C'è ancora tempo per richiedere l'esenzione canone Rai: scadenza a giugno e risparmi 90 euro

C’è ancora tempo per richiedere l’esenzione canone Rai: scadenza a giugno e risparmi 90 euro

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Canone Rai, come richiedere l'esenzione - gaeta.it

Per chi non possiede una TV, la legge consente l’esonero dal canone. Ma serve una comunicazione ufficiale entro i termini previsti.

Con l’inizio dell’estate, il tema torna ciclico, puntuale come ogni anno. C’è tempo fino al 30 giugno 2025 per richiedere l’esonero dal pagamento del canone RAI per il secondo semestre, ma chi intende ottenere l’esenzione per tutto l’anno avrebbe dovuto muoversi entro il 31 gennaio. Il canone resta una delle imposte più discusse, non solo per la sua natura, ma anche per il meccanismo con cui viene riscosso: l’addebito diretto nella bolletta della luce, automatizzato e difficilmente aggirabile, se non seguendo la procedura stabilita dalla normativa.

A cosa serve il canone RAI e perché viene addebitato a tutti

Introdotto nel lontano 1938, il canone RAI è una tassa sul possesso di un televisore, non sulla visione. Non importa se si guarda la tv o se si usano soltanto piattaforme in streaming: se in casa c’è un apparecchio in grado di ricevere il segnale, l’obbligo resta. In teoria, la tassa serve a garantire un servizio pubblico radiotelevisivo indipendente, finanziato dai cittadini e non dalla pubblicità.

Da diversi anni, per combattere l’evasione e semplificare la riscossione, il canone è inserito automaticamente nella fattura dell’energia elettrica. Chi riceve la bolletta e ha un’utenza domestica residenziale, si trova addebitata ogni mese una rata da 7 euro per dieci mesi, da gennaio a ottobre, per un totale annuale di 70 euro, cifra ridotta rispetto ai 90 euro degli anni precedenti.

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Canone Rai, Chi Può Evitarlo Nel 2025 E Come Fare Domanda – Gaeta.it

Il sistema parte da un’assunzione: chi ha la corrente elettrica ha anche un televisore. E questo rende necessario, per chi non lo possiede, comunicare la propria situazione. Altrimenti, si paga comunque.

Come evitare l’addebito: moduli, scadenze e indirizzi

Chi non ha in casa un apparecchio televisivo può evitare il pagamento, ma deve autocertificarlo. La legge lo consente, ma a precise condizioni. La prima è il rispetto delle scadenze: per l’esonero totale sul 2025, la dichiarazione andava inviata entro il 31 gennaio. Chi la presenta entro il 30 giugno avrà diritto all’esenzione solo per la seconda parte dell’anno, da luglio a dicembre.

La dichiarazione – una dichiarazione sostitutiva di atto notorio – può essere inviata in tre modi: online, dal sito dell’Agenzia delle Entrate, accedendo con SPID, CIE o CNS; tramite PEC, scrivendo a cp22.canonetv@postacertificata.rai.it; con raccomandata semplice, spedita all’indirizzo Ufficio Canone TV – c.p. 22 Torino, allegando una copia del documento d’identità.

Attenzione: l’esonero non si rinnova automaticamente. Anche chi ha già presentato la domanda l’anno scorso, e non ha acquistato un televisore nel frattempo, deve ripetere la procedura. In caso contrario, il canone verrà addebitato.

Nessun rimborso è previsto per chi dimentica di inviare la comunicazione. Né sono ammesse proroghe o deroghe. Il sistema è rigido, e la responsabilità è in capo al contribuente. Le critiche non mancano, e periodicamente si torna a parlare di una possibile abolizione del canone o di un suo ripensamento. Ma per ora, la norma resta quella.

E ogni anno, puntuale, la storia si ripete. Chi è informato può evitarlo. Chi se ne accorge troppo tardi, invece, paga.

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