La Corte di cassazione ha annullato con rinvio la condanna a sei anni inflitta a Michele Falotico, imputato di violenza sessuale di gruppo ai danni di due minorenni inglesi. Dietro l’annullamento c’è un ricorso presentato dall’avvocato Giandomenico Di Pisa, legale di fiducia di Falotico, che sottolinea diversi profili di criticità nella sentenza d’appello emessa nel 2024. La vicenda giudiziaria ruota intorno a un episodio avvenuto nel 2020 durante una festa a Marconia di Pisticci, in provincia di Matera, e coinvolge anche altri giovani indagati.
La condanna in appello e la scelta del rito abbreviato
Il 9 ottobre 2024 la corte di appello di Potenza ha confermato la condanna inflitta a Falotico in primo grado, risalente al luglio 2022. La pena ammontava a sei anni di carcere più le pene accessorie, oltre al risarcimento del danno e al pagamento delle spese legali. Il rito abbreviato scelto dal ragazzo ha evitato un processo con più gradi di giudizio, ma non ha evitato il verdetto di colpevolezza.
Il legale Di Pisa ha sempre sostenuto che il suo assistito fosse presente alla festa, ma non a conoscenza delle condotte contestate e senza mai avere contatti fisici con le vittime. Questa linea difensiva è stata presentata fin dall’inizio del procedimento e ha rappresentato il nucleo delle argomentazioni contro il giudizio penale. Nonostante questo, la conferma in appello sembrava chiudere definitivamente il caso.
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La vicenda giudiziaria e le accuse a pisticci
Il caso ha preso forma a seguito di un intervento della polizia di stato che, il 7 settembre 2020, ha arrestato otto ragazzi con l’accusa di violenza sessuale di gruppo su due ragazze minorenni inglesi. L’episodio sarebbe avvenuto in una villa durante una festa di compleanno a Marconia, frazione di Pisticci, nel materano. Falotico è stato uno degli indagati, ma ha scelto un rito abbreviato, mentre gli altri imputati affrontano ancora un processo ordinario davanti al tribunale di Matera.
Secondo l’accusa, i ragazzi avrebbero partecipato a violenze sessuali ai danni delle due minorenni presenti. Il coinvolgimento di Falotico, che si è dichiarato estraneo ai fatti contestati dai coindagati, era basato sulla frequentazione della stessa festa, ma non su testimonianze o prove dirette di contatti con le vittime. L’arresto e il procedimento hanno alimentato un acceso dibattito locale, soprattutto per la gravità delle imputazioni e la giovane età delle persone coinvolte.
Il ricorso in cassazione e i motivi dell’annullamento
Il 2025 ha portato una svolta con il ricorso di cassazione presentato dall’avvocato Di Pisa. L’impugnativa ha sottolineato una serie di errori e omissioni nella sentenza d’appello, tra cui la mancata valutazione complessiva delle prove e la violazione del principio “in dubbio pro reo”. Questo significa che in presenza di incertezze o di elementi contraddittori, la decisione dovrebbe favorire l’imputato.
La difesa ha contestato anche l’omesso esame di alcuni argomenti sollevati durante l’appello, che erano stati considerati inammissibili senza una motivazione soddisfacente, e la mancata concessione di attenuanti previste dalla legge. Questi profili hanno convinto la cassazione ad annullare la sentenza con rinvio, ovvero a far ripartire il procedimento da un nuovo giudice presso la corte d’appello di Salerno.
Il deposito della sentenza motivata chiarirà in dettaglio quali siano stati gli errori evidenziati dal supremo collegio giudiziario, ma ora Falotico potrà affrontare un nuovo processo che deciderà nuovamente sulla sua responsabilità. In contemporanea, il procedimento per gli altri indagati continua al tribunale di Matera.
La vicenda resta al centro dell’attenzione per la delicatezza delle accuse e per l’esito incerto del processo d’appello a venire, che definirà le sorti di Falotico e forse anche degli altri ragazzi coinvolti nella notte di Marconia.