Carlo Messina di Intesa Sanpaolo chiarisce il ruolo del governo nella gestione del risparmio nazionale

Carlo Messina di Intesa Sanpaolo chiarisce il ruolo del governo nella gestione del risparmio nazionale

Carlo Messina di Intesa Sanpaolo chiarisce il ruolo del governo nel risparmio nazionale come leva strategica per la sovranità economica, sottolineando l’importanza di coordinamento e trasparenza tra le autorità.
Carlo Messina Di Intesa Sanpao Carlo Messina Di Intesa Sanpao
Carlo Messina, AD di Intesa Sanpaolo, chiarisce che il risparmio nazionale è una leva strategica per la sovranità economica italiana, sottolineando la necessità di coordinamento e trasparenza tra governo e autorità senza riferimenti diretti al golden power. - Gaeta.it

L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha fatto alcune precisazioni durante l’assemblea di Bankitalia sulle sue dichiarazioni riguardo la sicurezza nazionale e l’intervento del governo in settori strategici. Il risparmio, ha spiegato, si sta configurando sempre più come un elemento centrale per la sovranità economica del paese, accanto a temi tradizionali come energia e difesa. Messina ha sottolineato l’importanza di un coordinamento tra le autorità per garantire trasparenza e chiarezza agli azionisti.

La posizione di carlo messina sulle dichiarazioni riguardo il golden power

Carlo Messina ha puntualizzato un equivoco nato da alcune sue affermazioni rivolte alla Fabi, il sindacato dei bancari, in cui aveva menzionato la sicurezza nazionale. Secondo quanto ha chiarito, non aveva intenzione di fare riferimento diretto al golden power, lo strumento che permette al governo di intervenire in operazioni su aziende strategiche. Questo aspetto è stato frainteso da alcuni media. Messina ha spiegato che la sua riflessione riguardava piuttosto il ruolo del governo nell’intervenire su componenti strategiche per il paese, dove oggi il risparmio nazionale assume un’importanza paragonabile ai settori tradizionalmente legati alla sicurezza, come energia e difesa.

Il risparmio come leva strategica per l’indipendenza economica

Messina ha posto un’attenzione particolare al risparmio degli italiani, definendolo una componente fondamentale per l’indipendenza del paese. In un contesto di elevato debito pubblico, ha detto, è cruciale che il governo supervisioni come viene allocato il risparmio nazionale. La sua analisi evidenzia come la gestione delle risorse finanziarie raccolte in Italia sia un elemento che incide sulla capacità del paese di mantenere autonomia politica ed economica. Non si tratta solo di garantire l’efficienza degli investimenti, ma anche di proteggere la solidità del sistema finanziario da influenze esterne e da dinamiche di mercato che potrebbero mettere a rischio gli interessi nazionali.

Il bisogno di coordinamento e trasparenza tra le autorità

Nel suo intervento Messina ha sottolineato la necessità di un coordinamento chiaro tra le diverse autorità coinvolte nella gestione del risparmio e nell’applicazione di eventuali interventi governativi. Senza una regia definita, ha osservato, si rischia di creare confusione tra azionisti e operatori finanziari, compromettendo la trasparenza e la stabilità del mercato. L’amministratore delegato ha evidenziato come un dialogo costante tra governo, autorità di vigilanza e istituti bancari rappresenti una condizione indispensabile per tutelare la fiducia degli investitori e degli stessi risparmiatori. Solo attraverso questa collaborazione si può evitare che gli interventi pubblici generino incertezze o effetti opposti a quelli desiderati.

Il governo e le sfide di un intervento mirato nel settore del risparmio

Messina ha riconosciuto che il governo ha un ruolo legittimo nell’intervenire su asset strategici, ma ha anche ricordato che ciò va fatto con attenzione e responsabilità per evitare di scoraggiare gli azionisti e gli operatori finanziari. Nel settore del risparmio, in particolare, ogni iniziativa pubblica deve essere calibrata per non frenare la libera circolazione dei capitali e per mantenere un equilibrio che tuteli gli interessi nazionali senza compromettere la competitività delle istituzioni finanziarie italiane. Le parole di Messina riflettono le difficoltà di bilanciare la necessità di controllo con la libertà dei mercati, proponendo una gestione che sia al tempo stesso trasparente, ordinata e rispettosa dei diritti degli azionisti.

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