Centrodestra senza accordo sul terzo mandato, tensione fra Lega e Fratelli d'Italia rallenta decisione in Senato

Centrodestra senza accordo sul terzo mandato, tensione fra Lega e Fratelli d’Italia rallenta decisione in Senato

Il centrodestra si divide sul terzo mandato per i governatori, con Forza Italia contraria e tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia; in Veneto cresce la sfida per la successione a Luca Zaia.
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Il centrodestra è diviso sul terzo mandato per i governatori, con Forza Italia contraria e tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia; la decisione slitta al Senato, mentre resta aperta la sfida per la successione a Zaia in Veneto. - Gaeta.it

Il confronto sul terzo mandato per i governatori ha tenuto impegnati i partiti del centrodestra fino all’ultimo momento. Lo scontro si è focalizzato soprattutto sulla mancata intesa tra Lega e Fratelli d’Italia, con Forza Italia che ha mantenuto una posizione ferma e contraria dall’inizio. La discussione, arrivata a un passaggio cruciale in parlamento, potrebbe slittare in Senato entro la prossima settimana e lascia aperti dubbi sull’assetto interno alla coalizione, soprattutto in vista delle elezioni regionali.

Il voto sul terzo mandato tra confusione e rinvii in senato

Al Senato, il dibattito sulla possibilità di estendere il mandato dei governatori ha attraversato fasi di stallo e tensione, con la commissione bilancio chiamata a dare il via libera prima del voto ufficiale. Quella calendarizzata per giovedì mattina, infatti, potrebbe saltare se la commissione non esprimerà parere favorevole, costringendo a uno slittamento della conta. I numeri in commissione affari costituzionali a Palazzo Madama sono molto risicati e non assicurano una maggioranza certa.

Tentativi di apertura e posizioni ferme

La proposta iniziale, a cui avevano dato cenni di apertura soprattutto alcuni deputati di Fratelli d’Italia come Giovanni Donzelli, avrebbe potuto aprire la strada a un colpo di scena. Azione, con la Lega e forse anche noi moderati, avevano mostrato qualche disponibilità a discutere l’emendamento, ma il veto netto di Forza Italia ha imposto freni decisivi. La rigidità del partito guidato da Antonio Tajani ha ribadito chiara la contrarietà al terzo mandato, netto fin dall’inizio.

Fratture nel centrodestra: il ruolo decisivo di lega, fratelli d’italia e forza italia

Fratelli d’Italia aveva riaperto il discorso con una mossa a sorpresa, proponendo un quinquennio supplementare per i governatori. Un’apertura che avrebbe potuto allargare la coalizione ma che è stata bloccata da legami e divergenze interne. Giovanni Donzelli ha ammesso che l’assenza di un’intesa dalla parte di Lega e Forza Italia ha fatto svanire l’ipotesi di cambiamento. La legge avrebbe permesso di riabilitare politicamente figure come Luca Zaia in Veneto, Vincenzo De Luca in Campania e Michele Emiliano in Puglia, Regioni che stanno per andare al voto a ottobre-novembre.

La posizione di forza italia e l’ambiguità della lega

Ma il no deciso di Forza Italia, che ha escluso il proprio voto sin dall’inizio per motivi di principio, e l’ambiguità di Lega hanno lasciato in sospeso la questione. Matteo Salvini, infatti, ha preferito mantenere un profilo basso e ha dichiarato la necessità di attendere la decisione della commissione. Questo atteggiamento ha irrigidito ancora di più la situazione, mostrando un blocco tra i partiti che compongono il centrodestra.

La sfida per la successione a zaia e gli equilibri del centrodestra in veneto

Con il fallimento del terzo mandato, rimane però aperto il nodo più spinoso: chi succederà a Luca Zaia in Veneto? Il governatore, alla guida della regione da molti anni, non potrà più candidarsi e la competizione per il suo posto è già accesa. La Lega rivendica la continuità politica, puntando su Alberto Stefani, suo vice, deputato e segretario della Liga Veneta, anche se ha poco più di trent’anni.

Interessi diversi per il veneto

Fratelli d’Italia intende rivendicare un ruolo più pesante nella regione, anche alla luce del proprio peso elettorale. Forza Italia, seppur presente nel territorio, rimane in posizione defilata, monitorando gli sviluppi. Lo scacchiere veneto potrebbe quindi subire cambiamenti importanti, in caso di decisioni definitive sui candidati.

La partita resta aperta non solo per il Veneto ma anche per la legittimazione interna del centrodestra, che dovrà decidere come muoversi nel prossimo futuro. La scelta finale sarà di competenza dei leader nazionali, attesi a riunirsi per cercare un punto di accordo su una questione che ha diviso molte anime della coalizione.

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