Un’esplosione il 4 luglio in via dei Gordiani, Roma, ha messo in luce problemi radicati da anni nell’area intorno all’istituto comprensivo Simonetta Salacone. Alla base delle critiche la presenza di una fabbrica di smaltimento metalli e di un distributore di carburanti troppo vicini al giardino della scuola dell’infanzia, frequentata da bambini piccoli. Il comitato dei genitori segnala condizioni ambientali che avrebbero messo a rischio la salute dei bambini e del personale scolastico da lungo tempo.
La richiesta di interventi e tutele per la scuola e la zona circostante
Dopo la tragedia del 4 luglio, cresce la richiesta di interventi urgenti a tutela della scuola e dell’intera area. Il comitato dei genitori e le realtà locali chiedono verifiche approfondite sulle condizioni ambientali e di sicurezza. Serve una riorganizzazione delle attività produttive, o almeno una corretta separazione tra le zone industriali e quelle destinate a scuole e abitazioni.
L’obiettivo prioritario è fornire spazi salubri e sicuri a bambini e personale scolastico, eliminando rischi derivanti dalla presenza di industrie pesanti e impianti pericolosi. Si chiede anche una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti su quanto denunciato da anni, per procedere con misure concrete che possono ridurre l’inquinamento e prevenire nuovi incidenti.
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La vicenda segna un punto critico per la zona intorno a via dei Gordiani. La tutela della salute pubblica, specialmente quella infantile, emerge come questione centrale per la comunità. L’attenzione resta alta, ma è necessario passare rapidamente dal rischio alle azioni concrete.
La mcr metalli e la vicinanza pericolosa al giardino della scuola dell’infanzia
La Mcr metalli, azienda che si occupa di smaltire metalli in via Balzani, si trova a pochi metri dal giardino dell’asilo. Secondo quanto riportato nella nota firmata dal comitato dei genitori, questa realtà produttiva condivide il muro di cinta con il giardino della scuola, comportando un serio rischio di contaminazione ambientale. L’inquinamento è causato dalle sostanze rilasciate durante le fasi di trattamento e smaltimento, che possono impregnare l’aria e il terreno nella zona circostante.
Questa vicinanza è fonte di preoccupazione soprattutto per i bambini che frequentano l’infanzia, una fascia delicata dove il contatto con agenti tossici può avere conseguenze gravi. Il personale A.T.A. e gli insegnanti che lavorano nella scuola sono esposti ogni giorno a queste condizioni. La fascia d’età coinvolta corrisponde a bambini tra i 3 e 5 anni, i più vulnerabili a danni causati da agenti chimici nell’ambiente.
La nota del comitato denuncia quindi una situazione non più tollerabile già prima dell’esplosione. L’attività industriale di Mcr metalli risulta incompatibile con un contesto scolastico e residenziale, ma non solo: nei pressi si trova anche un distributore di carburanti, a pochi metri, che aggiunge ulteriori sostanze inquinanti nella zona.
La protesta del comitato albero magico contro l’inquinamento da più di dieci anni
Il comitato Albero Magico segue da oltre un decennio la vicenda dell’area intorno alla scuola Simonetta Salacone. Da più di dieci anni denuncia condizioni di degrado e inquinamento che si riflettono direttamente sulla vita quotidiana dei bambini e degli insegnanti. Quella del 4 luglio non è stata una tragedia imprevedibile, spiegano i genitori, ma il risultato di anni di incuria e mancata attenzione da parte di chi avrebbe dovuto intervenire. La loro protesta si concentra in modo particolare sulla presenza di attività industriali adatte a ben altri contesti, che si trovano oggi confinanti con gli spazi dedicati alla scuola.
Le criticità non riguardano solo un episodio occasionale. Il comitato sostiene che le sostanze nocive prodotte dalle aziende presenti nella zona hanno inquinato l’aria per anni. Il giardino e gli spazi aperti dove i più piccoli trascorrono buona parte della giornata sono stati contaminati in modo costante. La situazione ha avuto impatti non solo sulla salute dei bambini tra i 3 e 5 anni, ma anche sul personale scolastico, docenti e operatori Ata, che hanno subito un’exposizione prolungata.
L’esplosione del 4 luglio come manifestazione di problemi strutturali
L’esplosione verificatasi in via dei Gordiani quel 4 luglio è stata rischiosa per l’intera area, compresa la scuola Simonetta Salacone. Ma per chi segue da anni la situazione, quanto accaduto è stata solo la conseguenza più evidente di un problema già esistente e ignorato a lungo. Il comitato dei genitori sottolinea come l’incidente abbia amplificato i danni, colpendo anche le strutture scolastiche.
L’evento ha fatto emergere in modo drammatico la fragilità della zona, esposta a rischi elevati a causa della vicinanza di attività industriali e di impianti pericolosi. Il personale e i bambini coinvolti sono stati esposti a sostanze tossiche e rischi immediati di esplosione, tanto che la sicurezza del luogo viene messa in discussione.
Molti genitori e insegnanti hanno già manifestato disagio e timori per la salute dei bambini, dati gli effetti prodotti dall’esplosione. La denuncia del comitato non si limita al singolo evento ma punta il dito contro una gestione del territorio che ha permesso la convivenza di attività incompatibili e rischiose in uno stesso spazio, con conseguenze evidenti e potenzialmente letali.
“Quella del 4 luglio non è stata una tragedia imprevedibile, ma il risultato di anni di incuria”, affermano i genitori del comitato Albero Magico.