Questa mattina l’area archeologica di Pompei ha registrato un cedimento parziale in una struttura già danneggiata dal terremoto del 1980. Il fenomeno coincide con uno sciame sismico in corso nei Campi Flegrei, che ha prodotto scosse con magnitudo fino a 3.2. Gli interventi di messa in sicurezza e restauro erano già in corso sull’insula Meridionalis, dove si è verificato il danno, e nessuna persona è rimasta coinvolta nell’evento.
Lo sciame sismico nei campi flegrei e la sua influenza su pompei
Dalla mattinata di oggi, la zona dei Campi Flegrei, a nord di Napoli, ha subito numerose scosse di terremoto, con intensità massima registrata a 3.2 di magnitudo. Questa attività sismica ha interessato una vasta area, che comprende anche il complesso archeologico di Pompei. Gli studiosi monitorano da tempo l’area flegrea, nota per la sua instabilità geologica dovuta a movimenti di magma e pressioni sotterranee.
Possibile correlazione tra evento sismico e cedimento
Il collegamento diretto tra il terremoto e il cedimento all’interno dell’insula Meridionalis non è ancora stato formalmente confermato, ma la temporalità e la vicinanza geografica sono rilevanti. Durante questo tipo di sciami sismici anche strutture sensibili, come quelle antiche di Pompei, possono subire conseguenze dovute all’indebolimento di muri e volte. Gli eventi sono seguiti in tempo reale dal Parco Archeologico, che aggiorna sulla situazione e sulle misure intraprese.
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Il cedimento strutturale all’insula meridionalis: dettagli e stato dei luoghi
L’insula Meridionalis, una delle aree più visitate del sito archeologico di Pompei, ha mostrato questa mattina un cedimento parziale di un muro e di una porzione di volta. Si tratta di una struttura già vulnerabile, danneggiata dal violento terremoto che colpì la zona nel 1980. Da allora sono stati effettuati puntellamenti di supporto e lavori di restauro mirati a contenere ulteriori danni.
Al momento del cedimento non erano presenti visitatori nella struttura e il parco ha confermato l’assenza di feriti o persone coinvolte. La zona interessata non conserva affreschi o oggetti mobili di pregio, elemento che limita il rischio di perdita di reperti storici. L’attenzione ora è tutta rivolta alla sicurezza e al contenimento del danno, con un pronto intervento di tecnici e archeologi per stabilizzare la parte crollata.
Le operazioni di messa in sicurezza e il monitoraggio futuro
Il Parco Archeologico di Pompei ha avviato subito le attività per la messa in sicurezza dell’area interessata dal cedimento. Questi lavori sono fondamentali per evitare ulteriori crolli e preservare una struttura fragile. Gli addetti verificano lo stato delle superfici, controllano le eventuali crepe e posizionano nuovi puntellamenti dove necessario.
Sorveglianza continua e prevenzione
Il personale mantiene un monitoraggio stretto sia sulle condizioni dell’insula Meridionalis sia sul persistere dello sciame sismico nei Campi Flegrei, con sensori e sistemi di allerta. La situazione resta sotto osservazione per prevenire altre criticità, visto che i danni più piccoli possono evolversi rapidamente in problemi più gravi a causa della fragilità delle strutture antiche.
Questi interventi si inseriscono in un piano più ampio di tutela del patrimonio archeologico, importante non solo per la conservazione storica ma anche per la sicurezza dei visitatori e degli operatori. L’attenzione resta alta nei prossimi giorni, fino a quando la situazione geologica non tornerà stabile e i lavori di restauro potranno ripartire senza rischi.