Nel cuore dell’estate 2025, la cooperativa umbra Ceramiche noi a Città di Castello affronta le ondate di caldo africano con turni di lavoro anticipati. Questa realtà del luxury made in Italy resiste al tentativo di delocalizzazione e si adatta alle nuove condizioni climatiche con soluzioni che puntano a proteggere i lavoratori e conservare la qualità del prodotto artigianale. Tra tecnologie sostenibili e strategie operative, la cooperativa affronta ogni giorno le sfide di un clima sempre più ostile.
La nascita di ceramiche noi e la sfida contro la delocalizzazione
Ceramiche noi nasce nel 2019 dall’iniziativa di dodici operai che hanno rilevato l’azienda, rifiutando la proposta della vecchia proprietà di spostare la produzione in Armenia. È una storia che parla di riscatto e tenacia, di lavoratori che hanno deciso di tenere viva una tradizione artigianale in Italia. Questa scelta ha mantenuto a Città di Castello un polo produttivo unico nel panorama della ceramica di lusso, confermando l’importanza del territorio e della manualità italiana in un settore molto competitivo.
Con il passare degli anni, però, si è aggiunta una nuova sfida: il cambiamento climatico. Le estati sono diventate molto più calde e prolungate, mettendo a dura prova le condizioni lavorative nel reparto produzione. I turni sono quindi stati riorganizzati per limitare l’esposizione al caldo e preservare i lavoratori, adattandosi a una realtà che muta rapidamente.
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Turni anticipati e orari ridotti per limitare il disagio da caldo
Dal primo giugno, Ceramiche noi ha spostato l’inizio delle attività produttive alle 5 del mattino, con una conclusione fissata non oltre le 13. Durante le ore più calde della giornata l’attività si riduce drasticamente, limitandosi alle operazioni necessarie per mantenere attivi il forno e la pressa. Questo permette agli operai di evitare il picco di calore che interessa il pomeriggio, quando la temperatura nel capannone potrebbe diventare insopportabile.
La scelta di lavorare nelle ore più fresche ha anche un impatto positivo sulla qualità della ceramica, poiché alcuni processi risultano più stabili in ambienti a temperatura contenuta. L’area produttiva, inoltre, gode di una posizione fortunata: non riceve la luce diretta del sole al mattino, offrendo così un ambiente di lavoro meno gravoso. Questi accorgimenti sono necessari soprattutto perché l’ondata di calore si intensifica ogni stagione e la durata si allunga di anno in anno.
Il forno verde: tecnologia e sostenibilità al servizio della produzione
Il vero cuore produttivo della fabbrica è costituito da un grande forno che raggiunge temperature fra i mille e i 1.200 gradi centigradi. Questo forno funziona grazie a una miscela di gas e idrogeno verde autoprodotto in loco, attraverso un processo di elettrolisi alimentato da pannelli solari. La scelta del forno a idrogeno riduce le emissioni di anidride carbonica e rappresenta una scelta concreta verso una produzione più sostenibile.
L’impianto è dotato di un sistema di recupero dei gas combusti, che contribuisce a migliorare l’efficienza energetica dell’intero ciclo produttivo. Nonostante l’isolamento termico, una piccola parte di calore si disperde nell’ambiente di lavoro, aggravando la percezione del caldo da parte degli operai. Per questo motivo, Ceramiche noi sta sperimentando soluzioni tecniche come grandi finestre aerate e pareti con sistemi di raffreddamento ad acqua ghiacciata. Questi interventi sono ancora in fase di studio, ma potrebbero ridurre sensibilmente il carico termico all’interno dello stabilimento.
L’impatto del clima e le strategie tradizionali per affrontare l’estate
Il cambiamento climatico si fa sentire con ondate di calore più frequenti e intense, che ormai durano per lunghi periodi ogni anno. La situazione spinge Ceramiche noi a bilanciare la necessità di mantenere la produzione con la salute e la sicurezza dei lavoratori. Tra le strategie adottate, restano in vigore metodi più semplici ma utili: sfruttare le ore fresche del mattino e limitare al minimo le attività nelle ore centrali più calde.
Questa scelta riflette una realtà concreta e senza compromessi: il caldo può compromettere il lavoro e mettere in difficoltà chi resta a lungo in fabbrica. Ceramiche noi quindi adatta il ritmo produttivo senza rinunciare all’artigianalità e alla qualità del prodotto, con un occhio attento al benessere delle persone. Allo stesso tempo, l’azienda continua a cercare soluzioni tecniche che possano mitigare il problema anche in futuro, trovando un equilibrio tra ambiente di lavoro, sostenibilità e tradizione.