Nel cuore dell’Appennino piemontese, Carrega Ligure affronta una crisi che si protrae da anni. Questo piccolo comune di 78 abitanti, situato in alta val Borbera al confine con Liguria ed Emilia Romagna, vive da mesi un isolamento forzato per la chiusura della strada provinciale 147. La contestazione è forte, con il sindaco e l’amministrazione comunale schierati contro Provincia e Prefettura. La mobilitazione riflette le difficoltà di chi abita territori marginali e denuncia l’assenza di interventi efficaci.
Come nasce il problema della provinciale 147
Il problema nasce tra il primo e il 2 maggio 2022, quando una frana causata da un’ondata di maltempo si stacca sulla carreggiata della strada provinciale 147, unico collegamento di Carrega Ligure con l’esterno. A quel punto la strada viene interrotta e resta così per quasi due anni. Solo il 7 giugno 2024 si prova una riapertura parziale grazie a un sistema tecnologico che monitora i movimenti franosi e blocca l’accesso automaticamente in caso di pericolo, tramite cancelli di sicurezza.
Nuova chiusura e ordinanza sindacale
Pochi mesi dopo, il 16 aprile 2025, smottamenti provocati dalle piogge rendono nuovamente intransitabile il tratto. La situazione costringe il sindaco Luca Silvestri a firmare un’ordinanza il 21 giugno per una riapertura temporanea e parziale della provinciale, nel tentativo di ridurre l’isolamento. Questo provvedimento però viene contestato dalla Provincia di Alessandria, che non impugna l’ordinanza, e resta ignorato dalla Prefettura. Una questione che alimenta la tensione tra enti locali e mette in luce le difficoltà di chi governa nei piccoli centri montani.
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La protesta del comune e le accuse contro provincia e prefettura
Dalla sede del municipio di Carrega Ligure i toni si fanno subito duri. Il sindaco Silvestri, insieme alla giunta comunale, denuncia un “calpestio dello stato di diritto” e annuncia una serie di azioni legali contro la provincia e la Prefettura. La contestazione verte soprattutto sul fatto che la provincia, sostituendo i lucchetti dei cancelli e non consegnando le chiavi al comune, abbia escluso la massima autorità locale, con pesanti ripercussioni sulla gestione della sanità, della protezione civile e di altri servizi essenziali.
Nel comunicato diffuso dal comune si parla di una “violazione dei diritti costituzionali” dei cittadini isolati. Silvestri sottolinea che la provincia non sta garantendo il diritto al lavoro, all’istruzione, all’accesso alla salute e alla solidarietà economica e politica. La Prefettura, da parte sua, non ha fornito risposte formali né informali ai quesiti inviati tramite PEC, alimentando un clima di sfiducia tra amministratori e istituzioni superiori. L’intera comunità si stringe intorno al sindaco, determinata a far sentire la propria voce fino a ottenere risposte concrete.
Intervento politico nazionale
Il caso di Carrega Ligure ha raggiunto anche il parlamento italiano. Federico Fornaro, deputato alessandrino del Partito Democratico, ha presentato un ordine del giorno per portare l’attenzione delle istituzioni nazionali sulla situazione del comune. La vicenda, infatti, assume rilievo non solo per le ripercussioni locali ma anche per i riflessi sulle politiche di infrastrutture e servizi nei piccoli centri montani.
Fornaro ha messo l’accento sulle responsabilità delle varie istituzioni, chiedendo interventi urgenti per superare l’isolamento e garantire sicurezza alle strade soggette a rischio frane. La mobilitazione politica si somma a quella territoriale, con l’obiettivo di spronare la provincia e la prefettura ad agire. Il caso di Carrega Ligure diventa così simbolo di un problema più ampio, comune a molte aree montane italiane rimaste tagliate fuori dai circuiti di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il ruolo di uncem e la richiesta di investimenti
A sostenere Carrega Ligure è anche Uncem, l’associazione nazionale dei comuni montani. In un comunicato ufficiale definisce la chiusura della provinciale della val Borbera un problema “che dura da troppo tempo”. L’ente richiama la necessità di un’azione congiunta tra provincia, prefettura e ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Serve garantire passaggi sicuri e affidabili per evitare che i piccoli paesi restino isolati.
Uncem sottolinea che, se servono risorse anche consistenti, occorre trovarle senza esitazione. Nel documento si indicano come doverosi i lavori di sistemazione o messa in sicurezza, anche se costosi, per non lasciare interrotti i collegamenti essenziali. L’associazione evidenzia le conseguenze per chi vive nei territori montani: senza strade percorribili si interrompono servizi essenziali e opportunità di lavoro e istruzione. Un monito che denuncia il rischio crescente di isolamento per molti borgate italiane.
A Carrega Ligure, intanto, la protesta continua e la città attende un segnale chiaro da chi ha il compito di intervenire. La strada resta il filo che lega il paese al resto d’Italia, e la sua precarietà influisce sulla vita quotidiana di tutti gli abitanti. Lo scontro con le istituzioni si serrerà nelle prossime settimane, mentre la comunità cerca di ricucire il proprio legame con il mondo esterno.