Casa di comunità in via 8 marzo a pescara: critiche sul progetto e rischio di sforamento dei tempi e costi

Casa di comunità in via 8 marzo a pescara: critiche sul progetto e rischio di sforamento dei tempi e costi

Antonio Blasioli critica la gestione e i costi della casa di comunità in via 8 marzo a Pescara, evidenziando rischi per i fondi ASL, ritardi, mancanza di trasparenza e impatto sulla sanità locale.
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Il progetto della casa di comunità in via 8 marzo a Pescara è al centro di polemiche per i costi elevati, la delocalizzazione del parco e la gestione poco trasparente dei fondi pubblici, con richieste di maggiore controllo e soluzioni alternative. - Gaeta.it

La realizzazione della casa di comunità in via 8 marzo a pescara sta suscitando forti polemiche. Antonio Blasioli, vicepresidente del consiglio regionale abruzzese, ha espresso preoccupazioni riguardo la gestione del progetto e l’utilizzo delle risorse pubbliche, evidenziando i rischi legati a tempi stretti e costi elevati. La questione coinvolge il rapporto tra la giunta comunale, la ASL di pescara e la disponibilità dei fondi pubblici, con riflessi importanti sul futuro della sanità locale.

Critiche sulla delocalizzazione del parco e impatto sui fondi della asl

Il nodo principale riguarda la delocalizzazione del parco di via 8 marzo, scelta necessaria per la costruzione della nuova struttura sanitaria ma che comporta una spesa di circa 400 mila euro. Questa cifra dovrebbe essere a carico della ASL di pescara, una realtà già sotto pressione economica. Blasioli ha sottolineato che destinare risorse significative a questo progetto rischia di sottrarre fondi importanti a una sanità già in crisi, anzi, li definisce destinati “a essere buttati via”.

Secondo quanto comunicato, la giunta comunale, il 5 giugno, ha approvato una delibera che sancisce un protocollo d’intesa con la ASL, teso proprio alla delocalizzazione del parco. Tuttavia, al momento non esiste un progetto esecutivo solido, e il termine per il completamento è fissato per marzo 2026, momento entro il quale devono essere utilizzati i fondi del PNRR. Questa situazione è considerata da Blasioli una vera corsa contro il tempo poco realistica.

Assenza di un piano dettagliato e preoccupazioni economiche

L’assenza di un piano dettagliato aumenta il timore che la spesa sostenuta possa diventare un investimento inutile, e peggiorare ulteriormente le condizioni della sanità cittadina. Blasioli fa pressione affinché la ASL non firmi l’accordo per evitare ulteriori esborsi.

Dubbi sull’iter procedurale e richiesta di chiarezza agli enti coinvolti

La vicenda non è priva di tensioni anche sul piano burocratico. Blasioli ha riferito che la diffida formale inviata a metà maggio, con una richiesta di chiarimenti e sospensione del protocollo, è rimasta senza risposta. In questo contesto rilancia un appello alla ASL e alla regione abruzzese, affinché rivedano la questione con un’attenzione maggiore e valutino se giustifichi davvero l’entità della spesa prevista.

A suo parere, il percorso decisionale non ha garantito il necessario confronto e trasparenza, elemento fondamentale nella gestione di risorse pubbliche così rilevanti. L’intervento della regione sembra indispensabile per fermare un possibile spreco e per valutare con attenzione tutte le implicazioni urbanistiche e sociali legate alla delocalizzazione del parco e alla costruzione della casa di comunità.

Tensioni tra enti e il rischio per la fiducia pubblica

Questa fase delicata della trattativa riflette un dibattito più ampio, che investe i rapporti fra enti locali e sanità pubblica. Il mancato dialogo rischia di danneggiare non solo l’avanzamento del progetto, ma anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni chiamate a gestire risorse e servizi essenziali.

Proposte alternative per l’utilizzo dei fondi e la pianificazione della casa di comunità

Blasioli ha avanzato più soluzioni alternative, da considerare come strumenti per rispettare i tempi e ridurre i costi. Tra queste figura l’idea di usare i fondi del PNRR per interventi meno complessi e più rapidi nella zona di pescara, ad esempio l’acquisto di apparecchiature diagnostiche o lo sviluppo di strumenti per la telemedicina. La realizzazione di una casa di comunità mobile dedicata ai territori interni potrebbe garantire servizi sanitari senza dover sostenere spese e tempi di costruzione troppo lunghi.

Fondi alternativi e tutela dell’area verde

L’esponente politico propone anche di guardare a fondi differenti per la sede pescarese, come quelli FSC, e di cercare aree alternative alla delocalizzazione del parco. Così, sostiene, si potrebbe salvaguardare lo spazio verde del quartiere e sviluppare un progetto con maggior equilibrio fra esigenze sanitarie e urbanistiche. Secondo questa visione, la gestione delle risorse pubbliche eviterebbe sprechi e porterebbe a risultati più tangibili per i cittadini.

Le sue proposte rappresentano una sfida alle scelte attuali, puntando a creare condizioni favorevoli per un’opera che possa davvero essere completata e funzionare senza mettere a rischio altri servizi essenziali. È una chiamata alla prudenza e a una valutazione più attenta delle soluzioni.

Riflessi sulla credibilità istituzionale e gestione dei fondi pubblici a pescara

La vicenda della casa di comunità in via 8 marzo assume un valore più ampio, toccando temi sensibili per la città di pescara. La gestione di fondi pubblici legati al PNRR è al centro di un’attenzione che riguarda non solo la singola opera, ma la credibilità delle istituzioni e la capacità di consegnare risposte concrete alla popolazione.

Lo scontro intorno a questo progetto, che ora appare a rischio ritardi e aumenti di spesa, mette a rischio la fiducia nei governi locali e negli enti sanitari. La questione non è solo tecnica o economica, ma coinvolge il rispetto degli impegni e la trasparenza nelle decisioni, elementi essenziali in una città che affronta sfide sociali complesse.

Importanza del confronto condiviso su aree urbane delicate

La definizione di interventi che coinvolgono aree urbane delicate, come un parco pubblico, accentua la necessità di un confronto chiaro e condiviso fra amministrazioni, enti sanitari e cittadini. La futura evoluzione del progetto verrà osservata con attenzione da più parti, mentre il tema della sanità pubblica resta una priorità per pescara e l’intera regione abruzzese.

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