Centrosinistra in piazza a roma sabato 7 giugno per la manifestazione a sostegno di gaza con 50mila partecipanti previsti

Centrosinistra in piazza a roma sabato 7 giugno per la manifestazione a sostegno di gaza con 50mila partecipanti previsti

A Roma il centrosinistra organizza un corteo con 50mila persone per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, sospensione dell’invio di armi a Israele e condanna netta dell’antisemitismo durante la manifestazione.
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A Roma, sabato 7 giugno, il centrosinistra organizza una grande manifestazione con 50mila persone per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, la sospensione dell’invio di armi a Israele e il rispetto dei diritti umani, con interventi di leader politici e voci della società civile. - Gaeta.it

La città di roma si prepara ad accogliere una grande manifestazione del centrosinistra dedicata alla situazione di Gaza. L’evento, in programma sabato 7 giugno, si annuncia come una delle più importanti mobilitazioni politiche di questo periodo, con circa 50mila persone attese lungo il percorso da piazza Vittorio a piazza San Giovanni. Il corteo coinvolgerà diverse forze politiche e realtà sociali, ponendo al centro della protesta temi come il cessate il fuoco e la sospensione dell’invio di armi. La manifestazione si presenta anche come momento di confronto tra diverse voci italiane e internazionali, segnando un passaggio significativo nel dibattito sulla crisi mediorientale.

Il corteo a roma e i protagonisti dell’iniziativa

Sabato 7 giugno a roma il centrosinistra mette in campo un corteo che partirà da piazza Vittorio alle 14 per raggiungere piazza San Giovanni. La manifestazione è organizzata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. La scelta di piazza San Giovanni come punto di arrivo è simbolica e strategica, offrendo spazio anche per gli interventi pubblici dalle 16 circa. Sono attesi discorsi da parte di alcuni dei principali leader dell’opposizione, tra cui Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Questi interventi rappresenteranno un momento chiave per spiegare le ragioni della protesta e illustrare le richieste portate in Parlamento.

Richieste e dissensi interni

Il corteo vuole mettere in evidenza alcune richieste precise. Tra queste spiccano il cessate il fuoco immediato nella striscia di Gaza, la fine dell’occupazione israeliana e la sospensione dell’invio di armi da parte dell’Italia a Israele. Viene chiesto inoltre di garantire senza impedimenti l’accesso agli aiuti umanitari nella zona colpita dalla crisi e la sospensione dell’accordo di associazione tra Unione europea e Israele. L’iniziativa coinvolge anche diverse associazioni impegnate nella cooperazione internazionale, come l’Associazione delle Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale e la Fondazione PerugiAssisi. La presenza di queste organizzazioni sottolinea la dimensione sociale e umanitaria del manifestare.

Al contrario, alcune realtà pro Palestina non parteciperanno al corteo di sabato. L’Associazione dei Palestinesi in Italia ha espresso forti riserve, sostenendo che la manifestazione non rispecchia le richieste storiche del popolo palestinese e potrebbe risultare inutile o addirittura dannosa. L’associazione degli studenti palestinesi ha criticato l’assenza di un dialogo con le comunità palestinesi presenti in Italia, giudicando la protesta come uno strumento politico privo di reale condivisione. Questi dissensi mostrano come la questione palestinese resti complessa anche negli ambienti di solidarietà e denuncia italiana.

La piattaforma politica e la netta condanna dell’antisemitismo

I leader coinvolti nel corteo hanno ribadito in più occasioni la netta assenza di antisemitismo nella manifestazione. Prima dell’avvio del corteo, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno voluto chiarire la linea della protesta, sottolineando che il messaggio centrale riguarda il fermo stop al massacro di civili palestinesi e la critica alla politica del governo israeliano guidato da Netanyahu. La segretaria del Partito Democratico ha ricordato che la piattaforma politica alla base dell’evento è la stessa della mozione parlamentare unitaria, netta nelle sue richieste e intransigente sulle ambiguità.

