha svolto un ruolo attivo negli anni nel mantenere vivo il ricordo di Chernobyl. Dal 1997 al 2019 ha organizzato soggiorni estivi di risanamento per bambini provenienti dalle zone contaminate, un progetto rivolto a piccoli tra i 7 e 13 anni. Questi soggiorni servivano a offrire un periodo di lontananza dalle radiazioni e, al contempo, un’occasione di socializzazione e recupero fisico ai minori colpiti dagli effetti del disastro. La prima fase di queste iniziative è stata gestita in autonomia dall’associazione, mentre dal 2008 ha collaborato con il Centro di Ecologia Umana.

L’esperienza ha coinvolto scuole, altre realtà associative e istituzioni locali, contribuendo a creare un percorso di memoria attiva. Le cerimonie e le iniziative legate a “Per non dimenticare Chernobyl” sono state momenti in cui si è riaffermata l’importanza di continuare a guardare al passato per affrontare il presente con più consapevolezza. Maria Beatrice Cantieri, presidente di Scuolambiente, racconta che “questa attività ha permesso all’associazione di crescere umanamente e mantenere vivo un impegno verso chi ha subito gli effetti della tragedia.”

Il convegno del 5 maggio e le riflessioni sul nucleare oggi

L’appuntamento di Cerveteri rappresenta un tentativo concreto di riportare l’attenzione sull’argomento, evidenziando il rischio nucleare anche nell’attualità. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Gubetti e dell’assessore all’ambiente Gnazi, esperti e rappresentanti di Scuolambiente approfondiranno vari aspetti legati al nucleare. La discussione toccherà i pericoli tecnici e le implicazioni ambientali dell’energia atomica, partendo dal patrimonio di conoscenze accumulate nel corso degli anni.

Il convegno vuole ribadire che, a distanza di decenni, l’incidente di Chernobyl rappresenta un monito per chiunque pensi di affidarsi a questa fonte energetica senza misure di protezione adeguate. Ricordare è fondamentale per evitare che episodi del genere si ripetano, soprattutto in un momento storico in cui il nucleare rischia di tornare nei dibattiti legati all’energia. Scuolambiente sottolinea che la memoria deve essere il fondamento su cui costruire una gestione più sicura e attenta delle risorse energetiche.

Questa iniziativa mostra quanto sia vivo l’impegno di chi, come l’associazione, ha scelto una strada di informazione e sensibilizzazione sulle conseguenze di Chernobyl, combinando eventi pubblici e interventi mirati alla cittadinanza e ai giovani. Il 5 maggio si farà sentire ancora una volta la voce di chi non vuole lasciare cadere nell’oblio una ferita aperta da quasi quarant’anni.

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