La campagna elettorale per le regionali nelle Marche si concentra su scelte ambientali e urbanistiche cruciali per il futuro di Ancona. Il centrosinistra ha inserito nel proprio programma un netto rifiuto delle grandi navi da crociera nella banchina del porto antico, sostenendo invece la creazione di un’area marina protetta e la riapertura della stazione marittima, segnando una svolta rispetto alle strategie adottate negli ultimi anni.
Il centrosinistra e la scelta contro il banchinamento del porto antico
Il candidato presidente delle Marche, matteo ricci, ha presentato il programma elettorale con posizioni chiare sulla gestione del porto di Ancona. Una delle novità più significative è il rifiuto di destinare il molo clementino alle grandi navi da crociera. Questo progetto era stato portato avanti dalla giunta precedente, guidata da valeria mancinelli, e aveva suscitato forti critiche da molti cittadini e realtà locali.
Le parole di francesco rubini
Francesco rubini, vicepresidente del consiglio comunale e esponente di altra idea di città, ha commentato il cambiamento di linea con un messaggio diretto. Ha sottolineato come “questa decisione rappresenti un riconoscimento degli errori commessi nei dieci anni precedenti.” L’annuncio del centrosinistra, infatti, punta a invertire una politica giudicata dannosa per il porto e per l’ambiente marino.
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Rubini ha ricordato che la sua lista comunale si era schierata contro il banchinamento già nel 2024. La manifestazione promossa lo scorso settembre, che aveva visto una forte partecipazione di cittadini e associazioni, chiedeva la salvaguardia del molo clementino da un utilizzo eccessivo da parte del traffico crocieristico. Questo movimento ha espresso la volontà di proteggere gli spazi portuali e mantenere un equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale.
Critiche alla precedente giunta mancinelli e alle candidature regionali
Le nuove posizioni del centrosinistra comportano un ritorno sulla politica adottata dall’amministrazione mancinelli, che ha sostenuto invece il progetto di ampliamento per le crociere. Francesco rubini ha messo in discussione la coerenza del partito democratico di Ancona, che al momento sostiene ancora la candidatura di valeria mancinelli alle regionali.
Rubini ha richiamato l’attenzione sui ruoli di mancinelli e di ida simonella, entrambe individuate come promotrici delle politiche di sviluppo portuale oggi criticate in pubblico. Secondo il consigliere, “la contraddizione tra il programma regionale e le figure candidate su posizioni diverse crea confusione tra l’elettorato” e mancano chiarezza sulle reali intenzioni della coalizione.
Il dibattito intorno a queste scelte politiche si focalizza sulla necessità di trasparenza e rigore da parte di chi si presenta al voto. I cittadini chiedono risposte precise, soprattutto quando si tratta di interventi che incidono sull’ambiente locale e sulla qualità della vita in città. Le dichiarazioni di rubini, infatti, rivolgono una domanda diretta proprio al pd di Ancona, invitandolo a prendere una posizione netta in vista delle elezioni.
Alternative sostenibili nel programma del centrosinistra
Accanto al rifiuto delle grandi navi sul molo clementino, il programma del centrosinistra promuove due proposte considerate strategiche per la tutela ambientale e la valorizzazione del porto di Ancona. La prima riguarda la creazione di un’area marina protetta, misura che punta a salvaguardare la biodiversità e prevenire attività dannose lungo le coste.
L’istituzione di questa zona speciale mira a garantire uno spazio dove flora e fauna acquatica possano riprodursi e sopravvivere senza pressioni eccessive da parte dell’uomo, in particolare il traffico navale intenso. Un’area marina protetta potrebbe anche facilitare attività turistiche eco-compatibili, come immersioni e visite naturalistiche, valorizzando insieme la sostenibilità e l’economia locale.
La seconda proposta è la riapertura della stazione marittima, un luogo chiave per l’accoglienza dei passeggeri e la gestione degli imbarchi. Ripristinare questo spazio significherebbe anche migliorare l’infrastruttura portuale senza ricorrere a interventi che impattano pesantemente sull’ambiente, come l’ampliamento della banchina.
Queste scelte programmatiche, raccolte nel documento presentato da ricci, sottolineano una linea di pensiero orientata al rispetto dell’ecosistema marino e alla valorizzazione di servizi più sostenibili per la città.
La protesta e le manifestazioni contro il progetto del porto crocieristico
L’opposizione al progetto di ampliamento per le grandi navi nel porto di Ancona non è una novità. Nel settembre scorso una manifestazione promossa da associazioni ambientaliste, comitati cittadini e liste locali di sinistra ha attirato l’attenzione sulla questione.
La manifestazione aveva lo scopo di fermare il banchinamento del molo clementino e ribadire la necessità di una gestione portuale rispettosa del mare e dei suoi abitanti. In quella occasione, altra idea di città è stata tra i principali organizzatori e ha spinto per un dialogo pubblico sul futuro del porto, mettendo in evidenza i rischi derivanti da un utilizzo eccessivo e non regolamentato delle infrastrutture portuali.
Il movimento ha raccolto molti consensi, a testimonianza della preoccupazione crescente in città verso un modello di sviluppo che pare ignorare gli effetti sull’ambiente, senza però proporre alternative concrete fino ad oggi. La posizione più recente del centrosinistra regionale si allinea a questo sentimento diffuso, rappresentando una svolta politica.
Gli sviluppi in vista delle elezioni regionali sono seguiti con attenzione, perché la decisione su questo tema avrà ricadute importanti sul territorio e sull’economia di Ancona. Anche il modo in cui verranno gestiti i rapporti tra ambiente e infrastrutture costituisce un banco di prova per la coalizione che aspira a governare la regione.