Nel cuore di Napoli si prepara una serata all’insegna della tradizione culinaria storica. Domani alle 21, la Taverna La Riggiola ospiterà la cena borbonica intitolata ‘A tavola con Ferdinando e Carolina’. L’evento, organizzato da Pietro Micillo, propone un viaggio gastronomico nel passato con pietanze tipiche della corte borbonica, rielaborate per riscoprire i sapori autentici di un’epoca centrale per la cultura napoletana.
La taverna la riggiola e l’evento dedicato alla cucina borbonica
La Taverna La Riggiola, situata a Napoli, si prepara ad accogliere appassionati e curiosi con una serata speciale. L’evento nasce dalla volontà di Pietro Micillo, patron del locale con radici profonde nella tradizione agricola napoletana. La cena borbonica sarà un’occasione per portare in tavola piatti classici della cucina di corte, rivisitati secondo le tecniche dello chef Marco Montella, nato e cresciuto a Napoli.
Un tuffo nella storia famigliare e territoriale
Micillo racconta come il ristorante rifletta una storia familiare iniziata nel 1892, dedicata alla coltivazione di ortaggi unici che rappresentano l’identità gastronomica della città. L’atmosfera scelta mira a far rivivere la convivialità e la semplicità di quei tempi, facendo rivivere sapori antichi in uno spazio accogliente. La cena, dunque, è più di un pasto, rappresenta un tuffo nelle radici culturali partenopee.
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Il menù: piatti storici della cucina di corte con rivisitazioni moderne
Lo chef Marco Montella ha preparato un menù che celebra la gastronomia napoletana attraverso ricette storiche. Tra i piatti proposti si trovano la parmigiana di melanzane, piatto simbolo della tradizione, e il sartù di riso, un classico ricco di gusto. In aggiunta, si potranno gustare le uova alla monachina, un piatto tipico della cucina borbonica meno conosciuto ma rappresentativo della raffinatezza dell’epoca.
Dolce tradizionale e raffinato
Per chiudere la serata, la proposta dolce è la “scazzetta del cardinale”, una preparazione a base di pan di spagna farcito con crema allo strega e fragoline di bosco. Il dessert rievoca storie e sapori legati alla corte, offrendo un finale dolce che richiama atmosfere di festa e cura dei dettagli.
Significato storico e culturale della cucina borbonica a napoli
La cucina napoletana deve molto alle contaminazioni e alle innovazioni introdotte durante il regno di Ferdinando IV di Borbone. Il sovrano, noto per il suo legame col popolo e soprannominato il re “lazzarone”, amava portare sulla sua tavola piatti tipici della tradizione popolare, che oggi sono pilastri della gastronomia campana.
Pietro Micillo sottolinea come molte delle specialità che conosciamo oggi abbiano origini nella cucina di corte borbonica. Questi piatti non solo riflettono ingredienti genuini ma raccontano anche una storia di scambi sociali e culturali. La rievocazione culinaria quindi diventa un modo per mantenere viva la memoria di un tempo e per valorizzare le risorse del territorio campano. In questo senso, ogni ingrediente usato è un ponte diretto con il passato, capace di parlare a chi assaggia attraverso il gusto.
Il ruolo dello chef marco montella nella riscoperta delle tradizioni
Marco Montella porta in tavola la sua esperienza maturata in varie cucine italiane con un deciso radicamento nelle specialità napoletane. La sua interpretazione mira a rispettare le ricette originali ma senza rinunciare a piccole innovazioni che rendano i piatti più adatti al palato contemporaneo.
Il rapporto tra tradizione e innovazione si traduce nella scelta di materie prime di qualità e nella cura di ogni passaggio della preparazione. Montella considera ogni piatto un racconto da trasmettere, dove il legame con il territorio emerge in maniera netta. Questo approccio consente di conservare intatto il valore storico delle pietanze pur conferendo loro una freschezza indispensabile per incontrare le aspettative di oggi.
Un progetto più ampio per la tradizione napoletana
Il lavoro dello chef è così parte di un progetto più ampio, volto a mantenere vive le tradizioni culinarie di Napoli. La serata di domani sarà una testimonianza concreta di questo percorso, con piatti che riportano indietro nel tempo senza perdere il contatto con il presente.