Casapound cancella il convegno “Ucraina, trincea d’Europa”: il Bibi dice no

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Casapound cancella il convegno "Ucraina, trincea d'Europa": il Bibi dice no - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Il convegno intitolato “Ucraina, trincea d’Europa“, organizzato da Casapound e previsto per il 21 settembre, non si terrà presso la sala Bibi Service di via XX Settembre a Genova. La titolare dell’azienda, Giuliana Nastase, ha deciso di annullare l’evento dopo le tensioni emerse durante la recente conferenza stampa di Forza Nuova, che aveva già sollevato polemiche in città. La notizia è stata diffusa dal gruppo Genova antifascista, che aveva programmato una protesta per opporsi all’incontro di Casapound.

La situazione di tensione a Genova

Polemiche e denunce

La decisione di annullare il convegno non è avvenuta in un contesto di tranquillità. Infatti, i recenti disordini legati alla conferenza di Forza Nuova hanno influito notevolmente sulla reazione della comunità. Gli scontri che si sono verificati mercoledì scorso hanno portato a ben dieci denunce e hanno scatenato un clima di disagio nell’area. Genova antifascista, un gruppo attivo contro l’estremismo di destra, ha prontamente annunciato una nuova manifestazione per dissuadere il Bibi dall’affittare lo spazio per l’evento di Casapound.

Fascismo e libertà di espressione

Questo episodio riaccende il dibattito sulla libertà di espressione e sui limiti che gli spazi pubblici devono avere nel consentire eventi legati a tematiche controversi. La questione assume particolare rilevanza nell’ottica della lotta contro ideologie estremiste. Il caso di Casapound, in particolare, mette in evidenza le sfide che le autorità locali e i proprietari di spazi devono affrontare quando si tratta di bilanciare la libertà di parola con la necessità di mantenere l’ordine pubblico.

La posizione di Giuliana Nastase

Dichiarazioni di una imprenditrice

Giuliana Nastase ha commentato la sua decisione di non affittare il salone per l’evento di Casapound, facendo sapere che all’inizio si erano presentati come un’associazione benefica che raccoglieva generi alimentari per i bisognosi. Tuttavia, alla richiesta di prenotazione non era stata fornita alcuna locandina che indicasse il reale oggetto dell’incontro. “Mi reputo libera di decidere a chi affittare la sala. E qui posto per gli estremismi non ce n’è,” ha dichiarato Nastase, sottolineando come il suo principale obiettivo sia quello di organizzare eventi formativi.

La selezione dei clienti

La titolare del Bibi ha inoltre specificato che, in futuro, la sua sala verrà affittata esclusivamente a una clientela selezionata, conosciuta e fidata. “Non voglio che si creino problemi né con i condomini del palazzo, né in città,” ha aggiunto Nastase, evidenziando la sua preoccupazione per le possibili conseguenze sociali che eventi del genere possono provocare.

La reazione della comunità

Mobilitazione antifascista

L’annullamento del convegno da parte di Nastase è stato accolto con favore da parte di gruppi antifascisti e attivisti locali. L’azione preventiva è stata vista come un passo positivo per preservare la tranquillità pubblica e per impedire la diffusione di ideologie ritenute pericolose. Gli attivisti hanno espresso il loro apprezzamento per l’atteggiamento deciso della titolare del Bibi, considerandola un esempio di responsabilità sociale.

L’impatto sulla libertà di espressione

Tuttavia, il dibattito rimane aperto su quale sia il confine tra la libertà di espressione e la responsabilità sociale. Mentre alcuni sostengono la necessità di garantire il dibattito su tutte le posizioni, anche quelle estreme, altri ritengono che sia fondamentale opporsi a eventi che promuovono ideologie divisive. Questa situazione riflette un tema più ampio nella società contemporanea sull’accettabilità delle diverse correnti di pensiero e su come affrontarle nel contesto pubblico.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Laura Rossi

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