La mobilitazione che ha percorso le vie di Caserta stamattina ha riunito più di mille cittadini accomunati dallo slogan “Siamo Umani – Pace, Diritti, Beni Comuni”. Il corteo, partito dalla stazione ferroviaria, ha raggiunto piazza della prefettura attraversando il centro storico, con l’obiettivo di portare avanti richieste legate alla pace, ai diritti sociali e alla tutela del territorio. L’evento ha visto la partecipazione di associazioni locali e nazionali, rappresentanti istituzionali e gruppi impegnati nelle questioni sociali più urgenti della città.
Le motivazioni alla base della manifestazione di caserta
La manifestazione è stata organizzata da diverse realtà del territorio come il Centro Sociale ex Canapificio, il Movimento Migranti e Rifugiati, il Comitato Città Viva e la Caritas di Caserta. Questi soggetti, insieme a cittadini comuni di tutte le età, hanno scelto di scendere in piazza per richiamare l’attenzione sulle crisi internazionali e nazionali che si riflettono direttamente sulla vita locale. La richiesta principale è un appello per la pace nei conflitti in Palestina e Ucraina, ma anche un fermo invito a mettere fine al riarmo che alimenta tensioni e sofferenze.
Oltre alle questioni internazionali, il corteo ha dato voce anche al bisogno di politiche più giuste nei confronti degli immigrati, della tutela ambientale e della gestione dei beni comuni. Questi temi hanno raccolto il sostegno di studenti, famiglie e semplici cittadini, in una manifestazione che ha unito diverse sensibilità attorno a un unico messaggio: un cambiamento reale per la salvaguardia dei diritti fondamentali.
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Confronto con le istituzioni locali e richieste specifiche apportate
Giunti a piazza della prefettura, una delegazione ha incontrato figure istituzionali come il questore, il vicario della prefetta, il vescovo Lagnese e alcuni parlamentari fra cui Sandro Ruotolo, Santillo del M5S e Graziano del PD. Durante l’incontro sono state avanzate richieste precise riguardanti diverse vertenze locali. Prima fra tutte, il rinnovo del patto di collaborazione in via Arno, un progetto che ha coinvolto la società civile per interventi sul territorio.
Un’altra questione evidenziata riguarda la gara per l’affidamento dei lavori dell’ex ONMI, edificio destinato alla creazione della casa del sociale intitolata a Mamadou Sy, nome simbolo della lotta per i diritti degli immigrati. Le associazioni hanno insistito per una rapida conclusione della gara e l’avvio immediato dei lavori, considerata una necessità per dare risposta concreta alle esigenze sociali della città.
La situazione dell’accoglienza a caserta tra difficoltà e mancanze
Fra i temi più urgenti portati in piazza è emersa la criticità del sistema di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo. Negli ultimi tempi la città ha visto la perdita dei servizi SAI dedicati agli adulti e ai minori, con pesanti ripercussioni sulla capacità di accogliere chi fugge da conflitti e persecuzioni. La chiusura di questi programmi ha ridotto l’assistenza, lasciando molte persone in condizioni precarie.
Parallelamente, è stato sollevato il problema della disponibilità abitativa per italiani e immigrati. Molte famiglie affrontano difficoltà nel trovare soluzioni abitative dignitose, complici anche la mancanza di un piano condiviso per la riqualificazione e il recupero di edifici abbandonati. Un esempio significativo riguarda un palazzo in via Acquaviva, diventato rifugio per senza fissa dimora ma lasciato al degrado. Le associazioni chiedono un intervento che contempli una gestione coordinata per restituire dignità a queste vie della città.
Rivendicazioni del movimento migranti e rifugiati nel contesto nazionale e locale
Il Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta ha portato in piazza istanze precise sull’immigrazione, sollecitando l’apertura di canali regolari per l’ingresso in Italia. Tra le richieste spiccano visti per studio, lavoro e ricongiungimento familiare, con l’obiettivo di contrastare i viaggi pericolosi e lo sfruttamento operato dai trafficanti. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un permesso di soggiorno per tutti i lavoratori entrati negli ultimi due anni grazie al decreto flussi, ormai diventato terreno fertile per forme di irregolarità.
La delegazione ha segnalato ritardi e difficoltà nell’ottenimento e nel rinnovo dei permessi di soggiorno da parte dell’ufficio immigrazione e ha chiesto tempi certi e procedure più accessibili per la protezione internazionale. Si è avanzata l’esigenza di una nuova normativa sulla cittadinanza che si allinei con quella di altri paesi europei.
Mamadou Kouassi, figura rappresentativa del movimento, ha ricordato che l’Italia ospita circa 6 milioni di stranieri, pari al 9% della popolazione. La convivenza multiculturale è una realtà da riconoscere, spiegata dalla presenza di persone nate nel nostro paese e di chi contribuisce al lavoro e alla crescita economica senza che tali diritti siano ancora pienamente garantiti.
La partecipazione della cgil e la sensibilizzazione sui temi referendari
Durante la manifestazione era presente anche una delegazione della CGIL che ha voluto promuovere l’attenzione sui quesiti referendari riguardanti lavoro e cittadinanza, temi fortemente connessi alle rivendicazioni dei manifestanti. L’intento era quello di favorire una maggiore partecipazione e consapevolezza tra la popolazione rispetto a decisioni che potrebbero influire sulle condizioni di vita di molti cittadini.
La presenza del sindacato ha aggiunto un elemento di peso alla mobilitazione, collegando le richieste di pace e diritti sociali con le iniziative istituzionali in corso, evidenziando l’importanza di un coinvolgimento diffuso per ottenere risposte concrete e adeguate.
La giornata di mobilitazione a Caserta ha messo insieme tante voci diverse, tutte orientate a richiamare la responsabilità delle istituzioni locali e nazionali, in un momento in cui le tensioni nel mondo e le difficoltà sociali spingono le persone a chiedere risposte rapide e tangibili. Il corteo ha fatto sentire chiaramente la necessità di tutelare la dignità delle persone, di salvaguardare la pace e di costruire un ambiente migliore, nel cuore della città e oltre.