Giuseppe Conte ha respinto con forza ogni accusa di antisemitismo, affermando che “tali polemiche distraggono dall’obiettivo reale: fermare la violenza e il genocidio che si sta consumando a Gaza.” Ha evidenziato come le responsabilità vadano attribuite in primo luogo al governo israeliano, accusato di agire senza rispetto delle norme internazionali. Dello stesso tono sono stati gli interventi di Angelo Bonelli, che ha condannato esplicitamente Hamas e ha definito infondate le accuse di antisemitismo rivolte ai manifestanti o agli organizzatori. I 4 leader hanno voluto imprimere un segno chiaro nel dibattito, mantenendo la protesta entro coordinate esclusive di diritti umani e pace.

Le voci dal palco

Alla manifestazione da palco prenderanno la parola anche giornalisti, storici, medici e attivisti, offrendo una pluralità di prospettive. Tra i nomi ci sono il giornalista palestinese Abubaker Abed, la storica Anna Foa, e giornalisti come Rula Jebreal e Gad Lerner. Luisa Morgantini rappresenterà Assopace, mentre Emiliano Manfredonia sarà presente per le Acli. Il medico chirurgo Feroze Sidhwa, che ha operato a Gaza e ha testimoniato all’Onu, porterà la sua esperienza diretta. Infine, sarà presente anche un giovane israeliano che ha rifiutato il servizio militare, segno di una protesta che vuole includere voci critiche anche dal lato israeliano.

La manifestazione a milano e gli episodi di antisemitismo

Il giorno precedente, venerdì 6 giugno, a milano si è tenuta un’iniziativa promossa da Italia Viva e Azione, intitolata “Due popoli, due Stati, un destino”, presso il teatro Parenti. Anche questa manifestazione si è concentrata sulla situazione in medioriente, ma ha subito episodi di tensione legati alla comparsa di scritte antisemite fuori dal luogo dell’evento. Gli organizzatori hanno condannato subito il gesto, impegnandosi a mantenere un confronto civile e rispettoso su un tema delicato e complesso.

Il clima di crescente attenzione sulla situazione palestinese e israeliana si riflette anche in questi fatti, che testimoniano quanto la discussione possa diventare tesa e divisiva nel nostro paese. L’episodio di milano ricorda come ogni azione pubblica debba salvaguardare il rispetto delle diverse comunità, evitando che il dibattito si trasformi in scontro ideologico o in manifestazioni di odio che attraversano trasversalmente le piazze italiane. A roma, la manifestazione di sabato cerca proprio di contenere queste tensioni, marcando una linea netta contro ogni forma di antisemitismo.

Modifiche alla viabilità per la manifestazione

L’arrivo di un corteo così consistente a roma ha reso necessario un piano di gestione della mobilità urbana coordinato dal Comune. Le forze dell’ordine hanno predisposto una serie di chiusure stradali e divieti di sosta sin dalle prime ore del mattino, per garantire lo svolgimento della manifestazione e la sicurezza dei partecipanti. Sono interessate piazza Vittorio Emanuele II, piazza di Porta San Giovanni, via Emanuele Filiberto e viale Carlo Felice, con blocchi in più punti strategici lungo il percorso.

La viabilità subirà cambiamenti importanti, con chiusure parziali o totali in alcune vie, come il tratto tra piazza di Porta San Giovanni e via Ludovico di Savoia, e in altre zone limitrofe ai luoghi della manifestazione. Anche le corse dei mezzi pubblici saranno deviate o limitate per tutta la giornata di sabato. Le linee più interessate includono la 3, la 5, la 14, la 16, la 51, la 81 e altre ancora, con modifiche che riguarderanno gli autobus e tram in transito nell’area.

L’ente comunale ha invitato i cittadini a informarsi sulle variazioni in programma per evitare disagi e ha consigliato di utilizzare mezzi di trasporto alternativi nei giorni dell’evento. La gestione della mobilità seguirà l’evolversi della manifestazione, con possibili aggiustamenti in tempo reale, per mantenere un equilibrio tra sicurezza e fluidità del traffico nel centro della capitale. In un fine settimana molto impegnativo per roma, la mobilitazione di sabato rappresenta uno degli eventi più rilevanti sul piano politico e sociale.

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