Nella notte di sabato nel quartiere dinegro di genova, una giovane di 22 anni ha perso la vita travolta da una guardia giurata alla guida di una ford. Le autorità hanno avviato accertamenti sul possibile utilizzo del cellulare da parte dell’autista al momento dello schianto. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza consentono agli inquirenti di ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente.
Le indagini sul cellulare della guardia giurata
Gli agenti della sezione infortunistica della polizia locale hanno sequestrato il telefono della guardia giurata coinvolta nel tragico evento. L’obiettivo è stabilire se l’uomo stesse utilizzando il cellulare mentre guidava. Il pm Daniela Pischetola ha disposto il sequestro per raccogliere prove utili e chiarire ogni dettaglio della vicenda. L’attenzione delle forze dell’ordine si concentra infatti proprio sul momento immediatamente precedente l’urto.
Il cellulare potrebbe fornire informazioni chiave sulla presenza di chiamate, messaggi o altre attività che potrebbero aver distratto l’autista. Tenere il telefono mentre si guida è vietato dalla legge e può aggravare le conseguenze in caso di incidente grave. La dettagliata analisi del dispositivo permetterà di verificare se ci fosse una negligenza da parte della guardia giurata nel maneggiare il cellulare.
Leggi anche:
Dinamica dell’incidente e rilievi della polizia
Il sinistro è avvenuto in una zona ben coperta dalle telecamere di videosorveglianza, a breve distanza da un semaforo. Le registrazioni mostrano la giovane Sara Marzolino attraversare la strada lontano dalle strisce pedonali. Prima di avanzare si ferma, guarda a sinistra e poi a destra, valutando apparentemente la situazione del traffico. La ford condotta dalla guardia giurata arriva a velocità elevata, stimata dai rilievi intorno ai 100 chilometri all’ora.
Approfondimenti sulla dinamica
L’impatto è violento: la vittima viene investita e sbalzata contro il semaforo. Nonostante la visibilità fosse chiara e il tratto rettilineo, l’autista non ha potuto evitare l’urto. Dopo lo schianto, il guidatore si è fermato per prestare soccorso, elemento che indica un primo tentativo di gestione della situazione.
Gli agenti hanno effettuato test su alcol e sostanze stupefacenti, dai quali è emerso un risultato negativo per l’autista. Questo esclude già la guida sotto effetti di droghe o alcool come causa del sinistro, lasciando spazio a ulteriori approfondimenti sulle condizioni di guida e attenzione del conducente.
Testimonianze e sviluppo dell’inchiesta
Al momento, la giovane amica di Sara, che si trovava a pochi passi dietro di lei al momento del trauma, si trova in stato di shock. Quando sarà in grado di parlare, sarà ascoltata dagli investigatori come testimone oculare. La sua testimonianza potrà chiarire meglio comportamenti e movimenti prima dell’incidente.
La pm Daniela Pischetola ha disposto anche l’autopsia di Sara per comprendere con esattezza le cause che hanno portato al decesso. L’uomo indagato per omicidio stradale rischia conseguenze penali rilevanti, in base agli sviluppi dell’inchiesta.
L’attenzione resta alta sul controllo del cellulare dell’autista e sulla rilevazione delle immagini di videosorveglianza per capire se sia stato possibile evitare la tragedia o se altre circostanze abbiano influito. Le informazioni raccolte nei prossimi giorni daranno un quadro più chiaro di quanto accaduto sabato notte a dinegro.